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Intervista a Maurizio Santon, nuovo Presidente di ACAI-CISI

Ingenio intervista Maurizio Santon, nuovo Presidente di ACAI-CISI - Sezione scaffalature metalliche dell'ACAI

Intervista a:
Maurizio Santon
Presidente di ACAI-CISI - Sezione scaffalature metalliche dell'ACAI

 

 

 

 

Presidente, qual è il ruolo della Sezione ACAI CISI nel panorama dell'intero settore italiano delle Scaffalature Metalliche e come è cresciuto nel tempo?

La Sezione Scaffalature Industriali dell'ACAI (Associazione fra i Costruttori in Acciaio Italiani), rifondata nel 1992, è attiva da oltre venti anni nel promuovere lo sviluppo scientifico e culturale nel campo della progettazione delle scaffalature metalliche; in particolare ha svolto un ruolo cruciale nello studiare e nello scrivere le norme specifiche del comparto ed è sempre stata pronta a fornire assistenza tanto alle aziende del settore quanto agli utilizzatori, finalizzando tutta la propria attività agli obiettivi di qualificazione del mercato e di garanzia della sicurezza per gli utilizzatori.
Ripercorrendo le tappe dell'evoluzione del ruolo della Sezione, ricordiamo una prima fase, che potremmo definire "pionieristica", durante la quale alcuni costruttori consociati hanno cercato di formulare delle regole di calcolo, di progettazione e di costruzione condivise ed, inoltre, è stato sviluppato il software S.I.C.S. che ha cambiato il modo di dimensionare le scaffalature porta pallet in Italia.
Una seconda fase, dal 1996 al 2000, ha visto la Sezione impegnata nella messa a punto delle regole per il marchio di qualità CISI e ha dato l'opportunità per l'adesione di ACAI CISI alla Federazione Europea FEM (European Federation of Materials Handling), con il coinvolgimento nell'avvio di iniziative a livello internazionale molto importanti in materia di sicurezza delle scaffalature.
È seguita una terza fase di grande visibilità e di intenso impegno in ambito europeo, in cui l'associazione ACAI CISI è divenuta protagonista e punto di riferimento a livello internazionale per il mondo della progettazione delle scaffalature industriali, controllando e gestendo la prima fase dei lavori del Technical Commitee CEN TC 344, pilotandone con fermezza l'attività, tanto da arrivare alla pubblicazione delle norme base per le scaffalature metalliche. Mi riferisco, in particolare, alla norma EN 15512, dedicata alla progettazione strutturale della tipologia di scaffalature più rappresentativa e più utilizzata - le cosiddette “scaffalature porta pallet” – ed emanata insieme ad altre tre norme correlate: EN 15620 dedicata alle tolleranze di progettazione e di montaggio, EN 15629 sull’uso e manutenzione ed EN 15635 rivolta alla redazione delle specifiche di progetto.
Si è poi proceduto a delineare analoghe norme per le altre tipologie di scaffalature e si è affrontato anche il delicato e complesso tema della progettazione di scaffalature in zona sismica.
Ora siamo entrati in una nuova fase, in cui l'associazione è impegnata fortemente nel trasmettere agli associati indicazioni di tipo tecnico-scientifico e tecnico-amministrativo, supportandoli nel cammino di assimilazione delle nuove norme per una progettazione corretta degli impianti con scaffalature industriali, soprattutto per quanto concerne le realizzazioni destinate a zone sismiche.

Come nuovo presidente della sezione ACAI CISI a quali aspetti dell'attività intende dare maggiore impulso e quali pensa che debbano essere le priorità di intervento?

