Data Pubblicazione:

Nuovi equilibri tra Banche e Imprese

Ne parliamo con Stefano Rossetti, Responsabile Piccole e Medie Imprese di UniCredit

 

1. L’attuale crisi economica finanziaria sta profondamente modificando il sistema dei finanziamenti alle PMI. In quale modo?
Sicuramente la concomitanza di una serie di fattori, congiunturali e normativi, ha impattato sul processo di erogazione del credito, modificando atteggiamenti e rapporti radicati nel passato.
A fronte di un quadro così complesso l’atteggiamento che, oggi più che mai, le banche devono responsabilmente mantenere nell’erogare credito è quello della selettività: dare credito a imprese che non hanno le caratteristiche per restituirlo avrebbe infatti conseguenze negative anche per le imprese meritevoli, che si troverebbero a poter attingere a una disponibilità di fondi inferiore per fare investimenti e sviluppare piani di crescita.
Dal lato delle imprese invece assumeranno sempre maggiore importanza pratiche improntate alla condivisione delle informazioni e alla trasparenza, unite a politiche di irrobustimento patrimoniale.
Infine, una volta passata la tempesta che ha sconvolto i mercati in questi mesi, sarà necessario aprire una riflessione globale sul sistema del credito e sulle modalità con cui le imprese gestiscono la leva finanziaria.
 

2. Di fronte ad una ripresa incerta e disomogenea, il sistema bancario assume un ruolo centrale nel supportare il tessuto imprenditoriale italiano. Cosa cambia per le Banche con le nuove misure regolamentari in materia di rafforzamento del loro patrimonio imposto da Basilea3? E quali sono e saranno, per una banca, gli elementi di qualificazione di un’azienda?
I vincoli di capitalizzazione sempre più stringenti posti dai regolatori impongono alle banche l'accantonamento di un crescente cuscinetto di risorse a fronte di ogni euro di credito erogato, con un moltiplicatore per le classi di rating peggiori. Per tale ragione occorre ribadire che in futuro la solidità patrimoniale, la solvibilità e la sostenibilità del progetto saranno sempre più condizioni inderogabili per la concessione di nuovi finanziamenti.


3. Le PMI restano l’unico motore della ripresa, come modello di crescita economica. Come possono le imprese fare rete e ridefinire i rapporti con le banche territoriali, partner strategiche per un futuro competitivo?
In Italia oltre il 99% del tessuto produttivo è rappresentato da piccole e micro imprese, che generano circa il 50% del valore aggiunto complessivo, offrendo occupazione a circa il 70% della popolazione impiegata. È necessario che le PMI capiscano l’importanza di una crescita dimensionale funzionale alla penetrazione sui mercati esteri, ripensando i propri modelli produttivi. Laddove si sono rivelati inefficaci i modelli di crescita tradizionali (M&A, partecipazione azionaria, crescita endogena) possono risultare efficaci le Reti d’Impresa. Il contratto di Rete è infatti una formula innovativa e uno strumento in grado di aumentare la capacità competitiva delle imprese, senza ledere l’autonomia decisionale delle aziende che ne fanno parte.
È per questo che UniCredit ha firmato, nei mesi scorsi, un accordo con le principali associazioni di categoria presenti nel Paese, con l’obiettivo di favorire la conoscenza e la diffusione del contratto di Rete d’impresa in tutto il territorio nazionale.
 

4. Per evitare il rischio di un ulteriore restringimento del credito, le Banche in accordo con le Imprese hanno proposto a livello europeo, l’introduzione di un fattore moltiplicativo, il Pmi supporting factor, che applicato al calcolo del rischio di credito possa compensare l’incremento quantitativo del requisito patrimoniale minimo richiesto dalla direttiva. Cosa pensa dell’iniziativa?

RWA (Risk Weighted Assets)
Le attività per cassa e fuori bilancio (derivati e garanzie) classificate e ponderate in base a diversi coefficienti legati ai rischi, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza (es. Banca d'Italia, Bafin, ecc.) per il calcolo dei coefficienti di solvibilità.

La proposta di introdurre un fattore moltiplicativo da applicare nel calcolo delle RWA delle banche è una delle iniziative che l’ABI sta portando avanti per attenuare gli effetti prociclici dei provvedimenti EBA (Autorità Bancaria Europea) che rischiano di impattare negativamente sulla concessione di nuovo credito alle imprese. È una delle proposte, vedremo se i regolatori l’accoglieranno.
 

5. Molte aziende chiedono di essere sostenute mediante i confidi. Cosa sono esattamente? E come si accede?
I confidi sono consorzi che svolgono attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell'accesso ai finanziamenti, a breve medio e lungo termine, destinati allo sviluppo delle attività economiche e produttive. Questi consorzi, spesso emanazioni delle associazioni di categoria locali, hanno svolto e svolgono tuttora per i propri associati un ruolo importantissimo nei processi di accesso al credito. A partire 2008 UniCredit ha riconosciuto a questi enti una rilevanza strategica, dando il via, tramite l’iniziativa Impresa Italia, ad una serie di accordi di collaborazione con i Confidi nazionali, linee guida che si sono riversate a cascata localmente.
 

6. Rivolgendo lo sguardo anche fuori dai confini nazionali, non ritiene che alcuni comportamenti di enti sovranazionali (CEBA, Agenzie di Rating, ecc.) siano stati assunti a vantaggio di alcuni e a danno di altri?
Senza fare giri di parole è innegabile che la decisione dell’Autorità Bancaria Europea (EBA) di valutare, per stabilire i buffer di capitale necessari per le banche, i titoli di stato a prezzo di mercato, ha penalizzato le banche italiane, improntate storicamente su un modello di banca commerciale. Tale valutazione ha viceversa favorito alcuni istituti esteri, che hanno in portafoglio rilevanti esposizioni in titolo ‘tossici’ e pochi crediti verso l’economia reale. Tramite l’ABI abbiamo già manifestato la nostra contrarietà a questo orientamento e speriamo che le istituzioni nazionali e sovranazionali intervengano per riequilibrare una disparità evidente.

 

Scarica tutto l'articolo
 

Allegati