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La situazione energetica nazionale nell’analisi del MISE

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato la relazione su “La situazione energetica nazionale nel 2016”, redatta da un gruppo di lavoro appositamente costituito presso la Direzione generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e per le infrastrutture energetiche, formato da rappresentanze istituzionali e settoriali interessate alle specifiche tematiche energetiche.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato la relazione su “La situazione energetica nazionale nel 2016”, redatta da un gruppo di lavoro appositamente costituito presso la Direzione generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e per le infrastrutture energetiche, formato da rappresentanze istituzionali e settoriali interessate alle specifiche tematiche energetiche.
 
Nell’ultimo anno principali caratteri della situazione energetica italiana, messi in luce dalla relazione sono i seguenti:
  • Il sistema energetico italiano si consolida in termini di sostenibilità ambientale, efficienza e sicurezza degli approvvigionamenti.
  • Le fonti rinnovabili confermano il loro ruolo centrale nello sviluppo sostenibile del Paese, anche in termini di ricadute occupazionali, e risulta raggiunto in anticipo l’obiettivo al 2020 in termini di incidenza delle rinnovabili sui consumi finali lordi di energia (17%).
  • Proseguono le politiche di sostegno all’efficienza energetica: gli strumenti di promozione adottati hanno portato a rilevanti risparmi di energia e, conseguentemente, alla riduzione di emissioni inquinanti.
  • A fronte di un incremento del PIL pari allo 0,9%, il fabbisogno energetico nazionale si è contratto dello 0,5%, determinando una flessione dell’intensità energetica nazionale.
  • La quota delle importazioni nette rispetto al fabbisogno energetico nazionale, che indica il grado di dipendenza del Paese dall’estero, cresce lievemente passando dal 75,3% del 2015 al 75,6% del 2016.
  • Il differenziale fra i prezzi dei carburanti in Italia e nell’Unione europea rimane positivo, seppur in riduzione, sostanzialmente per effetto della diversa pressione fiscale: lo stacco tra prezzi industriali (cioè al netto della componente fiscale) italiani e quelli medi dell’Eurozona si è drasticamente ridotto nel corso degli ultimi anni. Per il gasolio diesel i prezzi industriali italiani sono più bassi di quelli dell’area euro. Tuttavia, al lordo delle componenti fiscali, il prezzo dei carburanti in Italia risulta superiore a quello dei principali Paesi europei.