AI - Intelligenza Artificiale
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Intelligenza Artificiale: una potenza impressionante di calcolo senza controllo?

In un'epoca segnata da cambiamenti climatici e sfide senza precedenti, l'intelligenza artificiale promette di innescare una rivoluzione nella scienza come mai prima d'ora. Eric Schmidt, ex CEO di Google, esplora il potenziale e le perplessità di questo futuro emergente.

AI rivoluzionerà la ricerca scientifica mondiale, con risultati inimmaginabili

In un articolo recentemente pubblicato sul MIT Technology Review, intitolato “Eric Schmidt: This is how AI will transform the way science gets done” (“Eric Schmidt: Ecco come l’IA trasformerà il modo in cui si fa scienza”), l’ex CEO di Google, Eric Schmidt, presenta un caso convincente su come l’intelligenza artificiale stia per rivoluzionare non solo il modo in cui la ricerca scientifica viene condotta, ma anche il suo impatto sulla nostra vita quotidiana.

Schmidt scrive: “Con l’avvento dell’IA, la scienza sta per diventare molto più eccitante - e in alcuni modi irriconoscibile. Le reverberazioni di questo cambiamento si sentiranno ben oltre il laboratorio; influenzeranno tutti noi.”

Questa prospettiva evidenzia l’importanza critica dell’IA in vari campi, dalla previsione del tempo e della modellazione del clima, alla salute e alla scoperta di nuovi farmaci.

"Stiamo entrando in un'era in cui l'AI sarà la compagna essenziale degli scienziati... dove ogni simulazione, ogni modello della Terra, ogni previsione meteorologica sarà più precisa," afferma Eric Schmidt.

Schmidt immagina un mondo in cui le predizioni meteorologiche raggiungono nuovi livelli di precisione, i laboratori autonomi guidati dall'AI conducono esperimenti, e la revisione della letteratura scientifica viene trasformata da strumenti come PaperQA ed Elicit.

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Esempio: una rivoluzione sulla predizione meteorologica

In un mondo colpito da estremi climatici senza precedenti, progetti come il "gemello digitale" della Terra di Nvidia, Earth-2, e il modello AI FourCastNet promettono di rivoluzionare le previsioni meteorologiche, fornendo previsioni più rapide e accurate, e potenzialmente salvando vite umane.

"FourCastNet può prevedere migliaia di possibilità, catturando accuratamente il rischio di disastri rari ma mortali e dando così alle popolazioni vulnerabili tempo prezioso per prepararsi ed evacuare," scrive Schmidt. Questa è solo una delle innumerevoli applicazioni in cui l'AI sta iniziando a brillare. Ma mentre ci avviciniamo a questa nuova era di scoperta guidata dall'AI, è fondamentale considerare le implicazioni etiche, regolamentari e sociali di tale tecnologia.

 

FourCastNet

FourCastNet, acronimo di Fourier Forecasting Neural Network, è un modello di previsione meteorologica globale basato sui dati che fornisce previsioni globali accurate a breve e medio termine con una risoluzione di 0,25 gradi. FourCastNet prevede con precisione variabili ad alta risoluzione e a tempi rapidi come la velocità del vento in superficie, le precipitazioni e il vapore acqueo atmosferico. Ha implicazioni importanti per la pianificazione delle risorse eoliche, la previsione di eventi meteorologici estremi come cicloni tropicali, cicloni extratropicali e fiumi atmosferici.
FourCastNet genera una previsione lunga una settimana in meno di 2 secondi, molto più velocemente rispetto all'IFS. La velocità di FourCastNet consente la creazione di previsioni di grandi ensemble rapidi ed economici con migliaia di membri dell'ensemble per migliorare la previsione probabilistica.

 

AI: una riscrittura radicale del processo scientifico

La visione di Schmidt non riguarda solo miglioramenti incrementali nella velocità o nell'efficienza; parla di una riscrittura radicale del processo scientifico.

L'AI non solo libera i ricercatori dal lavoro tedioso e consumatore di tempo, ma guida anche verso invenzioni e scoperte creative che altrimenti impiegherebbero decenni.

Questo è particolarmente evidente nel campo della sanità, dove l'AI sta già facendo passi da gigante, come dimostrato dal modello di Google DeepMind che può controllare il plasma nelle reazioni di fusione nucleare, avvicinandoci a una rivoluzione dell'energia pulita.

L'articolo sottolinea anche come l'AI stia già trasformando la revisione della letteratura scientifica.

