Terzo condono edilizio: silenzio assenso solo se si rispetta la data limite per la realizzazione dei lavori
In materia di condono edilizio, il silenzio-assenso non si perfeziona per il solo fatto dell'inutile decorso del termine perentorio a far data dalla presentazione della domanda di sanatoria, essendo necessario che sussistano tutti i presupposti sostanziali, soggettivi e oggettivi nonché temporali, ai quali è subordinato il rilascio del condono.
Per ottenere il condono edilizio - che è cosa differente dalla sanatoria ordinaria - è necessario rispettare delle condizioni imprescindibili, in primis la realizzazione di determinate opere entro una data limite, differente per i tre condoni che si sono succeduti in Italia.
Lo ricorda brevemente il Consiglio di Stato nella sentenza 6196/2024, con il quale si impugna la sentenza del TAR Latina con la quale è stato denegato il rilascio del permesso di costruire in sanatoria, ai sensi dell’art. 32, DL 269/2003, convertito nella legge 326/2003, poiché le opere di cui è stata chiesta la sanatoria (i.e. il mutamento di destinazione d’uso di un deposito agricolo e la realizzazione di un soppalco all’interno dell’immobile in difformità dalla concessione edilizia) sono state realizzate dopo il 31 marzo 2003, termine ultime previsto dalla legge per l’ultimazione dei lavori ai fini dell’ammissibilità della domanda di condono edilizio.
Il termine perentorio per la realizzazione dei lavori
Palazzo Spada osserva che, dall’analisi della documentazione in atti emerge come il diniego impugnato in via principale in prime cure abbia avuto ad oggetto l’istanza di condono presentata ai sensi dell’art. 32 DL 269 del 2003 per il cambio di destinazione d’uso del manufatto, e per un soppalco, realizzato all’interno del manufatto stesso.
Il rigetto appare basato sull'assenza di un presupposto fondamentale del condono, ovvero la mancata ultimazione entro la data di riferimento (nella specie il 31 marzo 2003).
Insomma: niente condono se le opere non sono ultimate entro la data indicata dalla legge.
Condono edilizio col silenzio assenso: serve la documentazione completa
Nell'eccezionale sistema del condono edilizio, il termine biennale, previsto ai fini della formazione del silenzio-assenso, non decorre se la domanda sia carente dei documenti necessari ad identificare compiutamente le opere oggetto della richiesta sanatoria e se non sia stata completamente pagata l'oblazione.
Scopri tutto su Ingenio!
E il silenzio assenso? Niente da fare: ecco perché
Niente da fare neppure per la richiesta di formazione del silenzio assenso: va infatti confermata la correttezza della pronuncia laddove ha respinto il motivo basato sull’evocazione del silenzio assenso, sulla scorta del consolidato principio per cui in materia di condono edilizio, il silenzio-assenso non si perfeziona per il solo fatto dell'inutile decorso del termine perentorio a far data dalla presentazione della domanda di sanatoria, essendo necessario che sussistano tutti i presupposti sostanziali, soggettivi e oggettivi nonché temporali, ai quali è subordinato il rilascio del condono.
Per il condono occorre, anche in termini di silenzio assenso, la prova della ricorrenza di tutti i requisiti soggettivi ed oggettivi ai quali è subordinata l'ammissibilità del condono, tra i quali rientra, per il condono del 2003, il fatto che l'immobile ad uso residenziale risulti ultimato, ossia completato al rustico, entro il 31 marzo 2003.
Ne deriva che il titolo abilitativo tacito può formarsi per effetto del silenzio assenso soltanto ove la domanda sia conforme al relativo modello legale e, quindi, sia in grado di comprovare che ricorrano tutte le condizioni previste per il suo accoglimento, inclusa la tempestiva ultimazione dell'opera abusiva.
LA SENTENZA INTEGRALE E' SCARICABILE IN ALLEGATO.
Condoni e Sanatorie
Condoni e sanatorie: su INGENIO articoli, normative e guide per comprendere le procedure di regolarizzazione edilizia.

Edilizia
Esplora il mondo dell'edilizia, il settore dedicato alla progettazione, costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e infrastrutture. Scopri come la normativa italiana, come il Testo Unico dell'Edilizia (D.P.R. 380/2001) e le Normative Tecniche per le Costruzioni (NTC), regolano le pratiche edilizie per garantire sicurezza e qualità. Approfondisci il significato etimologico del termine "edilizia" e come le leggi locali e regionali influenzano la costruzione e gestione degli immobili.
Condividi su: Facebook LinkedIn Twitter WhatsApp