Trasformare vecchi edifici in Smart Building: è possibile?
Franco Villani, vicepresidente di Federcostruzioni, spiega quali sono i benefici derivanti dal vivere in uno Smart Building, sia in ottica di comfort sia di sostenibilità, sottolineando che anche gli edifici esistenti possono essere trasformati in case "intelligenti" senza per forza dover affrontare interventi invasivi.
Nel 90 per cento dei casi infatti, l'installazione degli oggetti connessi per trasformare, a esempio, l'impianto elettrico, è semplice e non richiede grandi lavori.
Un patrimonio immobiliare residenziale obsoleto
In Italia circa il 75% degli edifici residenziali è stato costruito più di 40 anni fa e in molti casi si tratta di immobili troppo poco efficienti dal punto di vista energetico. Su 12,5 milioni di case, oltre 7 milioni sono precedenti agli anni '70, quando l'attenzione alle tematiche energetiche non erano state approfondite e ritenute così importanti come avviene oggi.
Più in dettaglio, nel 2018, oltre la metà degli edifici residenziali (il 57%) erano in classe F e G: una percentuale elevata considerando che in termini di emissioni di anidride carbonica, un immobile di classe energetica G emette circa 5,5 volte di CO2 al metro quadro in più rispetto a un edificio di classe A.
Difronte a tali numeri, è evidente che il patrimonio abitativo del Paese necessita di un ammodernamento, non solo per migliorare il comfort e la qualità della vita dei residenti ma, soprattutto, per adeguarsi agli obiettivi di neutralità climatica al 2050, fissati dall'Europa, che saranno raggiungibili anche attraverso la riqualificazione energetica degli edifici.
Smart Building: meno consumi energetici, più sicurezza e sostenibilità
Per Smart Building s'intende un edificio "intelligente" in cui gli impianti sono gestiti in maniera integrata e automatizzata, anche da remoto, attraverso l'adozione di un'infrastruttura di supervisione e controllo il cui fine è ridurre i consumi energetici, aumentare il comfort e la sicurezza degli occupanti, garantendo inoltre l'integrazione con il sistema elettrico.
Tali edifici si stanno sempre più affermando come modelli di comfort, sicurezza e benessere abitativo, in un contesto in cui la casa è tornata al centro della vita delle persone.
Secondo l'Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano circa il 44% dei consumatori italiani possiede un oggetto Smart Home, mentre il 62% dei consumatori vorrebbe acquistare almeno un servizio associato ai dispositivi connessi e 1/3 sarebbe disposto a pagare di più per la sua attivazione, soprattutto quelli legati all’assistenza medica (35%) e al monitoraggio e all’ottimizzazione dei consumi energetici (31%).
«Gli Smart Building sono una realtà già da tempo - ha spiegato Franco Villani, vicepresidente di Federcostruzioni - cominciano a diffondersi sul territorio e c'è un crescente interesse. Oltretutto rendere un vecchio edificio smart è più semplice di quello che si pensi. Partiamo dalla casa: gli oggetti connessi si installano senza fare interventi invasivi, nel 90 per cento dei casi basta sostituire l'oggetto vecchio. Molte persone pensano che per rendere connesso e digitale un impianto elettrico o termico siano necessari lavori complessi, in realtà non è così, basta sostituire dei singoli apparati e poi proseguire implementando con soluzioni aggiuntive».
Rendere gli edifici esistenti più intelligenti può essere un processo semplice
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