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Dal rilievo 3D al modello HBIM del Colosseo per la documentazione e gestione del patrimonio

Scopri il progetto HBIM del Colosseo: 10 modelli integrati per documentare, gestire e conservare uno dei monumenti più complessi del patrimonio archeologico mondiale.

Il Colosseo come ecosistema digitale: un modello HBIM per la conservazione e la gestione

In occasione del Salone del Restauro di Ferrara, è stato presentato l’esito finale dell’ambizioso progetto di rilievo 3D e modellazione HBIM del Colosseo, promosso dal Parco Archeologico del Colosseo. Il convegno, intitolato “La documentazione digitale del patrimonio archeologico attraverso il rilievo 3D e la modellazione HBIM: il Colosseo”, ha offerto una panoramica unica sulle finalità, metodologie e risultati del progetto. 

Il progetto è stato affidato, a seguito di regolare appalto pubblico bandito dalla centrale di committenza Invitalia, a un’Associazione Temporanea di Impresa (ATI) composta da soggetti altamente specializzati: il Consorzio Futuro in Ricerca (CFR), in qualità di mandataria e responsabile del coordinamento scientifico, Geogrà Stp (Sermide), Janus ed ETS (Roma).

Accanto ai partner esecutivi, il progetto ha coinvolto numerosi esperti di settore, studiosi e professionisti provenienti da diverse discipline, chiamati ad affrontare una sfida di documentazione digitale complessa e ad altissimo valore scientifico.

Di seguito una breve sintesi dell'intervento tenuto da Fabio Fumagalli e Dario Rose (collaboratori del Parco Archeologico del Colosseo), insieme a Fabiana Raco e Fabio Planu (CFR – Consorzio Futuro in Ricerca, Università degli Studi di Ferrara), illustrano le finalità d’uso e le modalità di implementazione dei dieci modelli BIM realizzati, evidenziando l’approccio metodologico adottato per la documentazione, la gestione e la conservazione del patrimonio.

 

 RIVEDI L'INTERVENTO

  

Un modello parametrico per un patrimonio complesso

Finalità e approccio metodologico

Il Colosseo non è solo un’icona dell’antichità, ma un sistema complesso fatto di geometrie non canoniche, stratificazioni storiche e esigenze gestionali articolate. Per questo, fin dalle prime fasi del progetto, in stretta collaborazione con il Parco Archeologico del Colosseo, il team ha definito con chiarezza gli obiettivi funzionali del modello:

  • documentazione dello stato di fatto;
  • supporto a studi, ricerche e interventi futuri;
  • gestione tecnico-economica del sito;
  • tutela, restauro e conservazione.

Nel corso dell'intervento Fabiana Raco (CFR – Consorzio Futuro in Ricerca, Università degli Studi di Ferrara) ha spiegato che il modello HBIM è stato concepito come strumento operativo e informativo, non solo rappresentativo. La scelta di mantenere due filiere parallele – 2D e 3D – ha permesso di rispettare le specificità descrittive di entrambe, rinunciando all’automatica derivazione del 2D dal modello 3D.

 

Un sistema articolato di dieci modelli

Il progetto ha portato alla realizzazione di 10 modelli HBIM, articolati per funzione e area:

  • 5 modelli architettonici (4 settori + l’ipogeo);
  • modello accessorio;
  • modello impianti;
  • modello fondazioni;
  • modello monumenti erratici;
  • modello di coordinamento.

Ogni modello è stato sviluppato a partire da dati specifici (LIDAR, fotogrammetria, rilievi segmentati), secondo criteri condivisi per geometria e contenuto informativo.

 

HBIM e interoperabilità: famiglie parametriche e dati strutturati

Modellazione geometrica e informativa

Uno degli aspetti più innovativi del progetto è stato il rifiuto della modellazione freeform in favore di una modellazione parametrica completa, che consente l’associazione attuale e futura di informazioni.

Anche per gli oggetti più complessi (capitelli, elementi erratici, lesioni), sono state create famiglie parametriche Revit capaci di coniugare dettaglio geometrico e ricchezza informativa, pur mantenendo compatibilità con formati aperti (es. IFC).

  

Stratificazione storica, dissesto e sistemi erratici

Sono state definite classificazioni tematiche per materiali, tecniche costruttive, stati conservativi, oltre a parametri booleani per la lettura storica del manufatto.

La modellazione del quadro fessurativo ha incluso lo sviluppo di famiglie adattative specifiche, mentre per i monumenti erratici è stato creato un modello autonomo con geometrie semplici ma altamente descrittive.

 

Un ecosistema digitale per la gestione del Colosseo

Il risultato finale è un HBIM complesso ma interoperabile, pensato come ecosistema digitale capace di supportare la manutenzione, i restauri, la lettura storica e la gestione operativa del Colosseo.

Il progetto rappresenta un caso esemplare di applicazione avanzata della geomatica e del BIM al patrimonio archeologico, aprendo nuove prospettive nella digitalizzazione dei beni culturali.

 

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