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La valutazione tecnica delle piastrellature di ceramica ed il contributo del manuale del Centro Ceramico

Il problema di valutare le piastrellature di ceramica ritenute per qualche verso non soddisfacenti, e pertanto possibili oggetti di contenzioso, è considerato uno dei nodi più rilevanti nell’ambito della realizzazione delle pavimentazioni di un’opera edilizia.

Serviva uno strumento adatto all’identificazione, alla diagnosi ed alla gestione tecnica di eventuali contenziosi aventi per oggetto piastrellature di ceramica; nonché l’esistenza di un quadro sintetico degli aspetti legali dei medesimi contenziosi. Il Progetto di ricerca industriale CerPosa ha consentito la realizzazione di una guida con tali caratteristiche.
Il manuale nasce parallelamente alla pubblicazione della norma nazionale UNI 11493 – “Piastrellature ceramiche a pavimento e a parete. Istruzioni per la progettazione, l'installazione e la manutenzione” - la prima in Italia - sulle piastrellature di ceramica ed è stato realizzato in modo da ricollegarsi, in una sovrapposizione, per così dire, “speculare”, con essa. Nel senso che, mentre il rispetto delle prescrizioni ed istruzioni contenute nella norma è presentato come il presupposto - positivo - di una piastrellatura soddisfacente per l’utilizzatore, le patologie descritte nel manuale sono introdotte e presentate come la conseguenza - negativa - della mancata osservanza delle medesime prescrizioni ed istruzioni.

Vediamo ora di seguito i presupposti e gli strumenti operativi presi in considerazione dal manuale.

Conformità, integrità, durabilità e sicurezza di piastrellature ceramiche 12 tipi di contenziosi

La ricerca svolta dal Progetto CerPosa ha portato ad identificare e selezionare dodici tipi significativi di patologie a carico di piastrellature di ceramica: significativi non solo in quanto più frequenti di altri, ma anche per gli aspetti tecnici coinvolti e per il contributo fornito agli obiettivi generali e specifici del manuale.

I tipi di patologie selezionati sono stati classificati in quattro categorie:

Conformità: la piastrellatura è ritenuta non conforme alle promesse del fornitore ed alle aspettative dell’utilizzatore/committente; o è riconosciuta non conforme ai requisiti specificati nella Sez. 5 della Norma UNI 11493. Esempio: presenza di difetti di planarità e di dislivello fra piastrelle adiacenti (difetti di regolarità). Piastrelle apparentemente prive di qualità promesse. Difetti comparsi o rilevati prima, durante o subito dopo la posa: comunque prima che la piastrellatura sia avviata all’esercizio.
NOTA: effetti comparsi anche precocemente, ma dopo un certo periodo di esercizio della piastrellatura, sono da classificare come problemi di durabilità, non di conformità.
Integrità: presenza di discontinuità/interruzioni/lesioni non volute negli e fra gli strati costitutivi. Esempio: distacco delle piastrelle; decoesioni fra strati costitutivi; comparsa di lesioni coinvolgenti le piastrelle ed eventualmente altri strati della piastrellatura.
Durabilità: presenza di fenomeni di degrado dopo un tempo breve di esercizio, rispetto alle attese. Esempio: deterioramento dell’aspetto o della funzionalità superficiale: difficoltà di pulizia.
Sicurezza: rischi per la sicurezza dell’utilizzatore associati alla frequentazione della piastrellatura. Esempio, rischi di caduta per scivolamento in piastrellatura a pavimento.

Nel seguito è riportata la lista dei tipi di problematiche trattate nel manuale, distribuiti nella classificazione introdotta.

CONFORMITA’
1. Irregolarità di aspetto e dimensione
2. Deterioramenti superficiali al momento della consegna
3. Difformità della piastrellatura consegnata rispetto alle scelte operate dal committente

INTEGRITA’
4. Rotture e distacchi di piastrelle
5. Distacco e sollevamento della piastrellatura
6. Sfili e fessurazioni
7. Cavilli
8. Esiti da gelo

DURABILITA’
9. Deterioramento fisico-meccanico e chimico della superficie
10. Difficoltà di pulizia e manutenzione
11. Efflorescenze dalle fughe

SICUREZZA
12. Rischi di cadute per scivolamento/inciampo.

Lista di riscontro: strumento operativo e guida alla gestione tecnica dei contenziosi

La lista di riscontro (vedi immagine seguente) rappresenta una guida, un percorso da seguire, nello studio di una data patologia della piastrellatura (nella lista è stata omessa, per semplicità, la parte “anagrafica”, relativa a localizzazione, estensione, funzione della pavimentazione).

La lista, nella Parte “1. Descrizione”, specifica i parametri descrittivi necessari per caratterizzare la patologia in esame, e guida anche l’analista a compiere le verifiche necessarie ad accertare se l’effetto lamentato è veramente un difetto, come specificato nella norma sulle piastrellature.
La lista, nella Parte “2. Diagnosi”, propone un elenco di tematiche afferenti alla progettazione, all’installazione ed all’uso e manutenzione della piastrellatura, da sottoporre a verifica quanto alla loro rilevanza diagnostica sulla medesima patologia.
Sulla base dei dati e delle informazioni raccolte, si giunge poi, nella Parte “3. Le cause”, ad individuare la causa o le cause cui la problematica esaminata può con maggiore probabilità essere ricondotta.
Più in dettaglio, per ogni tematica della parte 2, la lista di riscontro prevede due riquadri da compilare: il primo con l’identificazione e l’analisi di eventuali fattori di rischio e di possibili aspetti critici (ma attenzione: un fattore di rischio non è in alcun modo un difetto “in se’”) della tematica considerata, ai fini della comparsa e delle modalità della patologia in esame; il secondo riquadro, con l’indicazione di eventuali tecniche o metodi di indagine suggeriti o prescritti per effettuare le verifiche ed ottenere le conferme necessarie ai fini diagnostici.
Si segnala che la lista delle tematiche da considerare corrisponde esattamente al ciclo di sviluppo e realizzazione della piastrellatura, a partire dall’analisi dei dati di progetto per giungere fino ad uso e manutenzione: così come riportato nella Norma UNI 11493 sulle piastrellature. La medesima lista è stata utilizzata anche per lo sviluppo di un repertorio di patologie su piastrellature di ceramica, nell’ambio del Progetto CerPosa, da cui trae origine questo manuale.

