Interventi sull’involucro edilizio: quali sono gli incentivi disponibili per il 2024?

Superbonus ai passaggi finali

Il 31 gennaio 2024 la Camera ha approvato, senza modifiche, il Ddl di conversione del DL 29 dicembre 2023 n. 212, recante “Misure urgenti relative alle agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119, 119-ter e 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77”.

Il decreto Salva-spese (DL n. 212/2023), dunque, ha superato lo scoglio della Camera, in prima lettura, senza modifiche rispetto alla versione licenziata dal Governo. Sono stati 140 i voti favorevoli, 92 i no e 15 gli astenuti nella seduta che il 31 gennaio ha chiuso il passaggio a Montecitorio del testo; ora si passa al Senato dove, comunque, non sono attese modifiche.

Non ci sono, quindi, come ormai annunciato da giorni, proroghe e rinvii per il Superbonus all’aliquota massima del 110%.

L’unica apertura su questo fronte è arrivata con l’attivazione di un contributo a favore di soggetti con redditi familiari inferiori a 15mila euro che effettuino spese di Superbonus in condominio entro ottobre 2024: potranno incassare un contributo, parametrato alle spese effettuate, a valere sul fondo indigenti. Le risorse restano, però, un’incognita: a disposizione ci sono soltanto 16,4 milioni di euro, che sono il residuo non utilizzato del fondo già previsto dal decreto Aiuti-quater nell’ambito del passaggio dal 110 al 90 per cento.

Confermata anche la stretta sul Bonus barriere architettoniche 75%. Sarà limitato a scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici; esclusi il rifacimento di bagni e la sostituzione di infissi.

La novità chiave del provvedimento è senz’altro quella contenuta all’articolo 1 e punta a salvaguardare quei cantieri che, a causa dei ritardi di esecuzione, non riusciranno a completare gli interventi programmati.

Ma solo per chi ha effettuato opzioni di cessione nel 2023 ci sarà la protezione da attività di recupero dell’agenzia delle Entrate, qualora non vengano ultimati i lavori e non venga assicurato il miglioramento di due classi energetiche, imposto dal decreto Rilancio (DL n. 34/2020).

Potenzialmente, questa salvaguardia sarà applicabile a circa 56mila cantieri condominiali attivati nel corso del 2023, ma con una limitazione.

Sono esclusi infatti tutti i soggetti che, anziché scegliere cessione e sconto in fattura, hanno optato per portare la detrazione direttamente in dichiarazione dei redditi. Per questi contribuenti c’è, di fatto, l’obbligo di ultimare i lavori; altrimenti, le detrazioni andranno perse.

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Cosa rimane oggi per chi volesse effettuare interventi di riqualificazione energetica?

Per chi volesse dunque intraprendere ora nel corso del 2024 un progetto di riqualificazione energetica sull’involucro di un edificio esistente, quali sono le possibilità di beneficio fiscale rimaste? Quale scegliere? Quali scadenza hanno? Quali requisiti tecnici minimi richiedono, quali massimali di spesa e quali aliquote di detrazione hanno?

L’isolamento dell’intero involucro, realizzato in maniera continua e performante, è una delle condizioni imprescindibili per contenere i costi energetici, preservare le strutture nel tempo e dare modo all’investimento economico di dare frutti importanti lungo tutto il ciclo di vita dell’edificio, generando fin da subito risparmi importanti sulle bollette.

Per far sì che l’involucro risulti efficacemente coibentato e privo di dispersioni, è fondamentale isolare con cura tutte le superfici opache disperdenti, ovvero coperture e facciate, e che tale protezione risulti continua, priva di ponti termici e ben raccordata in tutti i punti di discontinuità geometrica. Un buon isolamento è poi la condizione primaria per una successiva scelta degli impianti di riscaldamento e raffrescamento correttamente dimensionati, evitando inutili sovradimensionamenti.

Le possibilità rimaste di bonus fiscale per un intervento di isolamento dell’involucro, sono tre, più una quarta che è possibile però sfruttare solo se abbinata ad un intervento strutturale:

Le scadenze dei vari bonus edilizi

Iniziamo subito fissando per tutti e tre quali sono le scadenze attualmente in vigore.

Per quel che rimane del Superbonus, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 l’aliquota di detrazione sarà del 70%, per le spese sostenute invece dal 1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, l’aliquota è del 65%.

Ecobonus ordinario e Bonus ristrutturazione, invece, hanno entrambi scadenza fissata al momento al 31 dicembre 2024.

Occhio alla tipologia di immobile

Bisogna inoltre capire qual è la tipologia di edificio su cui si sta intervenendo, perché con le regole attuali in vigore per il 2024 non tutti gli edifici possono accedere a tutti i bonus indistintamente.

Per quanto riguarda i condomini, nel 2024 quando l’isolamento termico delle superfici verticali opache, inclinate e orizzontali riguarda l’involucro per più del 25% delle superfici disperdenti lorde, i condomini possono chiedere alternativamente il Superbonus o l’Ecobonus, specificando però che nel caso si scelga di seguire le regole del Superbonus, vale sempre la condizione che il bonus è riconosciuto unicamente qualora gli interventi effettuati garantiscano il raggiungimento del doppio salto di classe energetica. Aperta anche l’opzione del Bonus ristrutturazioni, che agevola anche gli interventi edilizi e tecnologici che comportano risparmio energetico.

Per gli edifici unifamiliari, invece, dal 2024 gli interventi di efficientamento energetico sugli edifici unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti possono accedere solo all’Ecobonus o al Bonus ristrutturazioni.

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