COVID-19: come ripartire. Riflessioni e approfondimenti a cura degli Ingegneri di Catania
Quale sarà il ruolo che ciascun ingegnere dovrà assumere per fronteggiare le conseguenze prodotte dalla crisi pandemica?
Pubblichiamo un articolo corale inviato dall'Ordine degli Ingegneri di Catania e della sua Fondazione alla nostra redazione. Dopo una nota introduttiva a cura dei due presidenti contenente riflessioni e proposte seguono una serie di approfondimenti dedicati al tema della ripartenza dopo l'emergenza pandemica: normative e valutazioni sui principali adempimenti professionali correlati all'avvio delle attività lavorative, appalti pubblici e la normativa dell'emergenza Covid-19, modalità operative e gestione della sicurezza al tempo del Covid-19 secondo il Testo Unico per la Sicurezza del Lavoro, procedure per la riduzione del contagio nelle attività commerciali, un caso concreto di sicurezza aziendale.
Ripartire dopo l'emergenza Covid-19: riflessioni e proposte
Testo a cura di: Giuseppe Platania, presidente Ordine ingegneri Catania - Mauro A. Scaccianoce, presidente Fondazione Ordine ingegneri Catania
L’Ordine degli ingegneri di Catania e la sua Fondazione hanno organizzato un evento formativo dal titolo “COVID-19: come ripartire” per offrire ai propri iscritti un momento condiviso di riflessione che metta in evidenza il ruolo che ciascuno di noi dovrà assumere per fronteggiare le conseguenze prodotte dalla crisi pandemica.
L'emergenza COVID-19 ci ha trovato impreparati e ci ha scoperto vulnerabili, nonostante il progresso tecnico e scientifico, generando una crisi profonda nel tessuto economico e sociale del nostro Paese. Il lavoro autonomo e quello imprenditoriale sono stati pesantemente colpiti e lascerà tracce profonde nel futuro prossimo sovrapponendosi ad una crisi di sistema già in atto che interessa la nostra professione.
Ancora più evidente è stato il repentino cambio delle abitudini di vita che si sono rese necessarie per fronteggiare la diffusione del virus, spazzando via molte nostre certezze.
Ci siamo resi conto che il mondo, forse a parte la Corea del sud, non era attrezzato con un piano di emergenza adeguato a gestire la pandemia, seppure da molti preannunciata. Ci siamo trovati nella condizione di dovere rincorrere gli eventi e prendere decisioni spesso spinti da scelte emotive.
Questi cambiamenti ci chiamano, oggi più che mai, ad adeguarci rapidamente ad una realtà diversa, attuando azioni flessibili che ci auguriamo possano, comunque, permetterci di mantenere standard di performance elevati.
Nel futuro immediatamente prossimo sarà necessario rivedere tanti aspetti della nostra vita, nelle sue relazioni personali e di prossimità, ma anche nella sua dimensione collettiva e politica nei suoi aspetti relazionali e comportamentali.
Ma non solo!
Ripensare la regolamentazione urbanistica ed edilizia dopo l'emergenza sanitaria
Sarà necessario ripensare l’organizzazione produttiva, i luoghi di lavoro e di studio, il sistema dei trasporti, la fruizione del tempo libero e dei servizi, i modelli e le modalità di consumo, il tutto all’interno di una cornice normativa che deve essere ripensata radicalmente anche nei suoi nessi di regolamentazione urbanistica ed edilizia.
L’architettura delle residenze e dei luoghi di lavoro e di studio, di commercio e di cura della salute deve essere improntata in una diversa articolazione delle relazioni spazio-funzionali e di dimensionamento, tenendo in debito conto anche gli aspetti di natura impiantistica e di efficientamento energetico. Le legislazioni vigenti in materia di edilizia e di governo del territorio devono essere riscritte, i regolamenti edilizi devono essere adeguati, perchè mai più la nostra società dovrà trovarsi impreparata a fronteggiare future pandemie.
Riteniamo, altresì, necessario programmare al più presto una politica di grandi investimenti sostenibili per finanziare sia le grandi opere sia le opere minori, quali la messa in sicurezza del nostro territorio e degli edifici strategici o, ancora, gli edifici sensibili come le scuole e contestualmente prolungare e snellire le misure fiscali e gli incentivi a sostegno degli interventi di recupero del patrimonio edilizio privato, senza dimenticare sostegni concreti e adeguati alla nostra categoria in maniera da potere riavviare le nostre attività. Tutto questo tenendo ben presente il bisogno di un vero snellimento delle procedure a favore dell’efficienza e della sburocratizzazione.
A tal proposito, recenti studi stimano il costo della burocrazia pari a circa 50 miliardi di euro. In termini di tempo, gli adempimenti burocratici impiegano tra i 45 e i 190 giorni da parte di una persona dedicata. Una vera zavorra che, come è noto, disincentiva anche gli interventi dei partner esteri.
In sintesi, riteniamo necessario intervenire su tre punti di snodo: investimenti e incentivi a sostegno della filiera dell’edilizia e delle infrastrutture e delle categorie dei professionisti tecnici, snellimento delle procedure e sburocratizzazione.