L’aspetto qualificante dello strumento operativo rappresentato dalla lista di riscontro è che essa di fatto ripercorre tutto il processo di sviluppo e realizzazione della piastrellatura, e sottopone ad esame tutte le fasi associate a ciascuna delle funzioni coinvolte. L’approccio adottato si traduce nella prescrizione che, in fase di diagnosi di una piastrellatura affetta da una particolare problematica o patologia, si debbono comunque sempre considerare tutte le possibili cause, valutandone singolarmente l’ammissibilità con gli strumenti e le metodologie diagnostiche a disposizione.
Questo approccio è stato scelto come il più efficace per superare o prevenire eventuali radicati pregiudizi, come ad esempio l’infondata convinzione che, ai fini della diagnosi dei difetti, piastrelle e piastrellatura siano la stessa cosa.

12 schede sviluppate e compilate secondo la lista di riscontro, una per ciascuno dei 12 tipi di problematiche individuati

La lista di riscontro presentata è stata utilizzata come base per la descrizione, l’analisi, la diagnosi e l’attribuzione delle responsabilità, relativamente ad ognuno dei tipi di problematiche di piastrellature di ceramica precedentemente identificati. I risultati di tale elaborazione, nel seguito riportati, consistono dunque in schede debitamente compilate.
Ogni scheda è riferita non ad una singola patologia, ma ad un tipo di patologia di piastrellature.
Nonostante ciò, ciascuna scheda fornisce un esempio concreto ed operativo di come la scheda di riscontro possa e debba essere compilata, anche nel caso di una sola e specifica piastrellaltura affetta da una specifica problematica.
Pertanto le schede riportate nel manuale hanno un preciso ruolo formativo, come esempi pratici di compilazione della lista di riscontro e di applicazione della metodologia sviluppata.
L’insieme delle schede, integrate reciprocamente e con la norma UNI sulle piastrellature, si propone invece di assistere il lettore nell’approfondimento tecnico e scientifico delle relazioni che legano l’insorgere di una problematica con le diverse, particolari scelte progettuali e modalità esecutive. La conoscenza di tali relazioni è il presupposto per giungere, al termine dell’analisi, a stabilire le cause - almeno quelle più probabili - dei diversi tipi di patologia.

Da un esame critico dei risultati presentati, emergono due aspetti degni di considerazione:
Il primo è rappresentato dalla generale carenza, nel momento in cui una piastrellatura affetta da una qualche problematica viene esaminata ed analizzata secondo le modalità qui descritte, di dati quantitativi sui materiali utilizzati e sulle loro proprietà, sul progetto, sulle tecniche prescritte, su tempi e modi di esecuzione, sulle condizioni di posa, etc. In molti casi non è neppure possibile fare ricorso a prove testimoniali.
Il secondo aspetto consiste nell’indisponibilità di metodi diagnostici per le piastrellature: soprattutto di metodi non distruttivi. Ciò rende particolarmente difficile l’attività diagnostica, ed impone il ricorso a metodologie e prove empiriche, inevitabilmente carenti sia dal punto di vista della valutazione (spesso soggettiva ed autoreferenziale), sia dal punto di vista metrologico.
Alla prima carenza si è cercato di rimediare includendo, all’interno della norma UNI 11493, uno strumento innovativo, che non trova riscontro nelle norme sulle piastrellature degli altri paesi.
Tale strumento è la “Scheda di tracciabilità” per piastrellature di ceramica.
Alla seconda carenza, relativa alla indisponibilità di affidabili metodi di misura non distruttivi delle piastrellature di ceramica, ha cercato di fare fronte il Progetto CerPosa. Sono stati sperimentati diversi metodi, basati su termografia, radar e tecniche acustiche, con promettenti risultati.

In conclusione
Una piastrellatura di ceramica oggi ha una grande complessità compositiva, e può coinvolgere materiali molto diversi e non certamente equivalenti. Il progetto comporta delle scelte fra molte possibilità, per cui il rischio di errore sussiste effettivamente.
La nuova norma sulla posa comprende strumenti innovativi (ad esempio, l’obbligo di scambio di informazioni, la scheda di tracciabilità, il collaudo, etc.) dai quali ci si attende un contributo importante nella prevenzione dei contenziosi.
La ricerca sulle patologie ha dimostrato l’interesse dei metodi di prova non distruttivi. Tali metodi erano uno dei temi studiati nell’ambito del Progetto CerPosa. La prevenzione delle patologie o, in ogni caso, un miglioramento significativo nella diagnosi e nella gestione tecnica dei contenziosi passa anche attraverso la ricerca su nuove tecniche diagnostiche.

Testi ripresi dal volume: "Giorgio Timellini - Guida alla valutazione tecnica delle piastrellature di ceramica, Ed. Centro Ceramico Bologna, 2014" - Ricerca svolta con il contributo di Confindustria Ceramica e EDI.CER

Per approfondire l’argomento, vai al sito:  www.cencerbo.it

Oppure scarica la guida

Redazione PAVIMENTI

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