Restauro e Conservazione
"Restaurare significa conservare. Si restaura tutto ciò che non è stato conservato e protetto". E' quanto affermava il compianto Giovanni Urbani quando era direttore dell'Istituto centrale del restauro (ICR).
Il restauro conservativo è normato dal d.lgs n.42/2004 comma 4 e riguarda le attività che mirano alla conservazione degli edifici di natura storico-artistica.
A volte alla parola conservazione viene aggiunta quella di risanamento.
Il risanamento conservativo riguarda tutti gli interventi che sono rivolti ad assicurare la funzionalità di un edificio conservandone allo stesso tempo gli elementi tipologici, formali e strutturali. Questa tipologia di intervento viene definita dall'articolo 3 comma 1 lettera C del TUE (Testo Unico in materia Edilizia), che la associa per fine e caratteristiche ai lavori di restauro.
Non è la stessa cosa: per esempio, una differenza tra gli interventi di risanamento e restauro conservativo riguarda in particolare la natura delle strutture in gioco: sono principalmente oggetto di restauro, infatti, gli edifici vincolati dalla sovrintendenza ai beni architettonici e che sono, dunque, inseriti nel cosiddetto “Codice dei beni culturali e del paesaggio” ai sensi del Decreto Legislativo enunciato in precedenza.
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