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Impieghi e applicazioni di aggregati riciclati in elementi prefabbricati in calcestruzzo

In Italia, così come nel resto d’Europa, il problema dello smaltimento dei rifiuti da costruzione e demolizione ha assunto nell’ultimo decennio un’importanza rilevante.
Il quantitativo di macerie prodotte, prima dell’avvento della crisi economica e del conseguente arresto dell’attività edilizia, mostrava un trend crescente che poneva il nostro Paese di fronte al problema legato alla gestione e smaltimento di una tipologia di “rifiuto” non pericoloso le cui quantità risultano estremamente rilevanti. La crisi ha in qualche misura rallentato tale tendenza, tuttavia le politiche di smaltimento in discarica, anche per i limiti imposti dall’Unione Europea, risultano ormai scarsamente attuabili e sostenibili.
Il riciclaggio delle macerie rappresenta una valida alternativa al problema summenzionato, soprattutto quando si ha a che fare con i rifiuti inerti da demolizione.
La possibilità di usare l’aggregato riciclato, non solo tal quale per sottofondi o riempimenti ma anche per la produzione di conglomerato cementizio strutturale è oggi una realtà.
Le ricerche degli ultimi anni hanno avuto quale obiettivo il dimostrare come sia possibile produrre elementi strutturali in RAC (Recycled Aggregate Concrete) di ottima qualità e con comportamento analogo a quello dei corrispettivi elementi in conglomerato tradizionale.
I primi studi sull’utilizzo di aggregato da riciclo nel settore delle costruzioni, in particolare nel calcestruzzo, risalgono ai primi anni ‘60 e furono sviluppati in Europa.
I Paesi Bassi, privi di materiale vergine e costretti ad importare aggregato naturale dalla Germania, furono tra i primi a guardare con interesse alla possibilità di utilizzare l’aggregato da riciclo per il confezionamento di nuovo conglomerato cementizio.Gli studi intrapresi in Europa vennero parallelamente sviluppati in America e Giappone laddove ci si pose quale obiettivo primario il riutilizzo del materiale di scarto generato dalle demolizioni di grosse infrastrutture o a seguito di catastrofi naturali o eventi bellici.
Oggigiorno, nonostante l’utilizzo degli aggregati riciclati sia stato parzialmente recepito nelle normative tecniche, almeno nel settore del calcestruzzo, si assiste ancora ad una certa resistenza da parte degli utilizzatori. Le ricerche in corso sono essenzialmente finalizzate a determinare l’affidabilità delle risultanze sperimentali e quindi del materiale ottenuto.