Architettura
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Architettura: Renzo Piano trasforma un'ex centrale elettrica in un nuovo spazio per la cultura

Lo studio di architettura di Renzo Piano ha realizzato il suo primo progetto in Russia: la Casa della Cultura "GES-2" a Mosca.

Lo studio di architettura di Renzo Piano ha realizzato il suo primo progetto in Russia: la Casa della Cultura "GES-2".

Un'ex centrale elettrica dell'inizio del XX secolo di Mosca è stata trasformata in uno spazio culturale aperto a tutti.

All'interno di questo edificio i visitatori non vengono solo per amore dell'arte e della conoscenza, ma anche per interagire e comunicare tra loro.


Una nuova Casa della Cultura nel cuore di Mosca

Quale ruolo dovrebbe assumere una moderna istituzione culturale? Con quale voce e attraverso quale linguaggio dovrebbe comunicare il suo messaggio?

Per molti anni la VAC Foundation, con diretto riferimento al sistema di produzione culturale nello spazio post-sovietico, si è interrogata su questi quesiti spingendosi nella ricerca di un nuovo modello destinato a un'istituzione culturale.

Ecco che allora una centrale elettrica può diventare l'edificio ideale per creare uno spazio per la cultura contemporanea.

 

Renzo Piano trasforma un'ex centrale elettrica in un nuovo spazio per la cultura

 Courtesy RPBW © Gleb Leonov

 

Lo studio di architettura RPBW - Renzo Piano Building Workshop - ha trasformato nel cuore di Mosca una storica e magnifica centrale elettrica costruita nel 1904 in un nuovo spazio riservato a una nuova esperienza culturale e sociale.

Le arti visive, le arti dello spettacolo, la musica ma anche la scienza e la sostenibilità, sono al centro dell'esperienza culturale e sociale di GES-2.

Mentre i musei tradizionali sono stati progettati principalmente per mostrare l'arte e raccontare il loro valore storico, il progetto di GES-2 vede il pubblico come un 'compagno' nella produzione di cultura e di conoscenza.

Laboratori, conferenze, performance, progetti partecipativi fanno della Casa della Cultura un luogo dove i visitatori non accettano i 'significati' come tradizionalmente proposti ma ne creano di propri. Come riporta il sito dell'istituzione, GES-2 è un territorio di esperimenti congiunti e di comunicazione tra persone di diversi gruppi sociali e la comunità, qui tutti possono studiare i processi in atto nella cultura moderna e parteciparvi.

 


Il ruolo della 'Casa della Cultura' nel quartiere della città Socialista

La Casa della Cultura può essere considerata il primo esempio di come un'istituzione può fungere contemporaneamente da biblioteca, galleria, teatro, laboratori creativi, sala da concerto, museo, cinema e persino scuola. Secondo l'ideologia socialista la casa della cultura è capace di risolvere un compito difficile: rendere le principali pratiche culturali accessibili al più ampio pubblico possibile, offrire un luogo in cui possa nascere un impulso all'attività creativa, non più elitaria, ma comunitaria.

GES-2 è un ripensamento dell'idea delle Case della Cultura sorte alla fine del XIX secolo. Il loro compito principale era quello di coinvolgere le persone nei processi culturali attraverso una partecipazione attiva, per rendere anche l'arte e non solo parte dell'esperienza quotidiana.


 

Rivoluzione culturale e Rigenerazione urbana in sinergia

L'area di progetto fa parte di un distretto molto attivo denominato “Ottobre Rosso” che sorge nell'isola fluviale bagnata dal Moscova nel cuore della città. Si tratta del quartiere più hipster e ribelle della città, da molti etichettato anche come la "Soho di Mosca". Ecco che qualche reminiscenza storica e cinematografia legata al termine "rivoluzione" non appare casuale, così come è evidente che il quartiere sia stato principalmente riqualificato per attrarre le giovani generazioni.

 

Renzo Piano - Progetto GES-2, Mosca, planivolumetrico

Courtesy © RPBW

 

Gli elementi chiave di questo intervento di rigenerazione urbana sono: la più antica fabbrica di cioccolato della Russia trasformata in contenitore per start-up, caffè e ristoranti; l'Istituto Strelka, vero e proprio laboratorio urbano con un articolato programma didattico e di ricerca e lo storico Cinema-Teatro Udarnik, un importante pezzo di architettura costruttivista russa, l'unico cinema in Russia con l’apertura del tetto telescopica.

