Efficienza Energetica
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Efficienza energetica: tutti gli strumenti del GSE per riqualificare edifici pubblici e privati

Luca Barberis, Responsabile Direzione Efficienza Energetica del GSE, illustra gli strumenti che il Gestore Servizi Energetici mette a disposizione di amministrazioni pubbliche e privati per migliorare l'efficienza energetica degli edifici e l'impegno sul fronte della transizione energetica.

Luca Barberis, Responsabile Direzione Efficienza Energetica del GSE, illustra gli aiuti che il Gestore Servizi Energetici mette a disposizione di amministrazioni pubbliche, aziende e privati per migliorare l'efficienza energetica degli edifici e la sostenibilità delle città in cui viviamo. 

Dal Conto Termico, ai Certificati Bianchi, fino al portale dell'Autoconsumo fotovoltaico: uno strumento attraverso cui cittadini e aziende, condomini e Pubblica Amministrazione, possono simulare l’istallazione di un impianto fotovoltaico e verificarne fattibilità, resa e tempi di ammortamento dell’investimento.

 

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L'impegno del GSE per la transizione energetica 

La crisi sanitaria causata dal COVID-19 sta impattando anche sulle capacità di realizzare gli investimenti strategici necessari per sostenere la transizione energetica?

«Gli eventi del 2020 hanno costretto Imprese, Pubblica Amministrazione e cittadini a confrontarsi con un'emergenza sanitaria che ha stravolto i comportamenti abituali provocando importanti conseguenze economiche e sociali. Tuttavia, dal punto di osservazione di chi, come il GSE, ha il ruolo di facilitare l’attuazione del percorso di transizione energetica del Paese, rileviamo come la percezione diffusa di una situazione di emergenza riesca a orientare fortemente i comportamenti dei soggetti che sono chiamati ad affrontarla. In tal senso l’esperienza del 2020 ha certamente rafforzato la sensibilità al tema del cambiamento climatico e dalla Commissione Europea sono arrivate addirittura indicazioni di una possibile revisione al rialzo degli obiettivi di sostenibilità al 2030, peraltro già considerati da tutti particolarmente ambiziosi. Questa maggiore consapevolezza trova riscontro nella progettualità di imprese, PA e cittadini che non ha fatto registrare discontinuità significative nella realizzazione di interventi nel campo delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e nelle relative richieste di accesso ai meccanismi di incentivazione gestiti dal GSE. Il contesto economico è sicuramente difficile, ma le risorse già disponibili tramite strumenti nazionali di supporto e fondi che si stanno stanziando anche a livello europeo, se ben utilizzati, rappresentano un fattore di accelerazione determinante per la realizzazione di investimenti utili al perseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione». 

 

Efficienza energetica e rinnovabili per il rilancio dell'economia edile

Il PNIEC rappresenta un elemento cruciale verso la transizione energetica. Pensa che la spinta delle rinnovabili e dell’efficienza energetica possa avere un ruolo importante nel rilancio dell’economia edile?

«Il PNIEC, alla cui redazione il GSE ha collaborato, rappresenta la declinazione più prossima di un percorso di decarbonizzazione che interessa tutti i settori che incidono sul fabbisogno energetico del Paese. Il settore residenziale è uno di quelli da cui ci si attende il maggior contributo all’efficientamento dei consumi e alla riduzione delle emissioni. In termini pratici questo implica una grande opportunità per il settore dell’edilizia che è chiamato ad attuare un importante piano di riqualificazione e ammodernamento degli edifici con interventi sull’involucro e sugli impianti, mirati a migliorare la resa della climatizzazione, ma anche tramite la diffusione di sistemi di produzione di energia rinnovabile che, specialmente in ambito urbano, possono favorire l’elettrificazione dei consumi di riscaldamento e di trasporto con un conseguente miglioramento della qualità dell’aria». 

 

Conto Termico: negli ultimi cinque anni 10mila interventi su edifici pubblici, altri mille già prenotati

L'Unione europea impone di raggiungere, entro il 2030, risparmi energetici e diminuzione dell'inquinamento anche attraverso l'efficientamento del parco edilizio pubblico. A che punto è l'Italia?

