A Verona il robot umanoide Walk-man e un focus sul futuro della robotica di servizio
Un incontro nell’ambito della rassegna Open. Ingegneri aperti alla città
Intervengono Paolo Fiorini, docente di robotica al Dipartimento di Informatica dell’ateneo veronese e Francesca Negrello, ricercatrice all’IIT di Genova
Un incontro nell’ambito della rassegna Open. Ingegneri aperti alla città
Sono intelligenti, affidabili, autonomi e operativi. E, soprattutto, connessi con l’ambiente e in grado di supportare o sostituire l’azione dell’uomo in scenari di emergenza per attività troppo a rischio come in caso di interventi dopo un disastro ambientale.
La robotica umanoide e la robotica di servizio stanno trovando applicazione sempre più diffusa anche nell’uso quotidiano grazie alle ulteriori opportunità di sviluppo del settore dovute al felice incontro tra meccatronica e le potenzialità delle nuove tecnologie digitali e di Rete. Supportano il chirurgo in sala operatoria, aiutano nella riabilitazione, a scuola e nel gioco, nelle attività domestiche e nell’assistenza ad anziani e disabili.
Quale allora l’impatto che queste tecnologie avranno sulla nostra vita in un futuro non troppo lontano?
Se ne parlerà nell’incontro “NOI, ROBOT. Il progetto WALK-MAN: robot umanoidi e ambiente, il futuro della robotica di servizio” in programma sabato 24 settembre, dalle ore 10 alle 12, nella sede dell’Ordine degli Ingegneri di Verona (via Santa Teresa 12) con gli interventi di Paolo Fiorini, studioso di riferimento internazionale per la teleoperazione robotica, docente di Robotica al Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona dove è direttore del Laboratorio di ricerca ALTAIR, centro di eccellenza in Italia e di Francesca Negrello giovane ricercatrice all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova dove si è occupata della progettazione meccanica di Walk-man, il robot umanoide ideato per intervenire a fianco della protezione civile durante le operazioni di soccorso.
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