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Pubblica amministrazione, in Emilia-Romagna 'acquisti verdi' al 50% entro il 2018

Obiettivo 50% di “acquisti verdi” entro il 2018 per le Pubbliche amministrazioni dell’Emilia-Romagna. Percentuale che sale al 100% nei casi previsti dal Codice degli appalti. Tra questi, energia elettrica, edilizia, mezzi di trasporto. Lo prevede il nuovo Piano del Green Public Procurement, varato a novembre dalla Giunta regionale e approvato definitivamente oggi dall’Assemblea legislativa.

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Obiettivo 50% di “acquisti verdi” entro il 2018 per le Pubbliche amministrazioni dell’Emilia-Romagna. Percentuale che sale al 100% nei casi previsti dal Codice degli appalti. Tra questi, energia elettrica, edilizia, mezzi di trasporto.

Lo prevede il nuovo Piano del Green Public Procurement, varato a novembre dalla Giunta regionale e approvato definitivamente oggi dall’Assemblea legislativa.
Al centro del provvedimento  le attività di informazione, formazione e sensibilizzazione rivolte al personale pubblico perché le forniture di beni, servizi e lavori siano sempre più “green”. E poi la promozione degli acquisti verdi nell'ambito dell'utilizzo delle risorse comunitarie di Por e Psr, l’assistenza tecnica alle stazioni appaltanti nella predisposizione e adozione dei criteri ambientali e sociali nelle proprie gare ed il coinvolgimento delle associazioni di categoria degli operatori economici. 
 
L’Emilia-Romagna è prima in Italia per numero di certificazioni Epd (Dichiarazione ambientale di prodotto) e seconda per Emas (Sistema comunitario di ecogestione e audit)   ed Ecolabel, il marchio di qualità ecologica. Una vitalità che traspare in alcuni settori trainanti dell’economia regionale quali il comparto ceramico per Ecolabel e l'agroalimentare per le sperimentazioni nell'applicazione di Emas nei caseifici e nei prosciuttifici.
 
Il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano sarà sottoposto ad un costante monitoraggio che interesserà sia le Direzioni regionali e IntercentER, sia le amministrazioni territoriali grazie alla collaborazione con l’Osservatorio regionale dei contratti pubblici.