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Formazione e aggiornamento per tecnici che operano nel campo delle scaffalature

Negli ultimi anni si risconta una crescente attenzione alla sicurezza delle scaffalature industriali installate nei magazzini o nelle aree produttive

Negli ultimi anni si risconta una crescente attenzione alla sicurezza delle scaffalature industriali installate nei magazzini o nelle aree produttive, e di conseguenza tecnici e ingegneri vengono spesso chiamati, nel quadro della loro attività professionale, a eseguire analisi e valutazioni su di esse.

Per quanto la legislazione in vigore non richiami esplicitamente le scaffalature industriali, è evidente che in più occasioni vi faccia riferimento in modo inequivocabile, richiedendo quindi che siano oggetto a diverso titolo di adeguata valutazione; si prendano come esempi il cap. 1 dell'Allegato IV del Dlgs81/2008 “Requisiti dei luoghi di lavoro” o il cap. 2.1 del DM 14/1/2008 che recita “componenti, sistemi e prodotti, edili od impiantistici, non facenti parte del complesso strutturale, ma che svolgono funzione statica autonoma, devono essere progettati ed installati nel rispetto dei livelli di sicurezza e delle prestazioni di seguito prescritti”.

Considerazioni a parte riguardano i magazzini autoportanti, che, ricadendo sotto la legislazione delle costruzioni, sono soggetti a tutti gli adempimenti esplicitamente previsti dalla Legge.

Vi è quindi un ambito specialistico in cui l’ingegnere è chiamato in causa, su cui non sempre ha una sufficiente formazione tecnica specifica, e in cui specialmente mancano della esplicite linee guida su come operare.
Nel seguito di questo articolo vogliamo fornire alcuni spunti e indicare alcune opportunità di formazione.

Il Gruppo di Lavoro dell'UNI CT021/SC03/GL1 “Scaffalature Industriali Metalliche” ha recentemente predisposto e inviato in inchiesta un progetto di Norma intitolato "Scaffalature industriali metalliche - Validazione delle attrezzature di immagazzinamento" (riferimento del Progetto U73032860), che ha lo scopo di individuare e sistematizzare i diversi passaggi da mettere in atto per garantire la sicurezza all’uso delle scaffalature seguendo lo stato dell’arte della tecnica e delle indicazioni della normativa.

Questo a beneficio sia dell’utilizzatore della scaffalatura, che in questo modo ha una chiara visione di cosa gli serve per avere delle scaffalature gestite in modo corretto (o “a norma”, come spesso si sente dire), che del professionista chiamato a esprimersi nel merito.

Andando oltre a quanto richiede la Normativa, cogente o di applicazione volontaria, che talvolta richiede di essere interpretata, vi è necessità da parte dei tecnici di formarsi per affrontare in modo adeguato e sicuro e con strumenti tecnici e culturali idonei i compiti di valutazione e perizia che ad essi vengono richiesti.

La maggior parte del know how tecnico sulle scaffalature è ovviamente detenuto dalle aziende produttrici, che conoscono in modo approfondito il prodotto che progettano, costruiscono e installano.

Le norme tecniche europee di prodotto sono di natura molto prescrittiva, e quindi forniscono indicazioni esaustive sulla progettazione delle scaffalature, da cui si possono trarre molte informazioni sugli aspetti del loro comportamento statico, ma da sole rischiano di essere aride o poco comprensibili in quanto molte delle prescrizioni derivano dalle esigenze e modalità d’uso e sono frutto di anni di esperienza di utilizzatori e produttori, e non vengono illustrate in modo adeguato da essere completamente comprensibili.

Le nozioni di base sulle tipologie di alcuni componenti sono oggetto di studio in alcuni corsi universitari di strutture in acciaio, dove vengono trattati i profili sottili, ma raramente si può entrare estensivamente nel merito di aspetti peculiari del loro comportamento, di come questi possono essere indagati e gestiti nella pratica progettuale corrente, sia nell’analisi che nella verifica; per citare due esempi, la derivazione mediante prove di proprietà caratteristiche di profili, collegamenti e sottosistemi da introdurre nelle verifiche strutturali, e la trattazione numerica dei telai a nodi “semirigidi” e le analisi in grandi spostamenti richieste da queste strutture estremamente deformabili e con necessità di trattare le rigidezze talvolta in modo non convenzionale.

Il professionista che vuole approfondire le proprie conoscenze teoriche integrandole con informazioni pratiche può ritrovare in letteratura molti elementi; ciò è spesso necessario per capire alcune indicazioni contenute nelle norme.
Innanzi tutto, abbiamo la documentazione dei produttori di scaffalature e gli stessi manuali di uso e manutenzione spesso disponibili sul web; essi forniscono una panoramica delle soluzioni logistiche e aiutano, in particolare lo strutturista, a interpretare la concezione degli schemi strutturali.

