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Il principio di equivalenza: è possibile utilizzare materiale alternativo rispetto al computo metrico estimativo nelle gare pubbliche?
Il principio di equivalenza nelle gare pubbliche esercita un ruolo fondamentale nel garantire un mercato aperto, competitivo e non discriminatorio. La sentenza del TAR Lazio sottolinea l’importanza di un’interpretazione equilibrata, che favorisca la concorrenza leale e la trasparenza, evitando discriminazioni e favorendo la partecipazione dei diversi operatori economici. Il principio di equivalenza rappresenta uno strumento chiave per garantire la legittimità e l’efficacia delle procedure di affidamento pubblico, promuovendo un mercato più giusto e accessibile.
Comproprietà: è obbligatorio il consenso unanime affinché sia valida l’istanza di scarico nella fogna comunale?
La proprietà condivisa di immobili, o comproprietà, implica che un bene immobile appartenga contemporaneamente a più soggetti, ciascuno con una quota dell'intero bene, conferendone diritti e doveri condivisi. Con la sentenza del TAR Lazio si evidenzia che le richieste di autorizzazioni edilizie o di scarico nelle fogne devono essere presentate congiuntamente da tutti i comproprietari, poiché l’assenza delle firme di alcuni può compromettere la legittimità e l’efficacia delle istanze, ritardando o bloccando i procedimenti amministrativi.
Tettoie e titolo edilizio: quando serve il permesso di costruire
Le tettoie sono strutture leggere progettate principalmente per offrire protezione dagli agenti atmosferici e, in alcuni casi, per ampliare gli spazi abitativi. La loro costruzione è soggetta alle normative edilizie e quelle urbanistiche locali, le quali prevedono diverso iter autorizzativo, quali SCIA, CILA o PdC. La sentenza del TAR Campania n. 1221/2025 evidenzia come il mancato rispetto di tali obblighi autorizzativi possa portare alla demolizione delle opere abusive anche nel caso di interventi apparentemente secondari.
Cambio di destinazione d’uso e tabelle millesimali
Le tabelle millesimali sono strumenti fondamentali per la gestione equa e trasparente delle spese condominiali, poiché determinano le quote di proprietà delle parti comuni. La recente sentenza del Consiglio di Stato n. 6080/2024 sottolinea come l’errata o non aggiornata ripartizione delle quote possa comportare oneri non equamente distribuiti per alcuni condomini, specialmente in presenza di interventi edilizi che prevedano un cambio di destinazione d’uso.
La polizza assicurativa nei lavori pubblici deve essere unica o distinta? I chiarimenti del MIT
L’art. 117, comma 10, del d.lgs. 36/2023 evidenzia l’obbligo per l’esecutore dei lavori di costituire e consegnare una polizza assicurativa prima della consegna dei lavori, finalizzata a tutelare la stazione appaltante da danni materiali e responsabilità civile verso terzi. Il MIT, con l’interpello n. 3343/2025 chiarisce che la polizza deve essere unica e comprensiva di copertura per danni alla stazione appaltante e responsabilità civile, rispettando le indicazioni normative e di mercato. Tuttavia è riconosciuta la possibilità di presentare più polizze distinte, purché siano conformi ai requisiti di legge.
Locatori, condominio, proprietario esclusivo del lastrico solare: chi è il responsabile in caso di infiltrazioni d’acqua?
Le problematiche di degrado strutturale e architettonico nei condomini, come i danni dovute alle infiltrazioni d’acqua e altri deterioramenti, rappresentano una preoccupazione crescente per proprietari, amministratori e professionisti del settore edilizio. La recente ordinanza della Corte di Cassazione, n. 5660/2025, chiarisce le responsabilità in caso di infiltrazioni provenienti da lastrici solari di proprietà esclusiva, affermando che il proprietario esclusivo è responsabile per danni derivanti da cattiva manutenzione, salvo prova di cause imprevedibili o colpe di altri soggetti.
