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Il Dizionario della Digitalizzazione: C come COBie

COBie teorizza una rappresentazione informativa che trova vita al di fuori del modello digitale anche geometrico; questo ne costituisce il vantaggio (si evitano le problematiche dei formati proprietari differenti), ma nel contempo anche la grande criticità, poiché non ha intrinseco carattere di bidirezionalità (il modello geometrico variato deve essere, nel caso, manualmente aggiornato nel formato proprietario del modellatore prescelto).

C come COBie

Il confronto che negli ultimi tempi sta animando la discussione in merito alla digitalizzazione riguarda in particolare l’effettiva possibilità per gli operatori di scambiarsi dati attraverso modelli digitali accessibili a tutti, indipendentemente dal software utilizzato. Se IFC è stato nel tempo frainteso come una struttura dati di interscambio continuo e bidirezionale tra programmi diversi durante la fasi di lavoro (esso è in realtà più un’”istantanea” del modello di dati in un preciso momento), dall’altro si è fatta strada la consapevolezza del “modello federato”, secondo il quale rappresentazioni diverse dell’informazione si rapportano tra di loro consentendo l’accesso al loro contenuto da modelli differenti dell’edificio, pur però collegati tra loro1 . Istantanee di interscambio e formati di dati proprietari possono così, almeno nel contesto temporaneo, trovare una propria forma di coesistenza produttiva.

Nelle fasi di progetto lo scambio dei dati è fondamentale, poiché le discipline si alternano nel completare o modificare il patrimonio progettuale negli archivi BIM seguendo un flusso di lavoro coordinato; ma è dove il processo si interrompe o dove non è mai stato correttamente avviato (si pensi per esempio ai cartacei riferiti al patrimonio esistente) che il vantaggio strategico della digitalizzazione si ferma. Il facility management è attualmente il terreno dove questa criticità si manifesta forse con più vigore2: spesso i dati non ci sono, oppure sono ridondanti o peggio ancora si contraddicono tra loro3.

COBie = Construction Operations Building Information Exchange

Un tentativo, che si è poi dimostrato abbastanza proficuo nel coordinare il flusso dell’informazione, ponendo meno l’accento sul formato digitale e più sul contenuto, è rappresentato da COBie. Il protocollo Construction Operations Building Information Exchange (COBie) è una rappresentazione di processo immaginata per ridurre i costi e ad accrescere la qualità generale intesa come soddisfazione di criteri organizzati.

Da quando ne è stato delineato il quadro applicativo generale (su iniziativa militare, da parte dell’ U.S. Army già dal 2007), il settore della gestione del patrimonio è stato il target più indicato per questa sperimentazione. COBie è stato ripreso e ampliato nel tempo anche nel National BIM Standard ad opera del National Institute of Building Sciences, che negli Stati Uniti coinvolge anche buildingSMART alliance, a dimostrazione della volontà intrinseca di renderlo programma comune nella filiera e di associarne i principi a quella lean production che da diverso tempo è sinonimo di ottimizzazione e riduzione dello spreco.

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Un Dizionario della Digitalizzazione a supporto dei professionisti

Con l'aiuto di Simone Garagnani stiamo realizzando un Dizionario delle parole tecniche che si usano nel mondo della digitalizzazione e del BIM. Si tratta di brevi articoli con l’obiettivo di riflettere o di approfondire o ancora di guardare da un punto di vista diverso  termini ormai entrati nel linguaggio corrente e che a volte si utilizzano senza valutarne il reale significato 

COBie quindi teorizza una rappresentazione informativa che trova vita al di fuori del modello digitale anche geometrico; questo ne costituisce il vantaggio (si evitano le problematiche dei formati proprietari differenti), ma nel contempo anche la grande criticità, poiché laddove l’informazione non può essere trasferita solo mediante il dato alfanumerico si rimanda ad una schedatura IFC che non ha intrinseco carattere di bidirezionalità (il modello geometrico variato deve essere, nel caso, manualmente aggiornato nel formato proprietario del modellatore prescelto).

Un discorso completamente differente si può affrontare se il modello informativo è già immaginato per sfociare nel flusso COBie (vale a dire se il modello è il risultato di un assemblaggio virtuale di componenti che hanno già al loro interno i campi informativi per il facility); in tal senso un collegamento diretto tra gli spreadsheets COBie e il corrispondente spazio o elemento costruttivo digitale potrebbero aver luogo anche attraverso formati proprietari strutturati, sempre con benefici e criticità.


1In tal senso si veda https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di_base_di_dati_federato

2A conferma di ciò, si consulti il contributo scientifico KIVINIEMI, Arto; CODINHOTO, Ricardo. Challenges in the Implementation of BIM for FM ̵ Case Manchester Town Hall Complex. In: Computing in Civil and Building Engineering (2014), Orlando, p.665-672, 2014.

3 Un volume, ancora molto interessante, che tratta diffusamente questi temi è BIM for Facility Managers di Paul Teicholz, edito da John Wiley and Sons, 2013. 

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