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Tetti a bassa pendenza: quali possono essere definiti tali e quali soluzioni seguire per realizzarli

Oggi è possibile realizzare tetti a bassa pendenza con un controllo accurato nella gestione dell’acqua, annullando il rischio di infiltrazioni e con una corretta impermeabilizzazione. Ovviamente diventa di primaria importanza la scelta delle Tegole e dei giusti Accessori. Terreal Italia ha messo a punto delle soluzioni sicure e performanti.

Quali sono i tetti a bassa pendenza?

A differenza delle coperture piane che sono caratterizzate da una omogeneità formale determinata da una superficie piana orizzontale calpestabile o meno, le coperture a falda si presentano con morfologie differenti in funzione della:

  • Geometria della pianta del fabbricato da coprire,
  • Tipologia di tegola / coppo scelto,
  • Zona geografica della realizzazione,
  • Pendenza della copertura.

Quest’ultima caratteristica può essere una discriminante sia per la scelta della tipologia di materiale che per la stratigrafia da utilizzare.

Infatti, la normativa UNI 9460:2008 prevede che un tetto a falde realizzato con elementi discontinui in tegole possa avere una pendenza minima del 35% e, se realizzata in coppi del 30%. Questo vale per zone geografiche aventi climi miti con piogge medie e nevicate modeste, mentre in zone geografiche con climi più secchi e piogge e nevicate scarse è possibile optare per pendenza inferiori che vanno dal 7% al 30%, ossia i cosiddetti “tetti a basse pendenze”.

Oltre che per abitudini costruttive legate al clima, si può optare per questa tipologia di tetto anche nei casi di ristrutturazione edilizia quando si hanno dei vincoli legati alla soprelevazione della linea di colmo piuttosto che legati alla destinazione d’uso del fabbricato (tendenzialmente la destinazione d’uso agricola prevede pendenze inferiori rispetto a quelle utilizzate per la destinazione d’uso residenziale) o ancora semplicemente perché legate alle scelte architettoniche del progettista. In tutti questi casi è necessario osservare alcuni accorgimenti sia nei metodi di costruzione che nella scelta dei materiali. Vediamoli insieme.

Render tetto a bassa pendenza, Terreal Italia.
Esempio di Soluzione tetto con doppia listellatura e impermeabilizzazione sotto tegola, Terreal Italia.

Quali problematiche si presentano e come si comportano i tetti a bassa pendenza?

(gestione dell’acqua, rischio di infiltrazione, corretta impermeabilizzazione)

Si è prima detto che la pendenza delle falde viene determinata in primis per questioni legate alla gestione e smaltimento delle acque piovane e neve. Più un tetto è pendente più l’acqua e la neve scivolano senza ristagnare, più il tetto è piano e, ovviamente, l’acqua tende a soffermarsi in uno o più punti dando potenzialmente origine a problematiche legate a infiltrazioni che possono inficiare le prestazioni prima termiche/energetiche (quando intaccano lo strato isolante) poi strutturali (quando arrivano ad intaccare la struttura portante, soprattutto se ci si trova davanti a una copertura in legno). Diventa quindi fondamentale saper scegliere il corretto elemento discontinuo e la corretta stratigrafia.

Partiamo dal primo, la scelta della tegola sia in cotto che in cemento.

Perché una tegola, sia essa piana o coppata (es. Marsigliese o Portoghese), possa essere utilizzata per basse pendenze è necessario che abbia delle nervature, incavi e naselli sull’estradosso e l’intradosso che fungano da “diga” per contrastare e bloccare l’eventuale entrata dell’acqua. È anche fondamentale che garantisca una sovrapposizione, quindi un passo di listellatura orizzontale, tale da contrastare il fenomeno cosiddetto “acqua di risalita”. Questo secondo fattore rappresenta un’altra problematica con la quale il progettista si deve confrontare. Ovviamente più la sovrapposizione è alta più il numero di pezzi al metro quadro aumenta e conseguentemente aumenta anche il peso gravante sulla struttura portate che deve essere opportunamente dimensionata o rinforzata. È a carico del produttore fare dei test per verificare fino a quale pendenza i prodotti risultano conformi e non presentano infiltrazioni significative.

L’ultima problematica è legata alla stratigrafia e prevedere l’uso di una membrana traspirante e impermeabile è una scelta fondamentale quando parliamo di tetti a bassa pendenza. La motivazione risiede nel fatto che qualora ci dovessero essere delle traslocazioni delle tegole per mancanza di fissaggio o forti eventi metereologici o imperizia nella sigillatura di fori eseguiti sulle tegole, tutte le infiltrazioni vengo raccolte dalla membrana e portate alla linea di gronda all’interno della quale la membrana stessa finisce.

Quali proposte di Terreal Italia si adattano a questo tipo di tetti?

Terreal Italia, in collaborazione con i laboratori francesi del Gruppo, ha eseguito i test per tetti a basse pendenze con due tipologie di tegole scelte: la Tacu e la Portoghese Piemonte.

Per entrambi i modelli, il test è stato eseguito posando un campione significativo di tegole su una struttura che simula la listellatura richiesta dalla normativa UNI 9460:2008 e sottoponendolo a pioggia battente (portata d’acqua di circa 1.400 L/h) con una velocità di vento di circa 50 km/h.

Il campione di tegole è poi stato inclinato alle diverse pendenze partendo dalla più bassa al 19% fino ad arrivare al 60% grazie a un particolare software che comunica con l’espositore. Per poter valutare i risultati sono state individuate 5 categorie che classificano la presenza di infiltrazioni:

  1. Senza infiltrazioni
  2. Infiltrazioni non significative
  3. Infiltrazioni significative
  4. Infiltrazioni importanti
  5. Non conforme

Dai test è risultato che le tegole Tacu e Portoghese Piemonte posate con il passo indicato in scheda tecnica, possono essere entrambe utilizzate per realizzare tetti con pendenza minima del 19%. In questi casi diventa però necessario l’impiego di una membrana impermeabile e traspirante da posizionare sotto la listellatura della micro-ventilazione (listellatura lignea o metallica parallela alla linea di gronda) e sopra lo strato isolante.

Grazie al superamento di questi test che seguono le regole di controllo molto rigide delle normative francesi, è stato possibile certificare la tegola Tacu (prodotta nello stabilimento di Terreal Italia a Valenza in Italia e commercializzata anche in Francia) con il marchio NF-FP (NF Faible Pente).

Terreal Italia può aiutare il progettista a configurare la corretta soluzione nei casi di tetti con basse pendenze attraverso la richiesta di redazione del Fascicolo Tecnico.

Inoltre, realizzando un manto di copertura che segue le regole di posa della normativa di riferimento (UNI 9460:2008), realizzando la micro-ventilazione che garantisce il corretto flusso d’aria a partire dalla linea di gronda fino ad arrivare alla linea di colmo e contemplando nel sistema tetto la membrana impermeabile e traspirante, è possibile richiedere l’estensione di garanzia di 10 anni oltre alla garanzia standard trentennale per vizi di impermeabilità e gelività.

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