Trasformazione del lastrico solare in terrazzo: no alla SCIA, sì al permesso di costruire
Il lastrico solare è una copertura piana, generalmente non accessibile e utilizzata come tetto, mentre il terrazzo è uno spazio esterno abitabile, dotato di parapetti e destinato all'uso ricreativo. Con la sentenza del Consiglio di Stato n. 2307/2025, viene sottolineata l'importanza di un titolo edilizio specifico, quale il permesso di costruire, per la trasformazione di un lastrico in terrazzo, in quanto gli interventi di modifica della destinazione d’uso richiedono opportuna revisione da parte degli enti preposti.
La sostituzione del professionista nelle gare pubbliche: attenzione ai limiti temporali!
Il DLGS n.36/2023 introduce nuove regole riguardanti l’avvicendamento dei professionisti nell’ambito degli appalti pubblici di servizi di ingegneria e architettura. Gli artt. 97 e 104 disciplinano rispettivamente le condizioni di sostituzione dei soggetti incaricati durante le procedure di gara e l’utilizzo dell’avvalimento quale strumento di qualificazione idoneo. La sentenza del Consiglio di Stato n.1226/2025 approfondisce queste problematiche, sottolineando che determinate sostituzioni debbano essere effettuate prima il termine dell’aggiudicazione definitiva, per garantire la regolarità delle procedure.
Pergotenda: quando è considerabile come attività in edilizia libera
Le pergotende, strutture mobili o fisse che proteggono gli spazi esterni da agenti atmosferici senza trasformare l’ambiente in uno spazio chiuso, sono classificate come interventi di edilizia libera, purché rispettino determinati requisiti tecnici ed estetici. La sentenza del Consiglio di Stato n.607/2025 chiarisce che tali strutture, dotate di coperture retrattili e vetrate scorrevoli, non comportano modifiche sostanziali del volume o della destinazione d’uso dell’immobile, e non sono soggette a permessi edilizi se inserite nell’ottica di migliorare la fruibilità degli spazi esterni senza alterarne la natura provvisoria.
Vizi costruttivi e difetti edilizi: responsabilità contrattuale e professionale di impresa, direttore dei lavori e progettista
Nel settore edilizio il ruolo e gli obblighi di progettisti, imprese e altri soggetti tecnici è disciplinato dalla norma che punisce severamente ogni inadempienza. In particolare gli artt. 1667 e 1669 del Codice Civile, chiariscono i limiti temporali e le condizioni di garanzia in relazione a difetti e vizi delle opere edilizie. La trattazione si arricchisce con l’esame dell’ordinanza della Corte di Cassazione n. 7176/2025, che approfondisce le modalità di attribuzione di responsabilità in casi di vizi costruttivi e difetti progettuali, distinguendo tra responsabilità contrattuale e professionale.
La presenza di vincoli può bloccare il condono edilizio
Il condono edilizio è una misura straordinaria che ha contribuito alla regolarizzazione di numerosi abusi edilizi. Esso ha avuto un’evoluzione temporale complessa, fino ad arrivare al terzo condono, il quale ha introdotto criteri più rigorosi rispetto ai precedenti condoni. Tuttavia, con la sentenza del TAR Lazio, si evidenzia come determinati vincoli possano impedire la sanatoria di opere abusive, sottolineando che il rispetto delle normative è essenziale per preservare l’interesse pubblico e la tutela dei luoghi sensibili, pur in presenza di abusi pregressi.
