Contributo integrativo: va pagato anche dalle società di Ingegneria
Contributo integrativo a carico delle società di engineering: l'obbligatorietà è prevista dal recente decreto del MIT 263/2016 sui requisiti per l'affidamento dei servizi di architettura e ingegneria
Unp degli "effetti" principali del recente decreto 263/2016 del MIT sui requisiti per gli affidamenti dei servizi di ingegneria e architettura, trattato nell'approfondimento pubblicato ieri su Ingenio, è l'obbligatorietà di pagamento, anche da parte delle società di ingegneria e tra professionisti, del contributo integrativo del 4%.
Il contributo integrativo è l’obolo tradizionalmente versato dalle società di ingegneria a Inarcassa, inizialmente ‘dimenticato’ dal Codice Appalti: l'art.8 del decreto 263/2016, però, specifica chiaramente all’art.8, che “fermo restando quanto previsto in materia di Durc dalla legislazione vigente", alle società tra professionisti e alle società di ingegneria "si applica il contributo integrativo qualora previsto dalle norme legislative che regolano la cassa di previdenza di categoria cui ciascun firmatario del progetto fa riferimento in forza della iscrizione obbligatoria al relativo albo professionale".
Ricordiamo, in merito, che l'ordinamento attuale di Inarcassa prevede il pagamento del contributo e, pertanto, sono state accolte le richieste fatte a gran voce dai professionisti negli scorsi mesi.