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Sistemi radianti annegati, la revisione della norma UNI EN 1264: focus sui principali temi in discussione

I due principali riferimenti normativi sul tema dei sistemi radianti annegati ovvero la norma ISO 11855 e la norma EN 1264 sono attualmente in revisione. Qui i principali temi in discussione


I due principali riferimenti normativi sul tema dei sistemi radianti annegati ovvero la norma ISO 11855 e la norma EN 1264 sono attualmente in revisione.

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La revisione delle due norme, grazie alla stretta collaborazione tra il gruppo di lavoro ISO (WG8 - ISO TC 208) e quello CEN (WG9 - CEN TC 130) sta procedendo parallelamente. In particolare si cerca di evitare sovrapposizioni e soprattutto conflitti.

Le maggiori novità riguarderanno la parte 5 della ISO 11855 e la parte 4 della EN 1264 sull’installazione dei sistemi radianti annegati. Diversi sono i punti attualmente in discussione, questi sono di seguito riassunti, con particolare focus sulla norma UNI EN 1264.


L’installazione di sistemi radianti annegati: la revisione

Entrambe le norme (ISO 11855 e EN 1264) saranno oggetto di diverse modifiche, che attualmente sono in fase di discussione all’interno dei due gruppi di lavoro.

Le principali e più importanti proposte di revisione sono promosse dal Consorzio Q-RAD con supporto del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Padova. Queste riguardano i seguenti temi:

  • Tipologie di sistemi radianti annegati (a pavimento, parete e soffitto);
  • Approccio di calcolo sulla resistenza termica degli isolanti e nuovo approccio di calcolo per i sistemi per le riqualificazioni;
  • Temperature superficiali dei sistemi radianti a soffitto e a parete.

Le tipologie di sistemi radianti

Il gruppo WG9 sta lavorando per definire l’attuale elenco dei sistemi che rappresentano il mercato europeo. I sistemi presenti nella nuova EN 1264 saranno più dettagliati e completi rispetto alla versione precedente della norma. Un esempio è riportato di seguito in figura.

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Nuove tipologie a pavimento, parete e soffitto saranno inserite nella norma, al fine di renderla rappresentativa dell’attuale mercato dei sistemi radianti in Europa.

La resistenza termica degli isolanti e l’approccio generale di calcolo

Nelle versioni attuali delle due norme sono prescritte le resistenze minime degli isolanti in funzione della collocazione del sistema (a contatto con ambienti riscaldati, non riscaldati oppure con l’esterno).

L’attuale approccio è stato discusso all’interno del gruppo di lavoro ISO che, in sostituzione della tabella con le resistenze propone un nuovo approccio di calcolo che si differenzia per gli edifici nuovi e quelli riqualificati.

L’approccio di calcolo prevede il rispetto di un requisito che coinvolge la resa del sistema verso l’ambiente da climatizzare (q) e le perdite retrostanti (qu), ovvero:

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La resistenza termica del bugnato

Gli isolanti bugnati (rappresentati nella figura) non sono mai stati oggetto di specifiche prescrizioni rientrando nella Tipologia A. A seguito di una ricerca condotta dal Consorzio Q-RAD con supporto del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Padova che confrontava simulazioni agli elementi finiti in due e tre dimensioni è stato proposto di considerare solamente lo spessore dell’isolante continuo ovvero di non considerare le bugne.

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Per i temi dei giunti e dei protocolli di primo avviamento e di messa in pressione nelle norme revisionate saranno aggiunti dettagli e specifiche per chiarire tali temi.

Temperature superficiali dei sistemi radianti a soffitto e a parete

Il tema delle temperature superficiali dei sistemi radianti a soffitto in riscaldamento è da sempre stato oggetto di discussione all’interno dei gruppi normativi.

L’attuale vincolo di temperatura superficiale di 29°C vincola ma soprattutto penalizza i sistemi a soffitto.

La proposta del Consorzio Q-RAD, attualmente in fase di studio è di legare la temperatura superficiale all’altezza del locale, al posto di utilizzare un valore fisso.

Il riferimento sul comfort termico indoor, ovvero la norma UNI EN ISO 7730, a differenza dei pavimenti in riscaldamento, non vincola una determinata temperatura superficiale, ma l’asimmetria radiante ovvero la differenza tra la temperatura del pavimento e quella del soffitto. Tale approccio risulta più complesso da applicare, ma verrà utilizzato come base teorica per la determinazione delle massime temperature superficiali in riscaldamento.

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