Difformità esecutive pre-1942? Non sono configurabili come abuso edilizio se documentate
Esistono diverse tipologie di lucernari, aperture in copertura che favoriscono l’ingresso di luce naturale e migliorano la ventilazione degli ambienti, contribuendo al risparmio energetico. Ma gli abusi non sono tutti uguali, principalmente se datati precedentemente all’introduzione delle prime disposizioni urbanistiche (L. 1150/42). Un caso giudiziario rappresentativo della possibile regolarizzazione di abuso datato è la sentenza del TAR delle Marche n. 38/2025, la quale illustra come la presenza storica di un’apertura nel solaio, attestata da documentazione fotografica e planimetrie del 1940, abbia portato all’annullamento di un’ordinanza di demolizione, riconoscendo la legittimità di un lucernario preesistente.
Necessità del consenso condominiale per interventi al sottotetto
Qualsiasi intervento che modifichi la facciata o l'aspetto esterno di un edificio richiede il consenso dell'assemblea condominiale, anche se riguarda singole proprietà, al fine di preservare il decoro architettonico e garantire la coesione estetica e strutturale dell'edificio. La sentenza del TAR Sicilia n.622/2025 illustra un caso pratico in cui un intervento edilizio, come la realizzazione di un sottotetto superiore ai limiti di altezza consentiti e modifiche alla sagoma dell'edificio, sia stato ritenuto illegittimo per l'assenza di palesato consenso condominiale, oltre che per le violazioni delle normative urbanistiche.
L’illegittimità della SCIA: quando non può sostituire il permesso di costruire nel cambio di destinazione
Secondo la normativa vigente, il cambio di destinazione rilevante, specie tra categorie distinte quali industriale e commerciale, richiede sempre il rilascio del permesso di costruire, e non può essere legittimato mediante la SCIA. La sentenza del Consiglio di Stato n.181/2025 ribadisce l’illegittimità dell’uso improprio della SCIA per mutamenti di destinazione urbanisticamente rilevanti, sottolineando il ruolo di tutela dell’amministrazione contro eventuali abusi edilizi.
Appalti pubblici: l'importanza della corretta attribuzione delle categorie d'opera
Nel contesto dei lavori edili esistono due tipologie di categorie di lavorazioni, ossia opere generali (OG) e opere specializzate (OS), che rispondono a requisiti specifici di qualificazione. La sentenza del TAR Basilicata n.31/2025 è rilevante perché sottolinea l'importanza di una corretta classificazione delle opere negli appalti pubblici, evidenziando come la pubblicazione di una gara, ove si è previsto di accorpare gli interventi delle categorie OS21 in quelli delle OG2, possa compromettere la concorrenza e l'opportuno accesso degli operatori qualificati.
Quando la fiscalizzazione delle opere abusive non è possibile
La fiscalizzazione dell’abuso edilizio è un’eccezionale misura di sanatoria prevista in casi in cui la demolizione di opere abusive risulti tecnicamente impossibile senza compromettere la stabilità dell’edificio. Attraverso la sentenza del Consiglio di Stato n.2032/2025, si evidenzia come la legittimità dell’ordine di demolizione sia soggetta a controlli rigorosi e come la fiscalizzazione costituisca un’eccezione da valutarsi esclusivamente in fase esecutiva, con onere a carico del privato di dimostrare l’impossibilità tecnica di demolire senza danni.
Il REC è inquadrabile come strumento urbanistico attuativo?
Il Regolamento Edilizio Comunale (REC) rappresenta un fondamentale strumento normativo per la regolamentazione delle attività edilizie a livello locale, mirato alla tutela del territorio e alla salvaguardia del decoro urbano. La sentenza del TAR per la Sicilia, evidenzia la distinzione tra REC e strumenti urbanistici attuativi, chiarendo che il REC, sebbene parte integrante del piano urbanistico, non può sostituirsi ad esso per autorizzare interventi edilizi come la costruzione di piscine private ad uso pubblico, la cui ammissibilità è subordinata a esigenze di pubblica utilità.