Le sinergie tra la VAC Foundation e queste componenti locali hanno sviluppato il carattere culturale e multigenerazionale di questa parte dell'isola, diventando così meta di moscoviti, russi e visitatori stranieri.

 

Il progetto della neo Casa della Cultura GES-2

Le enormi vetrate della neo casa della cultura GES-2 rendono trasparente il confine della città.

Gli spazi e le funzioni sono stati organizzati in quattro poli principali che si estendono su una superficie complessiva di 20mila mq.

Il Polo Civico è caratterizzato da una combinazione di spazi destinati alle attività ad accesso libero. Non a caso infatti la sua apertura verso la piazza all'aperto consente di catturare e portare all'interno del complesso la vita di strada. La “Piazza interna” funge così da punto di ingresso e sancisce l'inizio dell'esperienza culturale e sociale all'interno dell'edificio. Lo spazio della Piazza è circoscritto a nord dalla Biblioteca e il centro multimediale, mentre a sud si trova uno spazio gratuito per le installazioni d'arte e un ristorante.

Renzo Piano - Casa della Cultura GES-2, sezione trasversaleCourtesy © RPBW

 

Il Polo dell'Accoglienza si trova al centro dell'edificio principale ed è accessibile dalla “Piazza interna”. Questo spazio contiene molteplici funzioni informali come la biglietteria, il punto informazioni e un negozio al piano terra. Al di sopra, un'area per spettacoli aperta con un ponte di posti a sedere guarda la "foresta" e un auditorium chiuso si trova in quest'area con un accesso separato. L'area comprende anche servizi come una caffetteria e uno snack bar su un soppalco.

Il Polo Education volge il suo sguardo alle mostre. Qui ha sede la Scuola d'Arte, dedicata a far crescere una nuova generazione di curatori d'arte, critici e storici e il Lifelong Learning, un'area destinata alla formazione al grande pubblico con aule e laboratori. Fanno parte di questo polo anche alcune residenze d'artista con laboratori situate sulla torre nord.

La combinazione di spazi di diverse dimensioni e altezze del Polo Fieristico offre una molteplicità di condizioni tali da poter ospitare qualsiasi tipo di installazione artistica. É questo infatti lo spazio principale destinato alle mostre.

 

Renzo Piano - Casa della Cultura GES-2, sezione longitudinale
Courtesy © RPBW

 

I concepts che hanno guidato il progetto

Sono due i concetti principali che hanno guidato il progetto di GES-2: in primo luogo, l'idea di costruire uno spazio in cui i visitatori si sentano guidati dalla propria intuizione. Così, entrando e raggiungendo l'area di “accoglienza”, è sufficiente che girino lo sguardo a destra e a sinistra, su e giù per capire cosa c'è dentro, dove andare e come muoversi. Idealmente, non hanno bisogno di alcun piano per visitare l'intero centro.

Il secondo riguarda la strategia di circolazione. L'idea è stata quella di creare una rete di circolazione fluida e visibile, un 'pezzo unico' concepito come una sorta di scultura spaziale - composta da scale, ascensori, corridoi, pensiline e piattaforme - che collega tutti gli spazi e le attività, oltre a mettere in evidenza gli ingressi da Bolotnaya nab e dal ponte pedonale.

 

Preservare la storicità dell'edificio e del luogo innovando

Lo studio di architettura RPBW e la fondazione V-A-C hanno dovuto preservare e ripristinare il più possibile l'aspetto storico del complesso. Le strutture originali - colonne, scale metalliche portanti, capriate del tetto dell'ingegnere Vladimir Shukhov - sono state oggetto di accurati studi per essere poi restaurate e preservate. Nel corso del tempo, l'edificio e il sito sono stati 'ripuliti' degli ampliamenti e dagli edifici fatiscenti che apparvero nell'intorno durante l'era sovietica. Nel corso dei lavori di riqualificazione, sono stati casualmente scoperti dei locali del XIX secolo che appartenevano al famoso produttore Ivan Smirnov. Oggi questi locali ospitano il Centro di Produzione Artistica "Sveda".

