Antincendio
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Nuovi dispositivi di compartimentazione, barriere al fumo e barriere al fuoco

Nuovi dispositivi di compartimentazione, barriere al fumo e barriere al fuoco

Ing. Giuseppe Giuffrida
Responsabile tecnico Associazione ZENITAL, Coordinatore GL UNI “Sistemi per il controllo di fumo e calore”
A cura dell'Associazione FIRE PRO
 
I sistemi di protezione antincendio hanno avuto nel corso degli anni un’evoluzione tecnica importante conseguente al progresso tecnologico, al miglioramento dei materiali e all’approccio prestazionale relativo alla progettazione dei prodotti e dei sistemi.
 
In particolare il controllo del fumo e del calore ha dimostrato la sua importanza e la sua influenza sia sulla protezione attiva che sulla protezione passiva.
Per controllo di fumo e calore si deve intendere quanto oggi riconosciuto dalle norme europee (CEN) che dalle norme nazionali (UNI).
 
Possiamo infatti distinguere 3 grandi famiglie:
Sistemi di evacuazione fumo e calore: hanno lo scopo di crare in un ambiente una zona libera da fumo di altezza minima su cui galleggia uno strato di fumo
Sistemi di ventilazione del fumo: hanno lo scopo di espullere e/o smaltire fumo e calore dal fabbricato o parte di esso (ventilazione per diluizione, ventilazione trasversale, smaltimento del fumo)
Sistemi a differenza di pressione: hanno lo scopo di creare nella zona dell’incendio una pressione inferiore a quella di uno spazio protetto.
 
Dall’applicazione di questi sistemi sono derivati numerosi prodotti oggetti di norme armonizzate che consentono di determinarne le prestazioni relative a caratteristiche essenziali come per esempio la resistenza al calore e/o al fuoco.
 
In particolare si è reso necessario, per i Sistemi di Evacuazione Fumo e Calore (SEFC), il contenimento dei fumi per mezzo di dispositivi fissi o mobili per evitare la loro propagazione e conseguente eccessivo raffreddamento.
Questi dispositivi, oggi denominati barriere al fumo, permettono di creare sotto il soffitto un serbatoio che raccoglie fumi e prodotti della combustione, prima della loro estrazione dall’ambiente per mezzo di evacuatori di fumo naturali o forzati.
Queste zone, indicate come compartimento a soffitto dalla norma di sistema UNI 9494, sono delimitati da elementi strutturali esistenti e/o da elementi aggiunti conformi alla norma armonizzata di prodotto EN 12101-1.
In questo caso la barriera al fumo è fabbricata con materiali tessili flessibili che permettono di realizzare sia elementi fissi che mobili.
La norma prevede alcune prove funzionali e di permeabilità che determinano la tenuta al fumo dell’elemento.
 
Una caratteristica fondamentale del prodotto per questa applicazione è la resistenza al calore definita dalla norma con le lettere D o DH seguite dal tempo di consrvazione dell’integrità secondi i criteri di accettabilità descritti nella norma.
D e DH corrispondono alla temperatura di prova, 600 °C per la D e secondo la curva standard secondo la norma EN 1363-1 per la DH (1.000 °C circa).
Altra applicazione possibile delle barriere al fumo nel campo del controllo di fumo e calore è la separazione di varie zone di una autorimessa per creare varie zone estrazione del fumo utilizzando il metodo della ventilazione trasversale. Queste separazioni non sono da confondere con le compartimentazioni antincendio necessarie secondo le normative vigenti per autorimesse di grandi dimensioni.
Il compartimento antincendio non è da confondere con il compartimento a soffitto.
È costituito infatti da una parte di un’opera da costruzione destinata a contenere il fuoco ed evitare la sua propagazione a compartimenti adiacenti.
La zona è delimitata da prodotti o elementi costruttivi idonei a garantire, sotto l’azione del fuoco e per un dato intervallo di tempo, la resistenza al fuoco.
La necessità di separare ambiente ai fini della compartimentazione antincendio ho incentivato l’evoluzione delle barriere al fumo per creare elementi in grado di essere classificati ai fini della resistenza al fuoco.
 
Questi prodotti sono comunemente chiamati sul mercato “barriere al fuoco”.
Lo scopo di questi dispositivi è di evitare la propagazione dell’incendio agli ambienti adiacenti.
Non esiste, però, nessuna norma armonizzata di prodotto che consente di determinare le prestazioni di caratteristiche essenziali secondo l’uso previsto.
 
Questi prodotti possono tuttavia essere provati e classificati ai fini della reazione al fuoco:
- Prove eseguite secondo la norma EN 1634-1
Prove di resistenza al fuoco e di controllo della dispersione del fumo per porte e sistemi di chiusura, finestre apribili e loro accessori costruttivi - Parte 1: Prove di resistenza al fuoco per porte e sistemi di chiusura e finestre apribili
- Classificazione secondo la norma EN 13501-2
Classificazione al fuoco dei prodotti e elementi da costruzione - Parte 2: Classificazione in base ai risultati delle prove di resistenza al fuoco, esclusi i sistemi di ventilazione.
 
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