Il “decreto rilancio” risponde solo in parte a queste necessità: molto è rimasto confinato in una zona grigia e di difficile attuazione ed altro ancora, richiesto da più parti, non è stato preso neppure in considerazione rallentando, in tal modo, il necessario processo di inversione della tendenza depressiva dell’economia e tutto ciò non ci lascia sereni.
Da poco più di un mese sono stati riaperti i cantieri – i pochi cantieri che ereditiamo dalla fase pre-emergenziale – con nuove responsabilità poste in capo ai professionisti chiamati ad implementare nuove procedure per contrastare il COVID e consentire una ripartenza in protezione specialmente per quanto riguarda la salute e la sicurezza dei lavoratori, ma senza adeguati sostegni alla filiera, una volta conclusi i lavori, si rischia un nuovo blocco dei cantieri.
Le proposte dell'Ordine degli Ingegneri di Catania per lo stato emergenziale e post emergenziale
L’Ordine degli Ingegneri di Catania ha elaborato alcune proposte per lo stato emergenziale e post emergenziale che, di seguito, si rappresentano in modo sintetico:
- reintroduzione dei minimi tariffari nel campo dei lavori pubblici e privati;
- obbligo da parte delle P.A. di richiedere il visto di congruità preventivo agli ordini professionali per la valutazione degli onorari da porre a base di gara;
- applicazione della leva finanziaria agli investimenti relativi alle OO.PP.;
- potenziamento del Partenariato Pubblico Privato;
- snellimento delle procedure nelle gare con offerte tecniche per favorirne la standardizzazione;
- ecosismabonus: proroga dei termini dal 31/12/2021 per ulteriori cinque anni;
- obbligatorietà da parte delle Amministrazioni Pubbliche di istituire Uffici delle Politiche Comunitarie efficienti;
- potenziamento delle Centrali Uniche di Programmazione e non di Progettazione con l’obiettivo dichiarato di esternalizzare la progettazione dell OO.PP. e promuovere i concorsi di progettazione;
- estensione del regime forfettario anche per gli studi associati di professionisti;
- eliminazione della ritenuta d'acconto per le prestazioni professionali e dell’anticipazione dell’IVA;
- moratoria sulla regolarità contributiva di aziende e professionisti (DURC);
- totale digitalizzazione degli uffici pubblici per la gestione delle pratiche professionali;
- accelerazione dei pagamenti nei confronti dei professionisti, pendenti presso Amministrazioni Pubbliche e Giudiziarie;
- introduzione del pagamento delle spettanze dovute ai professionisti per il rilascio di titoli abilitativi o autorizzativi presso tutte le amministrazioni pubbliche, statali, regionali, metropolitane, intercomunali e comunali;
- posticipazione e rateizzazione di tutti i pagamenti che riguardano tasse, tributi e utenze;
- concessione di finanziamenti a condizioni agevolate e garanzie dello Stato;
- semplificazione normativa ed amministrativa che faciliti da una parte la realizzazione di opere di architettura contemporanea e dall’altra il riuso degli edifici esistenti per favorire la rigenerazione urbana.
Il COVID determinerà un nuovo modo di vivere, ma anche e soprattutto di ripensare e ridisegnare le nostre città.
Per questo motivo l’Ordine degli ingegneri di Catania e la sua Fondazione hanno assunto l’impegno di programmare una serie di incontri che ci permetteranno di riflettere e di confrontarci su questi aspetti. Ragioneremo, per esempio, sul futuro di Catania, dal punto di vista della mobilità sostenibile e della rigenerazione urbana, indirizzando opportuni focus sul ripensamento degli edifici e degli spazi pubblici a fronte delle mutate esigenze.
Si tratta di nuove ed importanti sfide per cui gli ingegneri dovranno trovarsi in prima linea per dare il loro contributo di idee e di soluzioni. Noi ci saremo!
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L'articolo completo in allegato contiene i seguenti approfondimenti:
- NORMATIVA E VALUTAZIONI SUI PRINCIPALI ADEMPIMENTI PROFESSIONALI CORRELATI ALL'AVVIO DELLE ATTIVITÀ LAVORATIVE
Testo a cura di: Alfio Grassi, responsabile dell'Area Tecnica del Comune di Acicatena (CT) e segretario Fondazione Ordine Ingegneri Catania - LA NORMATIVA DELL’EMERGENZA COVID 19 – APPALTI PUBBLICI
Testo a cura di: Bruno Maccarone, Ingegnere libero professionista - IL D.LGS. 81/2008: MODALITÀ OPERATIVE E LA GESTIONE DELLA SICUREZZA AL TEMPO DEL COVID-19
Testo a cura di: Francesco Di Mauro, Ingegnere libero professionista e consigliere Fondazione Ordine ingegneri Catania - PROCEDURE PER LA RIDUZIONE DEL CONTAGIO NELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI - Gestione dell’emergenza al tempo del virus COVID-19
Testo a cura di: Filippo Di Mauro, ingegnere libero professionista e consigliere Ordine ingegneri Catania - CASO CONCRETO DI SICUREZZA AZIENDALE: Implementazione Procedura COVID-19 all’interno di un Centro di Riabilitazione ex art. 26 Legge 833/78.
Testo a cura di: Alfio Torrisi, ingegnere libero professionista e consigliere Ordine ingegneri Catania