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Rischio Chimico: conformità ai Valori Limiti di Esposizione Occupazionale secondo la UNI EN 689. Tutte le novità

Le novità introdotte dalla nuova norma UNI EN 689

Il 15 settembre 2020 è stata pubblicata la versione in lingua italiana della norma UNI EN 689:2019 “Esposizione nei luoghi di lavoro – Misurazione dell’esposizione per inalazione agli agenti chimici – Strategia per la verifica della conformità con i valori limite di esposizione occupazionale”.

La norma definisce una metodologia per effettuare misure rappresentative dell’esposizione per inalazione ad agenti chimici in modo da dimostrare con un elevato grado di affidabilità che è improbabile che i lavoratori siano esposti a concentrazioni maggiori degli OELV (Valori Limite di Esposizione Occupazionale).

 

Come avviene la valutazione dell'esposizione agli agenti chimici secondo la UNI EN 689

La valutazione dell’esposizione secondo la norma UNI EN 689 passa attraverso le seguenti fasi:

 Caratterizzazione di base dei luoghi di lavoro

 Costituzione dei gruppi di esposizione similare (SEG)

 Selezione di una procedura di misurazione (strategia di campionamento) idonea

 Esecuzione delle misurazioni dell’esposizione

 Validazione dei risultati delle misurazioni dell’esposizione e dei SEG

 Confronto dei risultati con gli OELV

 Documentazione formale dell’intero processo

 Rivalutazione periodica

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Chi è il valutatore

Tale strategia deve essere elaborata da >, coinvolgendo personale interno all’azienda con una conoscenza approfondita del ciclo di lavoro.

Questa figura del “valutatore” è tra l’altro una delle novità introdotte dalla nuova norma UNI EN 689:2019.

 

Le novità introdotte dalla nuova norma UNI EN 689

La norma non solo delinea la strategia per la valutazione del rischio occupazionale di esposizione ad agenti chimici aerodispersi, ma aggiorna in maniera sostanziale le modalità di effettuazione dei campionamenti e le modalità di confronto dei risultati dell’indagine ambientale con i valori limite di riferimento.

Tra le numerose novità introdotte dall’aggiornamento della norma, le principali sono:

 Introduzione della figura del valutatore;

 Abolizione della valutazione formale che forniva indicazioni sulla conformità ai valori di riferimento anche in presenza di una sola misurazione;

 Introduzione del concetto di valutazione preliminare di conformità con un numero di misure che va da minimo 3 a massimo 5;

 Utilizzo di modelli statistici per la valutazione approfondita del rispetto dei valori limite a partire da un numero minimo di 6 campionamenti;

 Approccio alla valutazione del TLV miscela più approfondito.

 

La valutazione iniziale dell’esposizione e le rivalutazioni periodiche

Prima di eseguire qualsiasi misurazione, è essenziale per un valutatore svolgere una caratterizzazione dettagliata al fine di raccogliere informazioni rilevanti sui fattori nel luogo di lavoro e i dati disponibili sull’esposizione nel luogo di lavoro interessato. Ciò include informazioni sulla variazione dell’esposizione con l’ora del giorno e la stagione dell’anno, in modo che la misurazione sia rappresentativa.

I risultati della caratterizzazione di base porteranno il perito ad una delle seguenti decisioni:

1. L’esposizione è superiore ai limiti di esposizione professionale TLV (non conformità); il perito deve riferire questa situazione al datore di lavoro e consigliare un programma per ridurre le esposizioni, usando RMM (Misure di gestione del rischio), prima di effettuare monitoraggi per testare la conformità;

2. L’esposizione è ben al di sotto ai limiti di esposizione professionale TLV (conformità); il perito decide se le misure sono necessarie o se le misure non sono necessarie e riferisce questa situazione al datore di lavoro consigliando una rivalutazione;

3. Le informazioni disponibili sull’esposizione non sono sufficienti per decidere in merito all’osservanza dei limiti di esposizione professionale TLV, il perito prosegue a sviluppare un piano di campionamento.

Se occorre fare delle misurazioni...

Qualora sia necessario eseguire delle misurazioni, la norma UNI EN 689/2019 prescrive di procedere con le seguenti modalità:

Si deve eseguire un “TEST PRELIMINARE” che richiede dalle tre alle cinque misurazioni dell’esposizione sui lavoratori appartenenti a un SEG (Gruppo di Esposizione Similare: questa definizione va a sostituire il concetto di “gruppo omogeneo” stabilito dalla norma EN689/1997. Un SEG corrisponde ad “un gruppo di lavoratori aventi lo stesso profilo di esposizione generale per l’agente chimico in esame a causa della similarità e della frequenza delle operazioni unitarie eseguite, dei materiali e dei processi con cui lavorano e della similarità del modo in cui eseguono i compiti”).

 

tabella conformità esposizione agli agenti chimici

 

In base ai risultati analitici del test preliminare, qualora non siano soddisfacenti a definire la conformità ai limiti di esposizione professionale, si valuta assieme al perito la necessità o meno di eseguire dei monitoraggi aggiuntivi per effettuare il “TEST STATISTICO” (richieste minimo 6 misurazioni per agente chimico; alle 3 misurazioni “minime” effettuate per il test preliminare se ne devono aggiungere come minimo altre 3). Tale valutazione serve a stabilire, con almeno il 70% di confidenza, se meno del 5% delle esposizioni nel SEG è maggiore dell'OELV.

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La periodicità di rivalutazione del rischio

Si definisce infine la periodicità di rivalutazione del rischio da effettuarsi in base ai risultati della precedente valutazione:  

La periodicità di rivalutazione del rischio chimico

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