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Figure tecniche nella PA: nella direzione dei sistemi IT spesso con competenze non così attinenti

Un’indagine del Centro Studi CNI, su un campione di oltre 1000 cv, ne delinea un quadro su cui riflettere.

Data di pubblicazione originale dell'articolo: 16/5/2016

Un’indagine del Centro Studi CNI, su un campione di oltre 1000 cv, ne delinea un quadro su cui riflettere.
Di certo è che spesso i criteri di selezione adottati dalle Amministrazioni pubbliche non sempre sono chiari

Gli ingegneri come tanti altri professionisti tecnici molto spesso, nella loro professione, si trovano ad interagire con la Pubblica Amministrazione, e non sempre trovano dall’altra parte figure tecniche con competenze appropriate al ruolo che svolgono e non solo nei livelli intermedi ma anche apicali. Per verificare la veridicità di questa sensazione, un po’ comune, il Centro Studi CNI ha analizzato l’organico operante in un campione di direzioni dei sistemi informativi della PA. I

RISULTATI DELL’INDAGINE. I dati rilevati dal Centro Studi del CNI lasciano molto riflettere, per motivi diversi. Come è possibile leggere nel report, su un campione di oltre 1.000 curriculadi persone che rivestono una funzione di vertice nella direzione IT, in più di  400 casi la documentazione sul profilo professionale non era reperibile nell’ambio dell’apposita sezione “Amministrazione Trasparente” prevista per legge. Emerge in questo modo una certa opacità informativa legata, in particolare, alle figure apicali. In secondo luogo, su un campione di oltre 500 curricula di figure direttive nei sistemi IT, nel 53% di casi si è trattato di laureati in ingegneria o in informatica, ovvero le lauree di tipo tecnico ritenute come le più idonee, almeno dal punto di vista teorico, a rivestire le funzioni considerate. Ciò significa che in un ampio numero di casi, pari al restante 47% del campione considerato, le posizioni apicali nei sistemi legati alle tecnologie dell’informazione sono ricoperte da soggetti che almeno teoricamente non hanno compiuto percorsi di studio collimanti con la funzione tecnica da ricoprire. Ciò che peraltro lascia non poco perplessi è che nel campione considerato è presente una quota, seppure minoritaria, di figure apicali prive di diploma di laurea e con diploma di scuola media superiore, così come sono presenti tra i dirigenti ed i funzionari considerati, dei laureati in legge, in economia e in materie umanistiche.

Lo studio, analizza i dati con angolature differenti, nella consapevolezza che non esiste un metodo univoco o una modalità stabilita per legge che definisce chi può accedere o meno alla specifica funzione di gestione dei sistemi IT o ad altre funzioni di tipo tecnico, all’interno delle Amministrazioni pubbliche.
Le diverse piste di analisi, tuttavia, sembrano sempre condurre ad un’unica conclusione, ovvero che spesso i criteri di selezione adottati dalle Amministrazioni pubbliche non sempre sono chiari, anzi sembrano talvolta prevalere criteri fortemente discrezionali. D’altra parte anche nella scelta delle figure tecniche, non sempre vi è una coincidenza chiara tra competenze e funzioni da ricoprire.
 
Le analisi condotte nello studio consentono di ampliare la riflessione sul ruolo che la Pubblica amministrazione dovrebbe avere nei processi di crescita della competitività del Paese, un ruolo mai pienamente esercitato. Il dibattito sulle inefficienze degli Uffici pubblici è noto ed ampio ed è evidente che una delle cause di questa crisi profonda, che da sempre coinvolge il settore pubblico, si sostanziano nella carenza di innovazione, dalla mancanza di investimenti, ma anche nell’uso talvolta inappropriato delle risorse umane, come difatti questo studio suggerisce partendo da evidenze empiriche.
Riorganizzare il sistema della Pubblica amministrazione appare come quindi un percorso molto complesso e richiederebbe di agire su più piani, molto diversi gli uni dagli altri. Certamente rimettere al centro della riflessione il ruolo delle figure tecniche come fattore di modernizzazione dalla PA può essere uno degli ambiti da considerare in un più ampio dibattito, e questo report cerca di proporre alcune chiavi di lettura del problema e delle opportunità di miglioramento della struttura pubblica.
 
Per approfondire l’argomento scarica il report

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