«Nel processo di riqualificazione del patrimonio immobiliare alla Pubblica Amministrazione è assegnato un ruolo esemplare. L’esperienza degli ultimi anni ci dice che molti Enti Locali stanno interpretando questo ruolo in modo molto efficace con una progettualità orientata proprio alla riqualificazione di quel patrimonio edilizio pubblico relativo a scuole, impianti sportivi, uffici, strutture sanitarie e case popolari che rappresentano infrastrutture essenziali per ogni comunità. Tale progettualità illuminata ha trovato un supporto determinante nei fondi messi a disposizione dalle Regioni, ma anche nello strumento del Conto Termico gestito dal GSE che, per gli edifici pubblici, garantisce un contributo in conto capitale fino al 65% delle spese per interventi di riqualificazione energetica effettuati sull’involucro o sugli impianti e che, nei prossimi mesi, potrà raggiungere il 100% delle spese per interventi sugli edifici scolastici e su quelli del sistema sanitario nazionale. Nel corso degli ultimi 5 anni il Conto Termico ha supportato la realizzazione di oltre 10.000 interventi di riqualificazione energetica su edifici pubblici con l’erogazione di circa 150 milioni di euro in conto capitale. A questi vanno aggiunti quasi 1.000 interventi per i quali è stato già prenotato l’incentivo per un valore di circa 200 milioni di euro. Siamo peraltro orgogliosi della sinergia istituzionale attuata con molte Regioni per agevolare la cumulabilità tra fondi regionali e Conto Termico, cosa che ha consentito agli Enti Locali di coprire, in molti casi, la totalità delle spese sostenute per la riqualificazione degli edifici pubblici. Naturalmente se guardiamo al potenziale nazionale degli edifici su cui intervenire il numero degli interventi fatti è certamente marginale, ma in alcune realtà territoriali già assistiamo al rapido moltiplicarsi di iniziative per la combinazione virtuosa di più fattori quali informazione, emulazione, accessibilità degli incentivi e, non ultima, la disponibilità di risorse derivante dal risparmio delle bollette di energia elettrica e gas». 

 

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Rappresentazione grafica del contatore del conto termico estratta dal sito istituzionale del GSE e aggiornata al 4 dicembre 2020 

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Gli incentivi del GSE per la riqualificazione energetica: dal pubblico al privato 

Quali incentivi mette in campo il GSE per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e che tipo di supporto offre alla PA?

«Quando parliamo di incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici siamo soliti riferirci al Conto Termico che è strumento pensato soprattutto per le esigenze e la progettualità della PA, ma il catalogo è ben più ampio. Basti pensare ai diversi meccanismi a supporto della realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (non ultime le recenti innovazioni normative in tema di comunità energetiche e autoconsumo collettivo per lo sviluppo di impianti fotovoltaici in regime di autoconsumo), al meccanismo dei Certificati Bianchi che è già frequentemente utilizzato per finanziare gli interventi di efficientamento del servizio di illuminazione pubblica, come anche all’incentivazione del biometano che consente di realizzare una sinergica linea di collegamento tra la gestione dei rifiuti organici e le esigenze di sviluppo di progetti di mobilità sostenibile per il trasporto pubblico locale. La finalità di tutti i meccanismi di incentivazione gestiti dal GSE è quello di abilitare o accelerare la realizzazione di investimenti utili al perseguimento degli obiettivi di sostenibilità e, in tal senso, siamo soliti rappresentare che il valore degli incentivi che gestiamo è direttamente proporzionale alla progettualità di tutti i nostri interlocutori: imprese, Pubblica Amministrazione e cittadini. Per questo motivo da oltre 4 anni il GSE ha spostato il proprio raggio di azione alla fase di pianificazione e progettazione degli interventi con un’azione di supporto che ha interessato innanzitutto proprio la Pubblica Amministrazione e, in particolare, gli Enti Locali. Per supportare gli Enti locali e consentire loro di sfruttare al meglio le risorse disponibili, il GSE ha avviato, attraverso una struttura aziendale dedicata, una serie di seminari dedicati all’informazione e alla formazione di tecnici comunali, funzionari e professionisti del settore circa le opportunità offerte dai meccanismi di incentivazione e i possibili ambiti di applicazione. La richiesta di tale forma di supporto è crescente: a fronte dei 25 seminari organizzati negli ultimi 10 mesi cui hanno partecipato oltre 3.500 operatori sono già stati pianificati 22 seminari per il primo semestre 2021

Quali servizi offre il GSE al privato che intende riqualificare energeticamente la propria casa?