La ERF (European Racking Federation - l’Associazione Europea che riunisce le associazioni  nazionali di produttori) pubblica piccole monografie su vari argomenti sotto forma di bollettini tecnici (http://www.erfed.org/bulletins) e recentemente ha pubblicato un esempio di calcolo ampiamente commentato di una scaffalatura portapallet in zona non sismica (10.2.15 Part 1 - Worked Example Adjustable Pallet Racking According to EN 15512: Unbraced Racking - http://www.erfed.org/publications?p=2)

Per la valutazione della sicurezza delle scaffalature installate, riferite alle condizioni di utilizzo e allo stato di danneggiamento, spesso operano i produttori e le aziende che effettuano montaggi e manutenzioni di scaffalature.
I produttori normalmente svolgono attività di ispezione e manutenzione nell’ambito del loro servizi post-vendita, spesso però occupandosi in modo esclusivo dei propri prodotti.

Aziende e tecnici che effettuano montaggi e manutenzioni di scaffalature vantano sicuramente una vasta esperienza pratica, non sempre però accompagnata da una preparazione tecnica sufficiente ad eseguire valutazioni di idoneità statica sulle strutture e una conoscenza approfondita della normativa.

Le norme europee, in particolare la EN15635, forniscono al professionista indicazioni metodologiche e operative per la programmazione e l’esecuzione delle ispezioni, la valutazione del danneggiamento e la necessità di interventi di manutenzione. Tuttavia in questo ambito accanto alla competenza tecnica è necessaria una adeguata esperienza pratica e capacità di valutazione.

In questo ambito alcune associazioni nazionali sviluppano training specifici di formazione per ispettori e valutatori della sicurezza delle scaffalature; tra queste segnaliamo la SEMA nel Regno Unito (www.sema.org.uk, vedere anche http://www.semarackinginspections.co.uk/) e la LBE tedesca (Verband Fur Lagertechnik Und Betriebseinrichtungen - http://www.verband-lb.de/).

In Italia segnaliamo due iniziative di formazione tecnica per chi svolge attività professionale nell’ambito delle scaffalature, in cui sono coinvolti gli autori di questo articolo.

INGENIO ed Euroconference, società di TeamSystem leader nel settore della formazione dedicata ai professionisti, hanno iniziato alla fine del 2015 un ciclo di corsi di formazione sulla progettazione delle scaffalature industriali, indirizzato prevalentemente a ingegneri e tecnici con orientamento strutturale che intendono approfondire l’argomento, sia come progettisti che come periti, verificatori o collaudatori. Il corso si propone come guida alla lettura e all’applicazione delle Norme e Specifiche Tecniche pubblicate negli ultimi anni. Informazioni al LINK
Il corso consente di acquisire 8 CFP.

IGQ (Istituto Italiano di Garanzia della Qualità) propone un “Corso avanzato per operatori di magazzino e PRSES secondo la norma UNI EN 15635:2009”, rivolto specificamente al personale che opera con continuità nel magazzino, che utilizza i sistemi di immagazzinamento e svolge attività correlate alla gestione e supervisione, incluse le ispezioni.
Il corso fa riferimento alla norma UNI EN 15635 e fornisce le nozioni di base e operative, corredate da esempi pratici.
Il corso ha una durata di due giornate, per un totale di 16 ore, e IGQ rilascia un attestato di partecipazione a tutti e un attestato di superamento esame a chi sostiene e supera un esame finale che si propone di stimolare l’immediato utilizzo delle informazioni ricevute.
Informazioni al link http://www.igq.it/formazione/formazione.php?pagina=corsi#.

Nel campo della sicurezza dei magazzini segnaliamo infine la pubblicazione del CISI (l’Associazione dei produttori italiani di scaffalature) curata dall’ing. Luigi Galli “Guida alla sicurezza delle scaffalature e dei soppalchi” (http://www.phasar.net/catalogo/libro/guida-alla-sicurezza-delle-scaffalature-e-dei-soppalchi) in cui sono trattati tutti gli aspetti che, con diverse implicazioni, determinano la sicurezza dei magazzini; partendo dalla sicurezza strutturale, si analizzano, attraverso esempi la sicurezza del montaggio, l’uso e la manutenzione, l’antincendio, la circolazione dei veicoli, la sicurezza visiva, la protezione elettrica e dai fulmini, la caduta dall’alto, le condizioni di fornitura.