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Energia: emissioni in aumento (+2%) nonostante il calo dei consumi (-1.5%)

L’Analisi ENEA del sistema energetico italiano evidenzia segnali di criticità nei primi nove mesi dell’anno: a fronte di consumi di energia sostanzialmente fermi (con previsione di un calo dell’1,5% sull’intero 2022), le emissioni di CO2 sono cresciute del 6% (con stima di aumento di oltre il 2% a fine 2022). Nel periodo gennaio-settembre le rinnovabili hanno registrato un calo dell’11%, a fronte di un maggiore ricorso alle fonti fossili (petrolio +8%, carbone +47%). In forte peggioramento anche l’indice della transizione energetica ENEA-ISPRED.

Rinnovabili giù (-11%): forte calo dell'idroelettrico, non compensato dall'aumento di solare ed eolico

Segnali di criticità per lo scenario energetico nazionale: nei primi nove mesi dell’anno, a fronte di consumi di energia sostanzialmente fermi, con la previsione di un calo dell’1,5% sull’intero 2022, le emissioni di CO2 sono cresciute del 6%, con una stima di aumento di oltre il 2% a fine 2022. D’altra parte, a fronte del maggiore ricorso alle fonti fossili che stanno quasi tornando ai livelli pre-pandemia (+8% petrolio e + 47% carbone) e di una riduzione del 3% dei consumi di gas, le rinnovabili hanno registrato un calo dell’11%, dovuto a una riduzione dell’idroelettrico che l’aumento di solare ed eolico non è riuscito a compensare.

È quanto emerge dall’Analisi ENEA del sistema energetico italiano per il II e III trimestre dell’anno, che evidenzia anche un forte peggioramento dell’indice della transizione energetica ISPRED (-60% nel III trimestre).
Il forte calo dell’indice ENEA-ISPRED è da collegarsi in particolare al peggioramento della componente decarbonizzazione, scesa al valore minimo della serie storica”, spiega Francesco Gracceva, il coordinatore dell’Analisi trimestrale ENEA. “In questo scenario – continua – l’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni del 55% al 2030 potrà essere raggiunto solo se nei prossimi otto anni riusciamo a ottenere una riduzione media annua di quasi il 6%”.

Emissioni di CO2 da usi energetici – dati storici, proiezione business as usual e traiettorie verso gli obiettivi 2020 e 2030.

Sul fronte della sicurezza energetica, l’Analisi evidenzia il peggioramento dell’adeguatezza del sistema gas. “In vista del prossimo inverno richiede particolare attenzione la capacità delle infrastrutture gas di coprire la punta di domanda: infatti, nel caso di un completo azzeramento dei flussi dalla Russia (scesi sotto al 20% dell’import totale nei primi nove mesi, ma già quasi a zero a ottobre), risulterebbe molto difficile coprire punte di domanda legate a picchi di freddo intenso che investano l’intero territorio nazionale”, commenta Gracceva.

Lato prezzi, se per il gas gli incrementi registrati in Italia sono simili alla media europea, nel caso dell’elettricità gli aumenti sono stati all’incirca doppi di quelli registrati nell’UE, in particolare nel caso delle imprese. “Rispetto al 2021 un’impresa con consumi medio-bassi ha visto aumentare i prezzi di elettricità e gas rispettivamente del 60% e del 120% nel primo semestre 2022, mentre nell’intero 2022 supereranno di ben oltre il 50% i precedenti massimi storici”, sottolinea Gracceva.

Di seguito è possibile scaricare e leggere la news di ENEA in versione integrale oltre al report dettagliato.

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