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IO NON TREMO, liberi di convivere con il terremoto

Intervista a Corrado Giommi, Presidente dell'Ordine degi Ingegneri di Pesaro

Intervista a:
Corrado Giommi
Presidente dell'Ordine degi Ingegneri di Pesaro

 

 


Presidente Giommi, con l’iniziativa IO NON TREMO, Pesaro diventa nel mese di maggio il punto di riferimento nazionale per la prevenzione del rischio sismico. Qual è l’obiettivo della manifestazione?
L'obiettivo sta tutto nel sottotitolo: liberi di convivere col terremoto. Vogliamo insegnare alla popolazione che il terremoto è sì un evento naturale dagli effetti devastanti, ma con il quale si può e si deve convivere, sfidando atteggiamenti molto diffusi quali fatalismo e rimozione.

Impegno dell’Ordine e scopo dell’iniziativa è anche valorizzare la figura dell’ingegnere, sottolineando l’importanza per la comunità di questa figura professionale e rendendola protagonista della scena?
Certamente. Noi ingegneri siamo una categoria professionale seria e preparata ma non siamo bravi a comunicare. Altre categorie, più brave di noi in questo, ancorché meno ricche di contenuti, godono di maggiore visibilità. Con questo evento intendiamo invertire la tendenza e dimostrare che siamo in grado di dare alla comunità preziosi apporti, sia in termini tecnico-scientifici, sia in termini culturali, ed in maniera disinteressata. Tutti gli eventi in programma sono infatti gratuiti ed aperti al pubblico. E sono pensati per parlare a tutti: ai bambini ed agli adulti, alle scuole, alle istituzioni, ai tecnici, al cittadino comune.

Il territorio italiano è esposto a molti rischi, da quello idrogeologico a quello sismico, quanto è importante sensibilizzare l’opinione pubblica ad una cultura di prevenzione e le Istituzioni ad essere presenti sul territorio?
È di importanza fondamentale, tanto più oggi che le risorse economiche pubbliche disponibili sono così scarse da non esser più in grado di affrontare gli ingentissimi costi di ripristino delle aree colpite dai disastri ambientali. Dobbiamo progettare e costruire/ristrutturare edifici ed infrastrutture pubbliche e private che non crollino e si danneggino il meno possibile. Cittadini ed istituzioni devono comprendere che conviene - e si deve - investire 100 € oggi per costruire/ristrutturare piuttosto che 400 € domani per ripristinare (senza contare il danno in termini di fermo delle attività economiche e di perdita di vite umane, questo non risarcibile in alcun modo).

Entro l’estate i legislatori regionali dovranno approvare una legge di adeguamento alla normativa nazionale sulla microzonizzazione sismica: secondo lei basta investire sulla sicurezza degli edifici o è necessario anche intervenire prima dei singoli eventi sulla programmazione urbanistica del territorio?
La microzonazione sismica è certamente utile, tuttavia sull'input sismico si sono già fatti passi avanti enormi passando dalle 3 zone amministrative della normativa del 1996 al reticolo sismico 5x5 km delle attuali NTC08. Con tutte le ipotesi, incertezze ed approssimazioni che permangono tuttora nei calcoli strutturali a valle della definizione dello spettro di risposta, non so fino a che punto sia veramente utile. Avrei investito di più in chiarimenti ed integrazioni delle procedure di calcolo delle NTC08 in troppi passaggi ancora insoddisfacenti o poco chiare o difficilmente applicabili. Ai fini della programmazione urbanistica, ritengo che tra carte geologiche e reticolo sismico NTC08 esistano già dati sufficienti per evitare di pianificare nuovi insediamenti su faglie o, che so, terreni liquefacibili. Non dimentichiamoci infine che con l'isolamento sismico alla base, tecnica oggi ormai disponibile sul mercato per tutti a costi accettabili, siamo in grado di gestire anche forti amplificazioni sismiche locali dovute a condizioni geomorfologiche sfavorevoli.