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Ricostruzione post-sisma, a Camerino un polo Recovery Art per il recupero di beni culturali danneggiati

A Camerino verrà creato un centro d'eccellenza per il restauro e la conservazione dei beni culturali con la riqualificazione del complesso immobiliare delle Ex Casermette. Prevista inoltre la riqualificazione della Chiesa di San Francesco, oltre alla riconversione dell'Ex Carcere Giudiziario e dell'Ex Caserma dei Carabinieri.

L'investimento complessivo è di circa 40 mln di euro, di cui 30 stanziati nell'abito del PNRR

La rinascita del Borgo di Camerino viene intrapresa attraverso un programma di rigenerazione urbana, che prevede l'implementazione di spazi museali, laboratori didattici e residenze universitarie. Questi sono i pilastri dell'accordo di collaborazione istituzionale sancito oggi tra il Commissario Straordinario per il Sisma 2016, l'Agenzia del Demanio, la Direzione Regionale Musei Marche, l'Università degli Studi di Camerino, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, e il Comune di Camerino.

L'obiettivo principale di questa partnership è portare avanti il progetto di valorizzazione dei patrimoni demaniali, che include la trasformazione delle Ex Casermette di Torre del Parco, la riqualificazione della Chiesa di San Francesco, la riconversione dell'Ex Carcere Giudiziario e dell'Ex Caserma dei Carabinieri. Questo sforzo congiunto mira a contribuire alla ripresa e alla rivitalizzazione di un territorio che ha subito duramente gli effetti del terremoto, puntando su un approccio che promuova tanto la crescita economica quanto quella sociale. Le risorse destinate alla ricostruzione provengono dai fondi previsti dal Commissario Straordinario di Governo, con un totale di circa 10,4 milioni di euro, ai quali si aggiungono ulteriori quasi 30 milioni di euro stanziati nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

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Particolarmente degno di nota è il piano di valorizzazione e rinnovamento delle Ex Casermette, che prevede la creazione di un centro d'eccellenza per il restauro e la conservazione dei beni culturali. Questo polo rappresenterà un elemento cruciale per il rilancio socioeconomico e culturale della città di Camerino, puntando a stimolare l'offerta turistica, attrarre investimenti e generare opportunità occupazionali.

Il complesso immobiliare delle Ex Casermette è stato costruito prima della Seconda Guerra Mondiale per la detenzione dei prigionieri di guerra ma è stato principalmente utilizzato come deposito di materiali vari dell’Esercito fino al 2007, anno in cui è stato dismesso dal Ministero della Difesa.
L’intera area, che si estende su una superficie territoriale di oltre 56.000 mq, sarà riqualificata e gli edifici saranno adeguati sismicamente per ottenere un Recovery Art, il primo centro di ricovero e recupero di beni artistici danneggiati dalle calamità nella Regione Marche.
L’opera d’arte verrà condotta all’interno dei fabbricati seguendo un percorso ben definito. Il bene verrà identificato e schedato in un’area di accoglienza; i dati e la documentazione fotografica verranno gestiti nella zona uffici; l’opera passerà nell’area di controllo e monitoraggio, qui verrà sottoposta a controlli scientifici e diagnostici al fine di stabilire la necessità o meno di un trattamento di decontaminazione. Se necessario, il bene verrà trattato in apposito laboratorio. Verrà poi sottoposto ad interventi di messa in sicurezza e posizionato negli spazi di deposito in attesa di essere riallocato nel luogo di origine o in spazi espositivi.
L’operazione consentirà di rifunzionalizzare immobili pubblici in disuso destinandoli a nuova vita
, secondo principi di efficientamento energetico, in grado di determinare contenimento dei consumi energetici, riduzione di suolo e impatti positivi e misurabili sul territorio.

Si otterranno delle strutture a emissioni zero, integrate con sistemi energetici dinamici e interattivi, grazie all’implementazione di soluzioni volte al risparmio energetico e al basso impatto ambientale, con particolare attenzione ai seguenti aspetti: digitalizzazione, gestione dei consumi e produzione di energia elettrica. Verranno applicate soluzioni di “sustainable building”, bioclimatiche ed ecologiche, e utilizzati materiali e tecnologie innovative. Sia la progettazione che la gestione del cantiere sarà inoltre supportata dalla tecnologia BIM (Building Information Modeling) che permetterà un più efficace controllo della fase di cantiere e delle successive manutenzioni. La Recovery Art sarà parzialmente attiva già dal secondo semestre 2025 e l’intera opera sarà completata entro il 2026 nel rispetto delle milestone del PNRR.

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