Chiarimenti sulla tutela inerente all’occupazione di suolo pubblico
L'occupazione del suolo pubblico necessita di un'autorizzazione da parte dell'ente gestore, tipicamente il Comune, e il pagamento della TOSAP per compensare l'uso di tali aree, sottratto temporaneamente alla pubblica utilità. L'articolo 35 del DPR 380/01 stabilisce la demolizione degli interventi abusivi su suoli demaniali, rinforzando così la protezione delle aree pubbliche, come chiarito anche dalla sentenza del CGAR per la regione siciliana n. 176/2025.
Di chi è la responsabilità di infortuni se il DVR è carente?
Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è un elemento fondamentale per la sicurezza sul lavoro nel settore edilizio. Attraverso l’esame di una recente sentenza della Corte di Cassazione, si evidenziano le conseguenze penali e amministrative derivanti dalla valutazione inadeguata dei rischi e dall’assenza di misure di prevenzione efficaci. La sentenza sottolinea come la carenza di un DVR dettagliato e conforme alle normative possa comportare responsabilità gravi per i datori di lavoro, rafforzando il principio che la sicurezza sul lavoro rappresenta un dovere imprescindibile.
Architettura da giardino: la CILA in sanatoria può regolarizzare anche interventi impiantistici solo se le opere sono pertinenziali
La sentenza del TAR Liguria n. 144/2025 chiarisce che le grotte artificiali nei giardini, se prive dei requisiti di abitabilità, possono essere considerate pertinenze edilizie e regolarizzate con CILA in sanatoria, anche in presenza di impianti e arredi. Questo vale se l’uso resta temporaneo e non abitativo, senza incremento del carico urbanistico.
Il permesso di costruire, se non decade, può legittimare opere abusive!
Il permesso di costruire è un titolo abilitativo necessario per interventi edilizi di rilevante impatto, come nuove costruzioni e ristrutturazioni significative, secondo quanto stabilito dal Testo Unico dell'Edilizia (DPR 380/2001). A chiarirne l’importanza di tale titolo al fine della legittimazione di opere preesistenti è stata la sentenza del Tar della Campania dove un ricorrente ha denunciato un abuso edilizio che ha compromesso la sua vista panoramica. Infatti, se in un primo momento il TAR ha ordinato la demolizione della struttura abusiva, successivamente il rilascio da parte del Comune di un permesso di costruire in sanatoria ha permesso la legittimazione della opera.
Vita utile degli impianti incide sul riconoscimento degli incentivi del GSE, ecco perchè
L'efficienza energetica è un tema attuale nel contesto di sostenibilità, dove gli interventi premiati dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) devono garantire risparmi energetici misurabili e duraturi. Con la recente sentenza del TAR Lazio n. 2156/2025 viene messo in luce l'importanza della corretta definizione della vita tecnica degli impianti, evidenziando una controversia sulla durata della vita tecnica di una pompa di calore geotermica destinata a un impianto di teleriscaldamento.
Il ruolo del computo metrico estimativo nel calcolo del contributo di costruzione
Il computo metrico estimativo rappresenta un documento fondamentale in ambito edilizio, in quanto consente la quantificazione e la valutazione economica delle lavorazioni previste in un progetto. La sua rilevanza è stata recentemente confermata da una sentenza del Consiglio di Stato, che ne ha sottolineato il ruolo centrale nel calcolo del contributo di costruzione, evidenziando come la sua assenza possa portare a valutazioni meno precise.
Il comodatario di un’area è responsabile in caso di abuso edilizio?
Il comodatario rappresenta colui che riceve in uso gratuito un bene dal comodante, assumendo precisi doveri, tra cui la custodia e conservazione del bene stesso, nonché il divieto di cederne il godimento a terzi senza consenso del proprietario. Un aspetto interessante è la responsabilità del comodatario in caso di abusi edilizi evidenziato dalla sentenza del TAR Campania n. 2055/2025. In questo caso il comodatario, pur non essendo l'autore materiale delle opere abusive, può comunque essere destinatario di un'ordinanza di demolizione, in quanto detentore della disponibilità materiale dell'area.