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Passerella Ciclopedonale sul torrente Tesa in Alpago (BL)

Descrizione della progettazione della Passerella Ciclopedonale sul torrente Tesa in Alpago (BL)

Il manufatto in oggetto costituisce l’elemento principale e di maggior prestigio nell’ambito di un progetto promosso dalla regione Veneto, dalla Comunità Montana dell’Alpago e dal Comune di Farra d’Alpago, che vede la realizzazione di una rete di itinerari cicloturistici montani in tutta la zona dell’Alpago.

La passerella è un ponte strallato che si sviluppa su tre campate per una lunghezza complessiva di 110 m di impalcato ed una luce massima della campata centrale di 65m, ponendosi così tra le opere più rilevanti della sua categoria, sia per tipologia costruttiva, sia per luce netta superata. 

La struttura principale è costituita da due portali reggistralli in acciaio che si innalzano per 16 m a partire dalle pile in calcestruzzo armato su cui poggia l’impalcato che è costituito da due travi curve a parete piena di dimensioni 18 x 123.8 cm aventi anche funzione di parapetto. Gli stralli, 16 in tutto, in fune spiroidale zincata, connettono la sommità dei portali con l’impalcato e, lateralmente con le spalle e consentono con il loro contributo statico di limitare l’altezza dell’impalcato riducendo al minimo l’impatto visivo del manufatto e conferendo allo stesso l’aspetto slanciato tipico di questa tipologia strutturale.
Per garantire un comportamento uniforme sotto le deformazioni indotte dai carichi accidentali e dalle azioni termiche si è adottato uno schema statico perfettamente simmetrico per tutti gli elementi costituivi, in particolare l’impalcato risulta essere una trave continua vincolata in semplice appoggio scorrevole sia sulle pile che sulle spalle. La labilità del sistema è stata evitata connettendo gli stralli laterali direttamente sulle spalle.

L’aspetto più delicato nella progettazione e nella realizzazione della struttura è stato quello di garantire un adeguato controventamento contro le azioni orizzontali. Infatti le dimensioni ridotte della larghezza dell’impalcato (2.50 m di luce netta percorribile) se rapportate con la luce dello stesso, inducono forti sollecitazioni nei tiranti d’acciaio che costituiscono la travata di controvento e che sono posizionati al lembo inferiore dell’impalcato stesso. L’eccentricità del sistema di controventamento rispetto all’asse delle travi principali causa inoltre un apprezzabile influenza delle azioni trasversali (vento) sul regime tensionale delle strutture longitudinali (travate e stralli). Le considerazioni sopra esposte hanno portato all’adozione di un sistema di traversi in tubolare metallico aventi il compito sia di sostenere l’orditura secondaria (tavolato e travetti), sia di raccogliere le sollecitazioni del controvento e trasferirle in asse alle travate principali. I traversi sono stati disposti a interasse 250cm e costituiscono anche la struttura di appoggio su pile e spalle.

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