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Infortuni sul lavoro: intervista a Giorgio Forlani, Presidente CNCE

Infortuni sul lavoro: intervista a Giorgio Forlani, Presidente CNCE

Il fenomeno degli infortuni sul lavoro alla luce della pubblicazione della relazione finale sul tema approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta.

1. “La Commissione parlamentare ha evidenziato come il recepimento dell’attuazione del Testo unico n. 81 del 2008 presenti ancora ostacoli e ritardi nei settori dove si concentra maggiormente la presenza delle piccole o piccolissime imprese, come ad esempio nell’edilizia, che non a caso è uno dei comparti con il maggior numero di infortuni (anche mortali). Le cause sono essenzialmente di tipo organizzativo e culturale, ma anche l’attuale crisi economica gioca un ruolo pesante, ostacolando un’applicazione completa delle norme e incoraggiando estesi fenomeni di irregolarità, in particolare di lavoro sommerso. Occorre intervenire intensificando i controlli e, soprattutto, accrescendo la formazione e il coinvolgimento degli operatori. Qual è il ruolo del CNCE in questo contesto?

“La Commissione Nazionale delle Casse Edili ha un ruolo di coordinamento della capillare rete delle Casse edili che costituiscono un presidio importante per quanto riguarda l’assistenza e la previdenza dei lavoratori, ma anche rispetto alla regolarità del lavoro. Le verifiche sulla regolarità contributiva, il rilascio del DURC, sono attività fondamentali per garantire una attività edilizia e di cantiere corretta e rispettosa delle leggi. Ma è l’intero sistema bilaterale delle costruzioni che operando in forte sinergia tra Casse, scuole e soprattutto con i Comitati paritetici territoriali per la sicurezza, svolge un ruolo di vero e proprio presidio che si concretizza in una serie di attività fondamentali per promuovere e far crescere quella cultura della sicurezza che è imprescindibile per assicurare un’attività edilizia in grado di ridurre i rischi per i lavoratori e così facendo migliorando la qualità del lavoro e aumentando allo stesso tempo la professionalità di chi ci lavora. Ciò che è importante è far si che la normativa possa trovare una reale e possibile applicazione. Il che oggi in questa situazione economica così difficile, significa soprattutto semplificazione delle procedure burocratiche e controlli rigorosi sopratutto in quelle realtà che presentano maggiori rischi. E oggi incrociando le informazioni provenienti dal nostro sistema con quelle esistenti presso istituti come Inail o Inps possono consentire di agire in modo più consapevole e mirato, evitando come purtroppo troppo spesso accade di concentrare i controllo là dove è più facile finendo per appesantire l’attività di chi già rispetta scrupolosamente le leggi, tralasciando invece le situazioni più critiche e “borderline”.

 

Per conoscere il testo integrale dell'intervista clicca qui

Scarica il testo della Relazione finale della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette "morti bianche".

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