Codice Appalti
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Codice Appalti, Anima Confindustria: incomprensibile errore nel testo che mette a rischio le nostre infrastrutture e le nostre imprese

Per valorizzare la qualità delle forniture "Made In" applicare il principio UE che tutela le forniture europee contro quelle dei Paesi terzi.

La normativa europea indica di respingere le offerte in cui i prodotti dei Paesi terzi siano più del 50%

La revisione del Codice degli appalti offre al Paese l'occasione di intervenire sulla regolamentazione dei contratti pubblici e delle gare d'appalto, ed è un passaggio fondamentale per gestire al meglio i fondi messi a disposizione nella cornice del Pnrr e per garantire il rilancio dell'economia italiana e il raggiungimento degli obiettivi di modernizzazione del Paese.

In considerazione dell'occasione storica di riforma dell'impianto normativo, il nuovo Codice deve necessariamente far fronte alle criticità ancora presenti nella regolazione dei contratti di appalto relativi sia alle sole forniture che a quelle di forniture e lavori, che ad oggi non prevede un'adeguata tutela e valorizzazione delle imprese fornitrici italiane ed europee a scapito di quelle dei paesi c.d. "terzi" come, per esempio, Cina e India.

La normativa europea è chiara nell'indicare la necessità di respingere qualsiasi offerta presentata per l'aggiudicazione di un appalto di forniture nel caso in cui i prodotti provenienti da Paesi Terzi superino il 50% del valore totale dell'offerta. Tuttavia, il Codice italiano, sia quello in vigore, sia il testo di riforma all'esame del Parlamento, prevede che sia sufficiente un'autodichiarazione da parte della stazione appaltante per il superamento di tale vincolo, una norma che da lungo tempo si è rivelata inefficace nel garantire le adeguate tutele per le eccellenze nazionali ed europee, al punto da suscitare perfino la pubblicazione nella G.U. dell'Unione Europea 2019/C271/02 di linee guida descrittive le distorsioni commerciali, ma anche ambientali e sociali, prodotte da alcune offerte anormalmente basse dai Paesi terzi, e comportanti la raccomandazione alle stazioni appaltanti di applicare il respingimento di offerte con oltre il 50% di prodotti provenienti da Paesi terzi.

Questo nonostante la Legge delega per la riforma del Codice indichi esplicitamente che, in sede di riforma, il Governo debba prevedere il ricorso da parte delle stazioni appaltanti per almeno il 50% dei prodotti a forniture italiane o europee.

In allegato è possibile scaricare e visualizzare il comunicato stampa in versione integrale.

Codice Appalti

Alla luce dei lavori di definizione del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, con questo topic intentiamo raccogliere tutti gli approfondimenti e le notizie riguardante questo importante testo unico della normativa italiana.

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