Cambio al vertice di ASSOBETON
Intervista a Renzo Bullo, Presidente di ASSOBETON
Presidente, lei ritorna dopo tre anni alla guida di ASSOBETON; che situazione ha ritrovato rispetto a quella che aveva lasciato?
Ho ripreso la Presidenza dopo tre anni durante i quali, però, ho continuato ad operare come Vicepresidente ed ho potuto quindi vivere dall’interno l’accentuarsi della crisi del nostro comparto, specchio, purtroppo al ribasso, dell’andamento negativo di tutto il settore delle costruzioni.
Non dimentichiamo però che l’Edilizia Industrializzata in Calcestruzzo è un comparto che ancora vale 3.300 ml € /anno e che la cultura dell’utilizzo dei nostri manufatti e sistemi è ben radicata in Italia.
Insomma, i tempi sono molto difficili ma c’è sostanza per poter continuare credere in questo settore che, a mio avviso, ha tutte le potenzialità per tornare a crescere.
Dove vede le maggiori opportunità di crescita per il futuro?
In sede BIBM, la nostra Federazione europea, abbiamo recentemente tenuto, insieme ai colleghi provenienti da 17 paesi, una seduta di Consiglio interamente dedicata alla messa a punto della strategia per i prossimi cinque anni.
Le maggiori opportunità che il nostro comparto dovrà saper cogliere risiedono nei trend culturali che si vanno affermando nel settore delle costruzioni. Mi riferisco alla domanda da parte del mercato di sistemi e materiali durevoli nonché sostenibili, ma anche di sicurezza e salubrità sia degli edifici costruiti sia dei cantieri e degli stabilimenti industriali che producono i materiali/manufatti. Penso alle prestazioni sempre più spinte richieste agli edifici e quindi alla necessità di industrializzare i processi costruttivi degli elementi che li compongono. Cito infine, ma potrei continuare, l’armonizzazione delle norme europee sui materiali per le costruzioni che obbligano tutti ad un maggior rispetto delle regole.
Certo, sono processi lenti ad affermarsi completamente, ma il “vento” spira in questa direzione e la prefabbricazione in calcestruzzo è la risposta centrata per tutte queste esigenze. Dobbiamo quindi essere ottimisti.
Cosa ci può dire in merito all’innovazione del vostro comparto?
Al di là di casi evidenti di imprese che sviluppano nuovi prodotti ed applicazioni – cito ad esempio il ritorno, dopo anni, della prefabbricazione in calcestruzzo nel settore residenziale - mi pare assolutamente significativo lo sforzo che l’Associazione ha condotto negli ultimi vent’anni sul fronte della progettazione delle nostre strutture per resistere alle sollecitazioni sismiche. Siamo i primi in Europa, potendo contare su numerosi progetti di ricerca e sviluppo condotti in collaborazione con le maggiori Università italiane.
Proprio a marzo prossimo, inoltre, si concluderà il progetto SAFECAST ideato e gestito da ASSOBETON con 15 partners europei e finanziato dalla Commissione Europea con quasi 4 ml €.
Il progetto, sviluppato anche realizzando prototipi di edifici scala 1:1 presso il centro ricerche di ISPRA, ha studiato le connessioni tra elementi prefabbricati giungendo ad interessanti risultati.
Tutti i paesi europei sono sempre più interessati a questo tipo di ricerche in quanto l’Europa, per ragioni di sicurezza, si sta cautelando, classificando sismiche anche aree che sino a ieri erano considerate escluse. Eventi sismici, come quello recentissimo verificatosi tra l’Emilia, la Lombardia ed il Veneto, dimostrano che vale la pena progettare bene affrontando costi solo poco superiori alla media, poiché eventi, anche rilevanti, sono più frequenti di quanto si possa credere.
Come vede il rapporto tra ASSOBETON ed il mondo degli Ingegneri?
Non riesco a vedere un futuro per noi senza una stretta collaborazione con il mondo dei professionisti nelle varie funzioni di Progettisti, Direttori Lavori e Collaudatori.
I prefabbricatori devono sempre di più fare proprie e rispettare le moltissime novità introdotte negli ultimi anni dal legislatore nel settore delle costruzioni ed i professionisti devono fare la loro parte nel verificare e pretendere che le prescrizioni vengano puntualmente applicate.
ASSOBETON, da parte sua, sta girando l’Italia per incontrare sia i propri Associati che i Professionisti per diffondere capillarmente le novità tecniche: i seminari sulla Marcatura CE dei manufatti cementizi, realizzati a partire dal 2010 – 11 incontri in altrettante province italiane che hanno coinvolto 275 professionisti – hanno a mio avviso dato buoni risultati e così continueremo ad operare anche nel 2012.
Quest’anno, partiremo, inoltre, con un altro ciclo di seminari che riguarderà la progettazione di sistemi prefabbricati, toccando gli aspetti che noi sappiamo essere più delicati ed importanti dal punto di vista delle prestazioni di resistenza strutturale, ma non solo.
Come vede evolvere il settore delle costruzioni in Italia? Cosa si può fare per accelerare una ripresa che non si vede ancora all’orizzonte?
Penso che, di fronte ai numeri riportati in questi giorni dai giornali economici e specializzati (calo dell’intero settore negli ultimi 4 anni del 24,1%) sia necessario un forte richiamo nei confronti del Governo ad una presa di coscienza concreta di fronte alla realtà decisamente drammatica che ha stravolto un settore dalle riconosciute funzioni di traino della ripresa per l’intera economia nazionale.
Ma credo anche che il mondo delle costruzioni debba guardare a se stesso con onestà e risolvere i problemi che da decenni non siamo riusciti ad affrontare. Mi riferisco all’incapacità di tutta la filiera di abbandonare l’unico e dannosissimo criterio dell’aggiudicazione al massimo ribasso che purtroppo presiede ai rapporti non solo tra pubblico e privato, ma anche tra privato e privato.
Questo modo di operare danneggia le imprese più virtuose e uccide l’innovazione. Penalizza in modo irreversibile chi decide di investire soldi nella propria impresa e deprime la marginalità di tutti i comparti che solo attraverso il raggiungimento di un ragionevole profitto possono continuare a rinnovarsi e a credere in questo settore.
Insomma, a parole sento tutti invocare concetti riferiti alla sostenibilità e criteri progettuali mirati all’eccellenza, ma, nei fatti, vedo prevalere un’affannosa corsa nell’acquisire ordini indipendentemente dai contenuti dei capitolati che spesso, bisogna ammetterlo, sono anche scritti in modo frettoloso ed approssimativo.
Su questi aspetti vedo un gran bisogno di competenze e di professionalità che il mondo degli Ingegneri avrebbe tutti i requisiti e le capacità per colmare.