Innanzitutto tengo a confermare che intendo impostare il mio mandato in assoluta continuità con la linea già configurata dal mio predecessore (comm. Gian Carlo Ferretto), al quale desidero rivolgere il più sentito grazie e il più vivo apprezzamento per l'eccellente ed efficace lavoro svolto negli anni passati.
Al vertice delle priorità restano ovviamente le iniziative in favore della sicurezza e della qualità. Sono, per così dire, esigenze primarie dell'intero comparto.
Siamo consapevoli che fornire risposte certe alle centinaia di argomentazioni che ci vengono poste è estremamente difficile ed oneroso; riusciamo a farlo solo perché siamo un'associazione e gli sforzi vengono condivisi da tutti gli associati.
E allo stesso modo siamo consapevoli della delicata importanza della “mission” della nostra associazione: accompagnare tutte le aziende che vi partecipano ad un costante miglioramento della propria capacità di progettazione e di calcolo delle scaffalature e degli impianti sismo-resistenti e guidarle ad operare in modo corretto ed etico nel mercato, cercando di emarginare quelle aziende che, operando in concorrenza sleale, creano gravi distorsioni al mercato, senza poter realmente garantire la sicurezza dei loro prodotti.
Se mi è consentita una notazione personale, devo ammettere che non riesco a comprendere come le aziende non associate possano – senza poter usufruire del supporto strutturato dell'associazione - dare risposte certe e concrete ai loro clienti, considerate le grandi difficoltà tematiche in questione. Far parte di un'associazione che costantemente interagisce con le autorità italiane e le federazioni europee, offre la possibilità a tutti gli associati di essere aggiornati in anticipo su ogni novità - anche sugli eventuali cambiamenti delle norme – consentendo alle aziende di prepararsi per tempo e di adeguarsi di conseguenza.
Per questo mi propongo anche di dedicare la massima attenzione ad un auspicabile allargamento della base associativa.

Lei si è più volte riferito all'impegno dell'associazione in tema di norme tecniche e di sicurezza. Vuole dirci qualcosa di più in proposito?

Certamente. Fin dall'inizio è risultato evidente che il mercato – che non è sempre adeguatamente informato – richiede il rispetto di standard tecnici che sovente non sono riferiti correttamente alla specificità delle scaffalature; quindi si è resa evidente l'esigenza di norme specifiche.
Non bisogna dimenticare, infatti, che le scaffalature industriali sono costruzioni metalliche molto particolari, realizzate con profili sottili formati a freddo perforati in continuo, collegati con sistemi a gancio che differiscono da produttore a produttore. Pertanto, sebbene le regole generali per la progettazione siano basate sui principi e sulle formulazioni dell’Eurocodice 3 (parte 1-1 e parte 1-3), è opportuno fornire indicazioni più specifiche per tener conto dei fenomeni di instabilità di questi particolari profili e per determinare in modo appropriato i parametri di progetto attraverso prove sperimentali.
In passato la sezione ACAI CISI ha dedicato molte risorse ed energie allo sviluppo di studi e ricerche mirati.
L’esito degli studi, della sperimentazione e delle analisi prodotte negli ultimi anni ha portato alla pubblicazione della Norma EN 15512 per la progettazione delle scaffalature porta pallet. Parallelamente, sono state prodotte anche le norme per la stesura delle specifiche di progetto (EN15629), per le tolleranze e gli spazi di manovra (EN15620) ed il corretto uso e manutenzione (EN15635) ad essa correlate.
La messa a punto di norme di riferimento specifiche ha sicuramente agevolato i produttori che devono realizzare e vendere prodotti sicuri; a tal fine le norme di progetto specifiche per ogni tipo di scaffalatura garantiscono precisi livelli di sicurezza relativamente alla capacità portante in condizioni statiche.
Ma l’esistenza di un corpo normativo di riferimento per il settore è andata a vantaggio anche dei proprietari dei magazzini e degli utilizzatori che devono garantire la sicurezza nell’ambiente di lavoro e che quindi devono essere adeguatamente informati da parte dei produttori/fornitori sulle caratteristiche delle scaffalature relativamente al loro corretto montaggio ed alle condizioni d’uso sicure. Ecco lo straordinario valore aggiunto costituito dal disporre di strumenti atti a consentire una progettazione e realizzazione “garantita” in fatto di sicurezza.
Sulla scorta del percorso compiuto con la norma EN 15512, si procederà in futuro a trasformare in Norme EN anche le raccomandazioni FEM dedicate alle altre tipologie di scaffalature (drive-in, cantilever).

