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Sviluppo infrastrutture sostenibili: la centralità delle EPD

Il ruolo della Dichiarazione Ambientale di Prodotto assume centralità nell’ambito delle infrastrutture grazie al PNRR.

EPDItaly pubblica due Product Category Rules (PCR) dedicate alle infrastrutture

La realizzazione di infrastrutture sostenibili e rispondenti a una logica di economia circolare è divenuta ormai un’esigenza stringente dettata sia dalla difficile situazione ambientale e climatica, sia dalle conseguenti richieste europee cui sono vincolati i fondi del PNRR.

L’importanza dello sviluppo infrastrutturale è ben evidente analizzando il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che stanzia più di 25 miliardi di euro alle “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”.

Il PNRR promuove la progettazione dell’infrastruttura mettendo al centro la sostenibilità e l’innovazione. Nondimeno, le Linee guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell’affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR introducono il concetto di relazione di sostenibilità dell’opera che deve contenere al suo interno una stima della valutazione del ciclo di vita dell’opera in ottica di economia circolare, seguendo le metodologie e standard internazionali (Life Cycle Assessment – LCA), con particolare riferimento alla definizione e all’utilizzo dei materiali da costruzione ovvero dell’identificazione dei processi che favoriscono il riutilizzo di materia prima e seconda riducendo gli impatti in termini di rifiuti generati.

Sulla base di queste premesse, è diventata strategica per il nostro Paese la pubblicazione da parte di EPDItaly delle due Product Category Rules (PCR) dedicate alle infrastrutture: la PCR EPDItaly022 – Use of Highways, streets, roads and airfield e la PCR EPDItaly027 – Use of bridges, elevated highways and tunnels, promosse da Pesaresi S.p.A., primaria impresa di Costruzioni, e sviluppate da Pesaresi, Sphera e alcuni membri dell’Università di Pisa.

I documenti contengono una modalità di verifica assolutamente unica nel panorama europeo.

Infatti, è prevista una verifica di:

  • EPD di pre-progetto, che stima gli impatti ambientali preliminari sulla base dei dati assunti e disponibili in fase di progettazione dell’infrastruttura.
  • EPD di post-progetto, mediante la quale verificare gli impatti ambientali calcolati dopo la realizzazione dell’infrastruttura utilizzando i dati primari raccolti in questa fase.

Le PCR per le infrastrutture: la base di partenza per l’EPD

Abbiamo provato a capire meglio il percorso che dà origine ad una PCR dedicata alle infrastrutture attraverso l’Intervista a Sara Bressi, PhD Eng. Sustainability Consultant che ha lavorato proprio allo sviluppo di queste PCR.


Lei si è occupata dello sviluppo delle PCR dedicate alle infrastrutture a livello tecnico: che tipo di lavoro è stato fatto?

SARA BRESSI
Il lavoro è stato strutturato in diversi step: il primo è stato creare un quadro sullo stato dell’arte, cioè riassumere e analizzare che cosa era stato fatto fino a quel momento, un lavoro quindi di revisione della letteratura esistente per valutare il punto di partenza e gli eventuali limiti. Il secondo step poi è stato quello di cercare di colmare i limiti degli standard precedenti a valle di discussioni tecnico-scientifiche con i soggetti coinvolti. A questo proposito, desidero infatti ringraziare il dott. Andrea Morfino, consulente di Sphera per l’importante collaborazione.

In particolare, i principali aspetti toccati sono stati: la modifica dell’unità funzionale e dei moduli obbligatori o opzionali per le EPD, che dipendono dal tipo di infrastruttura analizzata.

Un altro aspetto importante è stato l’introduzione di una “pre-project EPD” che stima gli impatti ambientali preliminari sulla base dei dati assunti e disponibili in fase di progettazione dell'infrastruttura e di una “post-project EPD” che mira a verificare gli impatti ambientali calcolati dopo la realizzazione dell'infrastruttura utilizzando i dati primari raccolti in questa fase. Non in ultimo sono state realizzate delle linee guida per il calcolo degli impatti derivanti dalla fase d’uso delle infrastrutture.


Secondo Lei qual è il valore di questo tipo di lavoro e a quali risultati porterà?

SARA BRESSI
Il valore di questo tipo di lavoro risiede nel cercare di definire innanzitutto delle regole per una corretta confrontabilità delle EPD relative alle infrastrutture, fornire delle linee guida e dei requisiti specifici per lo sviluppo dell'EPD per la valutazione delle prestazioni ambientali della costruzione e manutenzione di strade, autostrade, aeroporti, ponti e viadotti.

Queste PCR inoltre hanno un ampio campo di applicabilità: si riferiscono sia alle infrastrutture nuove che a quelle esistenti, tenendo conto della fase di progettazione e fino la conclusione dei lavori.

La mia speranza è che queste PCR portino ad incentivare quindi la realizzazione delle EPD e più in generale un’attenzione, ora più necessaria che mai, per la riduzione degli impatti ambientali derivanti dalle attività di questo settore.


Qual è stato il ruolo di ICMQ all’interno del gruppo di lavoro?

SARA BRESSI
Il ruolo di ICMQ è stato quello di garantire che tutte le procedure per la pubblicazione fossero svolte in modo corretto. Si è occupato della gestione preliminare delle PCR e della gestione della consultazione pubblica. Inoltre, ha partecipato attivamente ai lavori di revisione fornendo un contributo importante per la successiva pubblicazione.

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Come si sviluppa una PCR?

Il processo di sviluppo di una PCR è gestito secondo le seguenti attività:

  • Impostazione PCR, in conformità alle normative internazionali e il Regolamento EpdItaly
  • Presentazione della PCR al Program Operator
  • Ricerca degli stakeholders
  • Creazione del PCR Committee e nomina del moderatore che deve gestire gli eventuali commenti
  • Creazione del Comitato di Riesame delle PCR a cura del Program Operator
  • Analisi preliminare della PCR a cura del Program Operator
  • Consultazione pubblica gestita dal Program Operator
  • Gestione dei commenti e riesame della PCR a cura del PCR Committee
  • Pubblicazione della PCR da parte del Program Operator

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