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Dongdaemun Design Park + Plaza: Tecnologia BIM per l’architettura

Il Dongdaemun Design Park è uno degli avveniristici progetti lasciati da Zaha Hadid, realizzato in Corea del Sud, nel cuore di Seul utilizzando, per la prima volta in questo paese, la tecnologia BIM Building Information Modeling.

Articolo pubblicato il 09/01/2017

Il Dongdaemun Design Park è uno degli avveniristici progetti lasciati da Zaha Hadid, realizzato in Corea del Sud, nel cuore di Seul utilizzando, per la prima volta in questo paese, la tecnologia BIM Building Information Modeling.

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Il BIM a servizio dell'architettura

Un’architettura questa, che è stata possibile osservare fin dalle prime fasi progettuali grazie a un modello virtuale tridimensionale che è la combinazione di tutti i dati inseriti nel software.

La necessità di ricorrere al BIM per questo articolato progetto si è resa necessaria data appunto la sua complessità, tipica delle architetture di Zaha Hadid. La dimensione e la forma libera dell’anima dell’edificio composto di elementi prefabbricati in cemento armato sono stati tra i principali aspetti che hanno condotto alla scelta dell’uso del BIM, seguito immediatamente dall’articolato rivestimento composto di ben 45.000 pannelli in lamiera di alluminio.

La previsione di un processo di progettazione, fabbricazione e installazione, lungo e complesso, che avrebbe fatto interagire i professionisti operanti da diverse parti del mondo, ha ulteriormente sostenuto la scelta di ricorrere al BIM mediante il quale è stato possibile risolvere agevolmente le numerose questioni che normalmente sorgono durante l’iter progettuale e costruttivo degli edifici complessi.

Il progetto in BIM del Dongdaemun Design Park

Il Dongdaemun Design Park è un affascinante luogo pubblico che ha occupato il posto dell’ex stadio omonimo, situato in un quartiere di Seul di recente diventato un hub per la moda, i media e le nuove tecnologie.

L’edificio, insieme al suo parco, occupa una superficie di circa 87.000 mq e ospita spazi per mostre d'arte, convegni, Design Museum, laboratori di progettazione e un media center.
Predisporre la struttura di elementi prefabbricati in cemento armato (fibrorinforzato) dalle forme decisamente stravaganti, in parte lasciate a vista e in parte annegate dietro al rivestimento esterno di facciate di alluminio, è stata un’operazione particolarmente complessa.

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L’uso del BIM ha facilitato l’elaborazione di queste componenti costruttive che esigevano un’alta precisione nell’identificazione dei dettagli e una frequente interazione fra i vari professionisti coinvolti al fine della risoluzione celere di tutti i problemi.
Per ridurre al minimo il rischio di errore sono stati, infatti, realizzati dei modelli virtuali sezionati ogni 30 cm per estrarre informazioni il più dettagliate possibili.

Fondamentale è stata anche la possibilità di mettere a confronto, già in fase progettuale, i vari reticoli impiantistici, partendo dalla struttura in cemento armato combinata con i complessi sistemi meccanici, elettrici e idraulici. Captare fin da subito le eventuali criticità e cercare di risolverle è un vantaggio che non ha quindi confronti in termini di risparmio di tempi e costi, in particolare in un progetto così complesso, che ha dovuto, inoltre, tenere conto anche dell’interazione del nuovo edificio con due linee della metropolitana esistenti nelle vicinanze.

Avere la possibilità di poter interrogare in qualsiasi momento un modello virtuale che è anche un contenitore di dati e renderli condivisi con tutti gli attori del processo, ha fatto in modo che anche le operazioni più complesse si sono risolte, sia in fase progettuale, esecutiva e di cantiere

Credits:

Luogo: Seoul, South Korea

Committente: Seoul Metropolitan Government

Dimensioni:

Building: 86,574m²

Site: 65,000m²

Park: 30,000m²

Architect:  ZAHA HADID ARCHITECTS

Design: Zaha Hadid with Patrik Schumacher

Project Architect: Eddie Can

Project Managers: Craig Kiner and Charles Walker

Project Team: Kaloyan Erevinov, Hooman Talebi, Matthew Wong, Martin Self, Carlos S. Martinez, Camiel Weijenberg, Florian Goscheff, Maaike Hawinkels, Aditya Chandra, Andy Chang, Arianna Russo, Ayat Fadaifard, Josias Hamid, Shuojiong Zhang, Natalie Koerner, Jae Yoon Lee, Federico Rossi, John Klein, Chikara Inamura, Alan Lu

Competition Team: Kaloyan Erevinov, Paloma Gormley, Hee Seung Lee, Kelly Lee, Andres Madrid, Deniz Manisali, Kevin McClellan, Claus Voigtmann, Maurits Fennis

Immagini concesse da Zaha Hadid Architects e Fotografo Virgile Simon Bertrand