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Gli EPC e la difficoltà alla loro diffusione negli interventi di efficientamento energetico

L’utilizzo di contratti EPC, anche con finanziamento tramite terzi (FTT) è un punto chiave in ottica di riqualificazione degli edifici esistenti, in linea con le normative vigenti e gli obiettivi comunitari al 2030. Ad oggi però tali contratti sono stati prevalentemente utilizzati per la riqualificazione degli impianti e trovano difficoltà di diffusione per la riqualificazione degli edifici, soprattutto pubblici.

La realizzazione di interventi di efficienza energetica può essere facilitata dall’utilizzo di contratti a prestazioni garantite o Energy Performance Contract (EPC). L’utente finale, sia esso pubblico o privato può trarre una serie di vantaggi e superare alcune barriere alla realizzazione di interventi di efficienza energetica, quale quello del finanziamento del progetto.

certificati-bianchi-2.jpgL’utilizzo di contratti EPC, anche con finanziamento tramite terzi (FTT) è un punto chiave in ottica di riqualificazione degli edifici esistenti, in linea con le normative vigenti e gli obiettivi comunitari al 2030. Ad oggi però tali contratti sono stati prevalentemente utilizzati per la riqualificazione degli impianti e trovano difficoltà di diffusione per la riqualificazione degli edifici, soprattutto pubblici.
I problemi maggiori sono legati agli importanti investimenti da effettuare e i lunghi tempi di ritorno degli stessi, in particolare nel settore pubblico dove ci sono limiti di spesa.

Nella stipula di un contratto EPC la misura dei risparmi è un aspetto cruciale, perché da esso dipenderà il canone da corrispondere alla ESCO.
Per evitare contenziosi post intervento, il metodo di calcolo dei risparmi e la baseline devono essere condivisi tra cliente ed ESCO prima della stipula del contratto. A tal proposito sarebbe opportuno riferirsi ad un protocollo riconosciuto a livello internazionale come l’IPMVP (International Performance Measurement and Verification Protocol), che fornisca garanzie sia al cliente che alla ESCO. Non solo, l’applicazione di un contratto EPC con un rigoroso sistema di misura e verifica può aumentare il risparmio e la sua persistenza nel tempo, grazie ai controlli preventivi e periodici e a misure di assicurazione di qualità richieste dal protocollo IPMVP. Il piano di M&V può anche agevolare l’accesso ai finanziamenti e ad eventuali incentivi (es. certificati bianchi e conto termico). Il piano di misura e verifica M&V dovrebbe essere parte integrante del contratto EPC stesso.

Per facilitare la stipula di questi contratti potrebbe essere utile anche l’individuazione e la formazione di un “facilitatore” capace di raccordare le esigenze dei vari soggetti coinvolti e arrivare alla realizzazione dell’intervento.

Questo è uno dei punti chiave del progetto europeo guarantEE, finanziato dal programma di ricerca e innovazione dell’Unione europea Horizon 2020 a cui partecipano sia FIRE che ENEA. Lo scopo principale è quello di facilitare l’applicazione di contratti EPC sia nel settore pubblico che in quello privato.
Nell’ambito di guarantEE è stata condotta un’indagine, nella quale è emerso che le motivazioni principali che spingono all’adozione di contratti EPC sono la garanzia dei risultati, l’avere un partner tecnico con competenze specifiche nel settore efficienza energetica e il beneficio della riduzione dei costi di manutenzione. Ci sono anche alcuni aspetti negativi che vengono indicati, in particolare la complessità e la lunga durata dei contratti.

L’obiettivo è quello di diffondere l’adozione di contratti EPC, cercando di semplificare e rendere più flessibili i contratti e diffondere il ricorso a soggetti esperti in grado di facilitarne l’adozione.

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Articolo a cura dell'Associazione FIRE - FEDERAZIONE ITALIANA PER L'USO RAZIONALE DELL'ENERGIA