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Strutture tecnico-amministrative delle amministrazioni come infrastruttura strategica per la ricostruzione

Una riflessione di Angelo Ciribini

I mezzi di comunicazione hanno giustamento messo in evidenza il valoroso, eroico, contributo offerto dal personale socio-sanitario negli ospedali in occasione dell'emergenza pandemica. 

Altri osservatori hanno, altrettanto correttamente, fatto risaltare la meritoria azione del personale docente nelle scuole, chiamato improvvisamente a gestire l'insegnamento a distanza.

Esiste, tra le altre, tuttavia, un'altra categoria di operatori che hanno accelerato ulteriormente processi di digitalizzazione già in atto: coloro che sono attivi nelle unità organizzative tecnico-amministrative nelle amministrazioni pubbliche.

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Valorizzare e potenziare le risorse umane che si trovano nelle strutture delle amministrazioni pubbliche

E', infatti, evidente che, allorché si invoca la semplificazione amministrativa e la liberalizzazione procedurale, sia opportuno enfatizzare la pressante esigenza di valorizzare e di potenziare le risorse umane che si trovano nelle strutture delle amministrazioni pubbliche, sia a livello centrale sia a livello locale.

Tale capitale umano, se ulteriormente aggiornato anagraficamente e professionalizzato qualitativamente, costituisce,in effetti, una vera e propria infrastruttura per la ricostruzione socio-economica del Paese.

I processi di digitalizzazione nella PA, tra ecosistemi digitali e ambiente di condivisione dati

Come rilevato in altre occasioni, l'accelerazione in atto sta mettendo in evidenza come, per quanto riguarda le attività legata ai procedimenti inerenti ai contratti pubblici e all'edilizia privata, si stiano ormai ponendo al centro dell'attenzione gli ecosistemi digitali che intercettano la riforma della amministrazione pubblica, tra i quali, in particolare, risalta l'ambiente di condivisione dei dati.

Proprio l'ambiente di condivisione dei dati, oggetto di intensa attività normativa a livello nazionale e internazionale, appare ormai come il dispositivo più significativo, nel senso, tuttavia, indicato dalle norme della serie UNI EN ISO 19650 e dalle pre-norme tedesche DIN SPEC 91391, come dispositivi gestionali che governano flussi di lavoro abilitati da una o più soluzioni tecnologiche.

Il passaggio decisivo che inerisce agli usi dell'ambiente di condivisione dei dati riguarda, infatti, la possibilità che i flussi informativi e i processi decisionali investano l'interezza del procedimento e degli endo-procedimenti, ma, soprattutto, che essi permettano la gestione informativa del singolo procedimento attinente ai lavori pubblici e all'edilizia privata nell'ottica della gestione sistemica del portafoglio e dei programmi dei procedimenti che si rapportano al bilancio annuale e pluriennale di previsione e all'aggiornamento pluriennale e annuale.

Una accezione dilatata di ambiente di condivisione dei dati, che si identifichi con l'ecosistema digitale più ampio di una amministrazione pubblica ha, infatti, l'effetto, di relazionare e di sincronizzare le basi di dati in modo che i modelli informativi siano collegati a una pluralità di strutture altre di dati strutturati o meno, che hanno a che fare con un quadro esigenziale articolato definito da requisiti informativi generali e invarianti a livello dell'organizzazione pubblica e del patrimonio immobiliare e infrastrutturale, nella sua dimensione geo-spaziale.

E', peraltro, in questo scenario, che rimanda a una scala urbana e territoriale che, in definitiva, si giocano, ad esempio, le sfide relative alle amministrazioni comunali, provinciali e regionali, ove rigenerazione urbana e infrastrutturazione territoriale fungeranno come determinanti nella ricostruzione socio-economica post-emergenziale.

E' entro questo quadro di evoluzione digitale del settore dell'ambiente costruito che si collocano le politiche di attrazione e di valorizzazione dei territori secondo i paradigmi del Green Deal e della Social Innovation, attualmente da rivedere e da potenziare a causa della crisi epidemica, che le strutture tecnico-amministrative, anche nello scenario partenariale, appaiono come infrastruttura strategica.