«Nel caso delle abitazioni gli strumenti di incentivazione gestiti dal GSE supportano la sostituzione di sistemi di riscaldamento con impianti più efficienti e l’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia termica o elettrica: pompe di calore, generatori di calore a biomassa, impianti solari termici, impianti fotovoltaici. Peraltro la diffusione di queste tecnologie non è solo funzionale ai benefici conseguibili dalle famiglie in termini di risparmio in bolletta o di qualità del servizio, ma anche all’attuazione di politiche territoriali per la riduzione delle emissioni che, in ambito urbano, interessano soprattutto il riscaldamento e i trasporti. Un ulteriore stimolo alla generazione distribuita arriverà anche dall’attuazione della recente normativa in tema di autoconsumo collettivo che dovrebbe abilitare la realizzazione di impianti fotovoltaici nei condomini premiando la condivisione dell’energia prodotta e contestualmente consumata dai diversi appartamenti del condominio. Si tratta di uno schema molto innovativo che favorisce la realizzazione di capacità produttiva rinnovabile creando allo stesso tempo le condizioni per un migliore bilanciamento territoriale tra energia prodotta e consumata». 

 

Impianti fotovoltaici: la mappa italiana

In Italia abbiamo oltre 880mila impianti fotovoltaici, come sono suddivisi in base alla tipologia? 

«La maggioranza degli impianti fotovoltaici è composta da installazioni con potenza inferiore ai 20kW: oltre 810.000. Una cifra che scende a 46.000 per impianti di potenza compresa tra 20 e 100 kW e a 20.000 per quelli tra 100 e 1.000 kW. I grandi impianti, di potenza installata superiore a 1.000 kW, invece, sono poco più di 1.000. 

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Numero e potenza degli impianti installati in Italia al 31 Dicembre 2019 - Per classe di potenza

Nella maggior parte dei casi si tratta di impianti installati da cittadini o piccole aziende con l’obiettivo di supportare il proprio fabbisogno elettrico. Ed è proprio guardando a questa realtà che il GSE ha sviluppato il portale dell’autoconsumo fotovoltaico: uno strumento attraverso cui cittadini e aziende, condomini e Pubblica Amministrazione, possono simulare l’istallazione di un impianto fotovoltaico e verificarne fattibilità, resa e tempi di ammortamento dell’investimento».

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L’innovazione tecnologica può aiutare a raggiungere gli obiettivi di transizione energetica?

«Basta guardare gli obiettivi al 2030 previsti nel PNIEC per rendersi conto che il prossimo decennio sarà caratterizzato da grandi trasformazioni: il significativo incremento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili, l’efficientamento atteso nei consumi energetici e gli impegni di riduzione delle emissioni determineranno necessariamente uno stravolgimento delle regole di funzionamento del sistema energetico e, più in generale, del sistema produttivo. In un contesto di crescente complessità l’innovazione tecnologica rappresenta certamente un fattore abilitante di questo percorso di cambiamento che avrà impatti significativi sui nostri comportamenti. Basta vedere come in pochi mesi, anche grazie alle attuali possibilità tecnologiche, la situazione di necessità che abbiamo vissuto abbia cambiato radicalmente la nostra percezione della possibilità di lavorare da casa, tanto che l’organizzazione di alcune tipologie di lavoro si uniformerà inevitabilmente ai nuovi e più efficienti schemi di comportamento. In tal senso dobbiamo ritenere che nel nostro percorso di sostenibilità l’innovazione comportamentale abbia un ruolo altrettanto importante di quella tecnologica. Peraltro la diffusione di nuovi comportamenti individua ulteriori ambiti di applicazione per l’innovazione tecnologica innescando quindi un circolo virtuoso del cambiamento». 

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