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Relazione finale sul fenomeno degli infortuni sul lavoro

Ultimo aggiornamento: 15/05/2013

Approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta

Con la stesura della Relazione finale, approvata nella seduta del 15 gennaio scorso, la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro ha portato a termine la accurata e dettagliata attività di indagine sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette “morti bianche”. Tra gli obiettivi dell'inchiesta, avviata nel 2005 e scandita dalla redazione di tre relazioni intermedie presentate e discusse rispettivamente il 21 ottobre 2009, il 12 gennaio 2011 e il 7 febbraio 2012, si segnalano in particolare:
• l’accertamento della dimensione del fenomeno degli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo al numero delle cosiddette 'morti bianche', alle malattie, alle invalidità e all’assistenza alle famiglie delle vittime;
• le cause degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alla loro entità nell’ambito del lavoro nero o sommerso e al doppio lavoro;
• il livello di applicazione delle leggi antinfortunistiche e l’efficacia della legislazione vigente per la prevenzione degli infortuni, anche con riferimento alla incidenza sui medesimi del lavoro flessibile o precario.
Nelle considerazioni conclusive, oltre a tracciare un bilancio dell’intera attività svolta, con particolare riferimento alla evidenziazione dei profili e delle criticità che meritano ulteriore considerazione da parte di tutti i soggetti, pubblici e privati, titolari di responsabilità in materia di salute e sicurezza sul lavoro, la Commissione propone una riflessione sulle possibili soluzioni da adottare ai fini del completamento, in tempi brevi, dell’attuazione del Testo unico n. 81/2008.
 

Scarica la Relazione finale e per approfondimenti sulla Sicurezza nel lavoro vai alla Sezione dedicata del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.

 

INGENIO ha approfondito il tema degli infortuni del lavoro con un’intervista a Giorgio Forlani, Presidente CNCE e a Gaetano Fede, coordinatore del Gruppo di lavoro “Sicurezza” del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, e attraverso il parere di Carlo Pozzi - Ingegnere Docente qualificato ISFoP - Coordinatore GT Costruzioni del CTS AIAS e di Paolo Messini, Presidente Commissione Ambiente e Sicurezza Atecap.
 

Gestione della sicurezza nei piccoli cantieri

Carlo Pozzi - Ingegnere Docente qualificato ISFoP - Coord. GT Costruzioni del CTS AIAS

IL CANTIERE
È il luogo dove si realizza l’opera. Esso può essere: piccolo, medio, grande. Gli elementi essenziali comuni sono:

  • un luogo dotato di recinzione avente caratteristiche idonee ad impedire l’accesso agli estranei alle lavorazioni;
  • un luogo in cui operano degli uomini;
  • l’uso di apprestamenti, attrezzature, infra-strutture e mezzi di protezione collettiva.
  • Gli obiettivi comuni sono:
  • realizzare l’opera nel minor tempo possibile;
  • realizzare l’opera come previsto nel contratto e nel progetto;
  • realizzare l’opera con il minor costo possibile.
  • Gli obiettivi che dovrebbero essere comuni sono:
  • realizzare l’opera prevenendo il manifestarsi di situazioni di pericolo, proteggendo i lavoratori dal rischio di infortunio e tutelando la loro salute;
  • il comfort lavorativo.

“Dovrebbero” e non “sono” purtroppo! Non sono perché?

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Relazione finale della Commissione Parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro

Paolo Messini, Presidente Commissione Ambiente e Sicurezza Atecap

Con la stesura della Relazione finale, approvata nella seduta del 15 gennaio 2013, la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro ha portato a termine la propria indagine con particolare riguardo alle cosiddette “morti bianche”.
Dall’analisi sono emerse considerazioni interessanti e spunti di riflessione anche con riferimento al lavoro svolto dalla nostra Associazione in questi anni.
La Commissione ha rilevato che sebbene il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in Italia abbia mostrato negli ultimi anni un trend decrescente, segnale certamente positivo, i numeri restano tuttavia ancora troppo elevati per un Paese civile, soprattutto nei settori edili, dell’artigianato e agricolo, dove c’è una maggior presenza di piccole e medie e imprese.

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