Anche la progettazione e la realizzazione di scaffalature in zona sismica richiedono un'attenzione particolare rispetto alle norme comunemente previste per le costruzioni sismo resistenti? Che cosa ha fatto la Sezione ACAI CISI in proposito?

Il passo ulteriore è consistito nell'approfondimento della tematica della progettazione antisismica che richiede l'applicazione di regole specifiche. Infatti, dall'entrata in vigore del D.M. 14.01.2008, tutte le costruzioni realizzate sul territorio nazionale devono garantire un'adeguata resistenza al terremoto. Le scaffalature industriali, pur non essendo edifici, sono tuttavia strutture di dimensioni significative e di rilevante impegno statico; in presenza di un evento sismico possono provocare danni alle merci e alle persone, se non si tiene conto correttamente del comportamento dei carichi sulle travi e degli elementi strutturali. Sulla base di questa considerazione, si è rilevata l'assoluta opportunità di studiare norme antisismiche più adeguate a rappresentare i fenomeni che caratterizzano più specificamente le scaffalature.
A tal fine ACAI CISI, insieme agli altri principali produttori europei di scaffalature facenti parte del gruppo ERF (European Racking Federation) dell’associazione FEM e in collaborazione con le Università (in particolare l'Università di Trento, il Politecnico di Milano e l'Università di Atene) ha promosso ed intrapreso diverse attività di ricerca e di sperimentazione, sui componenti, sui collegamenti, su sottostrutture ed infine anche su campioni di scaffalature a dimensione reale (prove full-scale) per la validazione delle regole di progettazione antisismica.
Nel 2011, infine, sono iniziati i lavori di uno specifico Gruppo di Lavoro CEN (denominato WG5) per scrivere la Norma EN sulla progettazione antisismica delle scaffalature porta pallet, a partire dall’ultima revisione del relativo documento FEM (FEM 10.2.08). La stesura della norma è attualmente in corso e se ne prevede la pubblicazione nel 2014.

Quale messaggio vuole inviare ai suoi associati? E vuole dire qualcosa alle aziende che non fanno parte di ACAI-CISI?

A breve l'associazione si propone di creare delle sottosezioni atte a raggruppare aziende che operano nel mondo delle scaffalature industriali (posatori e rivenditori di importanza nazionale) per cercare di creare, assieme a loro, dei regolamenti inerenti la sicurezza nei cantieri e le certificazioni necessarie per il montaggio delle scaffalature, e per cercare di trovare insieme la corretta interpretazione delle normative vigenti che sono alquanto nebulose.
Il nostro impegno dovrà altresì continuare in Europa con le federazioni FEM/ERF e CEN e in Italia con UNI e con tutti gli organi preposti, nonché con la comunità scientifica e gli enti di certificazione, dal momento che, vista la progressiva richiesta di certificazioni da parte del mercato, è naturale prevedere in un prossimo futuro la creazione di un marchio CE anche per le scaffalature.
Portare nel nostro mondo la necessaria cultura del prodotto, esserne promotori, anche a livello didattico, presso tutte quelle aziende che si volessero avvicinare alla nostra associazione senza alcuna riserva: ciò fa parte dei nostri obiettivi.
Tutti possono confermare che il valore aggiunto delle aziende che partecipano all'ACAI CISI è la condivisione delle regole del gioco e la propensione all'innovazione.
Considerato che tutti noi apparteniamo ormai ad un mercato globale e che le regole del gioco sono e saranno sempre più precise e puntuali, secondo il mio punto di vista i singoli non potranno avere un futuro certo.
Dato il particolare momento difficile, inviterei tutte le aziende non appartenenti ad ACAI CISI a valutare seriamente ciò e a fare quadrato con noi per poter meglio affrontare tutte le sfide attuali e future.