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LA NUOVA NORMA UNI ISO EN 16890 MIGLIORERÀ LA NOSTRA SALUTE

Ecco un commento alla nuova norma ISO 16890

La maggior parte degli esseri umani del mondo civilizzato beve almeno 1 litro di acqua al giorno, mangia 1-2 kg di cibo al giorno, respira 15- 25 kg di aria e trascorre il 90% del suo tempo in ambienti confinati in cui le polveri sottili ivi presenti sono di gran lunga superiori (50 volte) rispetto all’esterno.

Da questa affermazione, ormai ribadita dalla letteratura specializzata, emerge come la ventilazione, con una adeguata filtrazione, rappresenti un ruolo primario per la nostra salute.

La nuova norma ISO 16890

La nuova norma ISO 16890 è una norma mondiale che, pur essendo stata introdotta nel 2016, sostituisce la vecchia norma EN 779:2012 dal prossimo giugno 2018. Quali sono le motivazioni di una norma di così ampia diffusione, addirittura mondiale?

L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con sede a Ginevra, fondata il 22 luglio 1946, ha rilevato come sia indispensabile informare le persone sulla necessità di proteggersi dalle particelle sottili. La nuova norma, esamina quattro tipi di particelle sottili (oltre a quelle grossolani, PM10, PM2,5, PM1) mentre la precedente norma EN 779:2012 utilizzava solo le particelle di dimensioni 0,4 μm per misurare l’efficienza dei filtri da M5 a F7 (inseguito sarà ricordata la simbologia dei filtri in uso).

Come si vede dall’immagine a corredo, le particelle PM1 sono le peggiori perché sono le più sottili. Esse sono provocate dalla combustione, da virus, batteri e spore.

Le particelle PM 2,5 sono rappresentate dalle spore di dimensioni maggiori e da particolati organici mentre le particelle PM10 sono provocate dal fumo e dalla polvere.

Di rilievo il percorso di queste particelle sottili entro in corpo umano.

Le particelle PM 10 si fermano nella trachea; quelle PM2,5 penetrano fino ai polmoni; le PM1 penetrano nei polmoni e da qui nel sangue.

Gli studi sugli inquinanti che la letteratura scientifica ha prodotto negli ultimi anni ha sempre fatto riferimento alle particelle PM10 e PM2,5, dimenticandosi di quelle PM1 la cui battaglia può essere vinta soltanto con una adeguata filtrazione.

C’è di più. Studi effettuati nel 2016, hanno evidenziato come le polveri sottili PM1 siano collegati a malattie come l’Alzheimer e a quelle cardio-vascolari. Da qui l’opportunità della nuova norma 16890.

Le particelle PM1 si trovano principalmente in ambiente urbano, mentre quelle PM10 in ambiente rurale.

Altri vantaggi della nuova norma sono dati da:

- filtri selezionati in base alle reali necessità, ovvero al particolato effettivamente presente nell’aria esterna. Imporre infatti un filtro assoluto per un sistema filtrante di una clinica ubicata in un’area assolutamente perfetta, senza inquinanti alcuni, è infatti un inutile dispendio di risorse economiche;

- possibilità di calcolare il filtro più opportuno. Il tecnico, sulla scorta di misurazioni effettuate sull’aria esterna, oda anche ricorrendo a quelle effettuate dalle ARPA locali, potrà dimensionare il filtro più consono alla tipologia impiantistica prescelta;

- i nuovi filtri avranno perdite di carico costanti durante la loro vita operativa, Raggiunto lo sporcamento, essi potranno inoltre essere rigenerati con lavaggio in detergente apposito, ne deriveranno risparmi energetici e minori costi per il ricambio dei filtri.

... prosegui la lettura dell'articolo sulla rivista dell'Ordine degli Ingegneri di Perugia

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