 

Una Casa della Cultura "Sostenibile"

La Casa della Cultura GES-2 è stata progettata secondo i principi dell'architettura sostenibile. Quattro camini in mattoni presistenti sono stati trasformati in quattro camini in acciaio che catturano l'aria pulita ad un'altezza di 70 m e la pompano nel sistema di ventilazione dell'edificio; un'approccio sostenibile che ha visto la sostituzione di 4 dispositivi una volta inquinanti in dispositivi sostenibili di ventilazione naturale capaci oltremodo di ridurre i consumi energetici. L'architettura è anche dotata di un sofisticato sistema di recupero e riutilizzo dell'acqua piovana.

 

Renzo Piano - Casa della Cultura GES-2, Mosca

 Courtesy RPBW © Gleb Leonov

 

Trovandosi in prossimità a uno dei simboli artistici di Mosca come la chiesa del Cristo Salvatore - splendente nelle sue mura bianche e oro - lo studio di architettura RPBW ha intravisto nell'impianto architettonico dell'ex centrale elettrica una certa somiglianza a una basilica, Renzo Piano ha così deciso di trasformare l'edificio in un "tempio della luce". Ecco spiegata l'idea di dotare l'edificio di un tetto in vetro. In termini di risparmio e di efficienza energetica, i pannelli solari integrati nella copertura forniscono in parte all'edificio l'elettricità necessaria.

 

Renzo Piano trasforma un'ex centrale elettrica in un nuovo spazio per la cultura

 Courtesy RPBW © Gleb Leonov

 

Una casa della cultura sostenibile dove la natura vera e propria entra a far parte del progetto. Nella parte occidentale del sito, un giardino di sculture lascia progressivamente il posto a centinaia di alberi di betulle; un bosco inserito in un paesaggio scolpito.

 


Crediti Progetto GES-2 di Mosca

CLIENTE
La Fondazione VAC

DESIGN
Renzo Piano Building Workshop, architetti

TEAM DI DESIGN
A.Belvedere (socio responsabile), P.Carignano, M.Daubach, D.Maïkoff, M.Pimmel, A.Prokudina con A.Artemeva, D.Franceschin, B.Grilli di Cortona, D.Karaiskaki, V.Lucchiari , K.Malinauskaite, B.Millonzi, J.Pattinson, D.Pomponio, P.Ogonowska, V.Shabelnik, F.Tessitore e B.Billi, L.De Capitani; A.Bagatella, D.Tsagkaropoulos (CGI); O.Aubert, C. Colson, Y. Kyrkos (modelli)

CONSULENTI
Milan Ingegneria, Metropolis (struttura); Arup, Metropolis (MEP, facciata); Arup (sostenibilità); Faros (progetto di restauro); SK-Orion AV (prevenzione incendi); M.Desvigne, Peverelli (paesaggistica); APEX Project Bureau (architetto esecutivo)

IMMAGINI
© Gleb Leonov

Alcuni numeri del progetto GES-2

AREA DEL SITO
150m x 150m; 2 ettari

AREA EDIFICABILE
20.000 m² (GES-2); 15.000 m² Parcheggio Esposizione; 5.500 m² Auditorium; 420 posti Istruzione su 1.000 m²; Fabbrica (Volte) 1.500 m²

AREA PAESAGGISTICA
6.800 m²

AREA PIANTUMATA
5.100 m², la foresta è costituita dalla messa a dimora di 624 betulle

CAMINI
4 unità, 70 m di altezza

SUPERFICIE FOTOVOLTAICO
5.000 m²

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L'architettura moderna combina design innovativo e sostenibilità, mirando a edifici ecocompatibili e spazi funzionali. Con l'adozione di tecnologie avanzate e materiali sostenibili, gli architetti moderni creano soluzioni che affrontano l'urbanizzazione e il cambiamento climatico. L'enfasi è su edifici intelligenti e resilienza urbana, garantendo che ogni struttura contribuisca positivamente all'ambiente e alla società, riflettendo la cultura e migliorando la qualità della vita urbana.

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