Shigeru Ban - Arriva a Cersaie il maestro della leggerezza
Mercoledì 26 settembre alla Fiera di Bologna ci sarà la conferenza dell’architetto giapponese Shigeru Ban celebre per soluzioni abitative adottate dopo calamità naturali
Ha dimostrato al mondo le infinite potenzialità architettoniche di materiali economici e del tutto naturali, come la carta, il cartone e addirittura il bamboo. Si tratta di Shigeru Ban, l’architetto giapponese che ha fatto della leggerezza e della sostenibilità la sua cifra stilistica.
Il maestro presenterà i suoi progetti a Cersaie, nella conferenza che si terrà mercoledì 26 settembre alle ore 10.00 nella Galleria dell’Architettura – Galleria 25-26, uno degli eventi di punta del Salone Internazionale della Ceramica per l'Architettura e dell'Arredobagno, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna e moderato dal prof. Matteo Agnoletto.
Shigeru Ban porterà al Salone la sua esperienza nel campo dei progetti di architettura realizzati al fine di dare immediata risposta alle esigenze abitative che conseguono a catastrofi naturali. In particolare infatti il maestro giapponese ha realizzato progetti per abitazioni provvisorie e basso costo per gli abitanti di Kobe a seguito del terremoto del 1995, mentre a L'Aquila è stata realizzata una sala concerti su suo progetto. L’architetto è particolarmente sensibile alle esigenze che nascono da eventi di tale natura e interverrà a Bologna proprio per approfondire la sua conoscenza del territorio emiliano dopo il recente sisma del 20 maggio.
Shigeru Ban, tra gli architetti più in vista nel panorama internazionale, ha fatto scuola unendo sperimentazione ed ecologia e ha stupito utilizzando tubi di cartone come pilastri, travi o pareti per case, chiese, musei o ponti, conferendo a strutture ed edifici una sensazione unica di naturalezza ed elasticità. La tecnica di realizzazione dei suoi oggetti di design consiste nell’avvolgere la carta riciclata – utilizzando collanti naturali – attorno a un tubo di alluminio. Seccata la carta, il tubo viene sfilato e le colonne così ottenute vengono trattate con la cera e rese impermeabili.
Nato a Tokyo nel 1957, Ban si è formato negli Stati Uniti, alla Southern California Institute of Architecture e alla Cooper Union School of Architecture, dove di è laureato nel1984. L’anno successivo fonda nella sua città natale lo studio Shigeru Ban Architects. Oggi lavora tra Tokyo, New York e Parigi e tra le sue opere più innovative spiccano il Curtain Wall House, il Japan Pavilion Hannover Expo 2000, il Nicolas G. Hayek Center e il Centre Pompidou-Metz.
È noto in tutto il mondo per l’impegno a seguito di emergenze, terremoti o altri disastri naturali, con la progettazione di soluzioni a costi contenuti. Decine i progetti di questo tipo come il Paper Log House, abitazioni economiche e di rapido montaggio per i terremotati di Kobe, e la Paper Church, sempre a Kobe (1995), ma anche la Temporary Elementary School di Chengdu (China 2008), il Container Temporary Housing di Onagawa (Giappone, 2011) e altri interventi in Turchia e in India. Un impegno che diventa corale con la creazione della VAN (Voluntary Architects’ Network), organizzazione non governativa formata da una rete di professionisti coinvolti in questo tipo di progetti.
Numerosi i premi che gli sono stati assegnati, tra cui il Thomas Jefferson Foundation Medal in Architecture (2005), l’Ordre des Arts et des Lettres, (2010) and l’Auguste Perret Prize (2011). Ban è stato inoltre membro della giuria del Pritzker Architecture Prize dal 2007 al 2009, professore alla Keio University in Giappone dal 2001 al 2008 e ha insegnato nei prestigiosi atenei dell’Harvard University Graduate School of Design, della Cornell University (2010) e dal 2011 alla Kyoto University of Art and Design.
Matteo Agnolotto, moderatore dell’incontro, è ricercatore in composizione architettonica alla Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” di Cesena, Università di Bologna. Laureato a Venezia, ha conseguito il dottorato di ricerca in progettazione architettonica e urbana al Politecnico di Milano. Ha svolto attività professionale negli studi di Renzo Piano e Jean Nouvel ed è stato caporedattore della rivista “Parametro” dal 2003 al 2008. Dal 2005 è collaboratore della sezione architettura alla Triennale di Milano. Nel 2007 è stato tra gli organizzatori dell'evento “Superluoghi. Notizie dalla metropoli quotidiana su incarico della Provincia di Bologna”. Con Andrea Cavani e Andrea Zamboni ha fondato a Modena ACZ studio di architettura, ottenendo premi e riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali, risultando tra i progettisti selezionati per la fase finale del Concorso "Novello" a Cesena per la sistemazione della fascia ferroviaria e per la progettazione del complesso integrato della Stazione Alta Velocità a Bologna.