Strumenti come PaperQA ed Elicit utilizzano modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) per produrre sommari accurati e concisi della letteratura esistente. Queste tecnologie non solo accelerano il processo di ricerca, ma possono anche ridurre il bias, presentando ai ricercatori una gamma più ampia di ipotesi potenziali.

PaperQA è un agente innovativo progettato per eseguire ricerche di informazioni attraverso articoli scientifici completi, valutare la rilevanza delle fonti e dei passaggi, e utilizzare modelli di generazione potenziati dal recupero di informazioni (Retrieval-Augmented Generation - RAG) per fornire risposte. Questo lo rende particolarmente efficace nell'ambito della ricerca scientifica, superando le prestazioni dei modelli di linguaggio ampi (LLMs) esistenti e dei loro agenti nei benchmark attuali delle domande e risposte scientifiche.

Schmidt immagina un futuro in cui i laboratori "autonomi", guidati da AI, eseguiranno esperimenti a una velocità e scala inaccessibili agli esseri umani. Ma con questa rivoluzione arriva una nota di cautela: "C'è molta conoscenza tacita che gli scienziati apprendono nei laboratori che è difficile trasmettere a robot alimentati da AI." Pertanto, mentre ci muoviamo verso questo futuro high-tech, dobbiamo essere consapevoli delle limitazioni dell'AI e del valore insostituibile dell'intuizione e dell'esperienza umana.

Una preoccupazione che emerge è l'accessibilità e l'equità.

Mentre l'AI può abbassare le barriere all'ingresso per nuovi scienziati, c'è anche il rischio che le risorse e le tecnologie di AI rimangano accessibili solo a un'élite privilegiata. Schmidt enfatizza la necessità di un mondo ideale in cui tutto nella scienza sia ad accesso aperto. Tuttavia, riconosce che con i pericoli che tali modelli possono scatenare, non è sempre realistico rendere tutti i modelli open source.

In un mondo in cui circa il 70% degli scienziati riporta di non essere stati in grado di riprodurre l'esperimento di un altro scienziato, l'AI ha il potenziale non solo di accelerare la scoperta ma anche di affrontare la crisi di replicabilità della scienza. Tuttavia, il successo di questo sforzo dipenderà dalla nostra capacità di creare sistemi di AI trasparenti e responsabili.

Il futuro delineato da Eric Schmidt è senza dubbio eccitante, ma richiede una riflessione seria e un impegno globale per la governance etica e l'equità nell'era dell'AI. Mentre ci avventuriamo in questo territorio inesplorato, dobbiamo fare attenzione a equilibrare l'innovazione con la responsabilità, guidando la scienza e la società verso un futuro sostenibile e inclusivo.

Il recente accordo sulle regole per l’intelligenza artificiale raggiunto dalla UE - Accordo UE su Intelligenza Artificiale: nuove norme per proteggere i diritti e stimolare l'innovazione - che pianifica un percorso etico che diventerà obbligatorio fra due anni sarà in grado di anticipare i pericoli provenienti da un’innovazione che corre in modo imprevedibile?

Schmidt non ignora le sfide e le implicazioni etiche di tale rivoluzione.

Sottolinea l'importanza della conoscenza tacita degli scienziati, una forma di intelligenza profondamente umana che l'AI fatica a replicare. Inoltre, mentre l'accesso aperto è l'ideale, esiste la necessità di bilanciare la sicurezza e l'accessibilità, specialmente considerando i rischi associati ai modelli di AI avanzati.

In questo contesto, Schmidt invita a una riflessione profonda.

Mentre l'AI può catalizzare una rivoluzione scientifica, la sua integrazione richiede un'attenta considerazione delle implicazioni sociali, etiche e regolamentari.

Il futuro è, senza dubbio, luminoso, ma richiede un impegno collettivo per garantire un percorso equo e responsabile nell'era dell'AI.

 

Conclusioni

La visione di Schmidt serve come un faro, illuminando le potenzialità dell'AI nella scienza.

Tuttavia, mentre navighiamo in questo territorio sconosciuto, la necessità di equilibrio, prudenza e un approccio olistico alla governance dell'AI non è mai stata così critica. Le decisioni oggi prese dai vari Paesi sembrano guardare più al passato dell’intelligenza artificiale che al suo futuro.

Solo attraverso la riflessione e l'azione congiunta possiamo sperare di guidare la nostra società verso un futuro in cui l'innovazione e l'equità vanno di pari passo.

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