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Open data e Interoperabilità: service to service per la creazione di valore aggiunto

In Italia c’è una produzione enorme di informazione in formato digitale, ma spesso si tratta di informazioni difficilmente accessibili. Inoltre il valore dell’informazione aumenta sensibilmente quando dataset differenti, prodotti e pubblicati in modo indipendente da diversi soggetti, possono essere incrociati liberamente da terze parti.
Emergono dunque i due temi caldi, “Open Data” e “Interoperabilità”.

La pubblicazione dei dati di settori quali pubblica amministrazione, istruzione, infrastrutture, strutture ricettive, servizi e ricerca può aprire nuove opportunità: se questi dati sono resi “aperti e accessibili” alla consultazione e all’utilizzo sia da parte di persone che da applicazioni software, si viene a creare il presupposto per la creazione e fornitura di servizi a valore aggiunto per i cittadini e le imprese. A mio avviso, questo è l’aspetto più interessante trasportato dal concetto di Open Data.

Per esemplificare come i concetti di Open Data e interoperabilità possano ritenersi “Service to Service” che creano valore aggiunto al dato, vorrei raccontare l’esperienza del gruppo di ricerca “geoSDI” CNR IMAA, di cui faccio parte, nella creazione di servizi interoperabilità per la condivisione di dati sismici e nella implementazione di applicazioni web based per la gestione e analisi di informazioni da parte della Protezione Civile NAzionale nel contesto del Rischio Sismico.

 

Dall’ottenimento dell’Open Data, alla erogazione di servizi OGC, all’utilizzo dei servizi in contesto applicativo

Lorenzo Amato

Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale (IMAA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)- geoSDI Research Group

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