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Il terremoto in Nepal - analisi a ritroso di un ingegnere

Il terremoto appena avvenuto in Nepal rappresenta, nella sua drammaticità, l'espressione più completa del rischio sismico.

E lo fa con una sorta di previsione.

Il 28 luglio 2014, quindi meno di un anno prima, sul magazine australiano "COSMOS" fu pubblicato un articolo dal titolo "Kathmandu's earthquake nightmare", basato su interviste a specialisti. Ne vado qui a riportare alcuni estratti, in maniera più fedele possibile.

[ Paul Tapponier[1] ]          I terremoti fanno parte della vita del Nepal. L'India stà scivolando nell'Asia nella misura di 4 centimetri all'anno e l'energia che si accumula nella placche periodicamente viene rilasciata sotto forma di scosse; questa collisione ha generato la grande catena dell'Himalaya. Sismi di magnitudo 4 o 5 accadono più di dieci volte all'anno, ma la vera preoccupazione è il "grande" terremoto, quello di magnitudo 8 o superiore, che succede mediamente ogni 100 anni. L'ultimo grande terremoto nell'area di Kathmandu è stato un 8.4 nel 1934, che ha ucciso 17 mila persone; nel 1833 un terremoto simile devastò la medesima zona. La faglia principale ha un'estensione di 150 chilometri e, considerando i dati storici, la ricorrenza è stata sempre di circa 100 anni.

[ Moira Reddick[2] ]            Personalmente sono terrorizzata; ho conosciuto le conseguenze di alcuni dei più grandi terremoti, ma questo potrebbe essere peggiore. Ho gli incubi. Tengo pronto un kit in giardino contenente un badile, acqua, cibo disidratato, una radio a batterie, ecc... I vicini pensano che io sia pazza, ma io prevedo che il mio giardino potrebbe ospitare 30 persone. Dal 1934 la popolazione del Nepal è cresciuta cinque volte, ma l'esodo dalle campagne ha fatto aumentare quella di Kathmandu di oltre sette volte; oggi è una delle città a maggiore rischio sismico nel mondo.

[ Lok Bijaya Adhikari[3] ]  Circondata da ripide montagne, la valle di Katmandu, larga 25 chilometri, è situata su una faglia ed ha l'unico terreno morbido e fertile dei dintorni, originato dai sedimenti di un antico lago. Questo aspetto che la rende attrattiva costituisce anche la sua maggiore pericolosità verso i terremoti, infatti le onde sismiche non riescono ad attraversarla facilmente come le rocce, ma tendono ad accumulare energia scuotendola maggiormente.

[ Bijay Upadhyay[4] ]          Thamel, nel cuore della capitale, è formata da piccole corti collegate da passaggi larghi poco più di una persona. Questo ne fa una delle principali attrazioni turistiche, ma è anche una delle zone con più densità abitativa (60 mila persone ogni chilometro quadrato); servizi e cavi elettrici realizzati precariamente, negozi su ogni lato, edifici da otto e dieci piani a sbalzo sulle vie tanto che il cielo in alcuni punti non è visibile. Spesso i primi due piani degli edifici sono in muratura con solai in legno, alcuni ancora lesionati dal sisma del 1934; i piani superiori, aggiunti in un secondo momento, sono stati però realizzati in cemento armato è questo rende le costruzioni altamente vulnerabili. Inoltre, molte case sono state divise verticalmente (a volte con larghezze di solo un paio di metri) in funzione dei figli presenti nella famiglia che, a loro volta, hanno deciso di demolire la loro parte e ricostruirla; in questa maniera costruzioni adiacenti si trovano ad avere strutture completamente scollegate ma senza gli adeguati giunti. Gli anziani che vivono in case che hanno resistito al sisma del 1934 hanno fiducia in esse, ma dimenticano le pericolose sopraelevazioni in cemento; inoltre, le uniche vie di fuga sono attraverso gli strettissimi passaggi, in media larghi un metro e mezzo; anche se ipotizzassimo che gli edifici non crollino, i vicoli sarebbero sommersi da tegole, condizionatori, antenne, trasformatori elettrici, ecc... Infine, le comunicazioni e l'elettricità verrebbero sicuramente interrotte e sarebbe impossibile per i soccorsi raggiungere il centro con mezzi adeguati.

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[4] Direttore del National Society for Earthquake Technology in Nepal



[1] Geologo presso "Earth observatory of Singapore"

[2] Coordinatrice del Nepal Risk Reduction

[3] Sismologo presso il "National Sesismological Centre" a Kathmandu