Calcestruzzo Armato
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Strade concrete per la Rigenerazione Urbana

Le pavimentazioni in calcestruzzo: tecnologia ampiamente sperimentata e applicata all’estero, ma non ancora diffusa in Italia. Compito del convegno il rilancio delle pavimentazioni in calcestruzzo anche nel nostro Paese.

Le nuove pavimentazioni stradali in calcestruzzo per una mobilità sostenibile e sicura. Un materiale del futuro per il futuro

Si è tenuto venerdì 24 ottobre al SAIE, nell’ambito degli eventi organizzati da FEDERBETON nel padiglione 25, STRADE CONCRETE PER LA RIGENERAZIONE URBANA, un convegno dedicato al tema delle pavimentazioni in calcestruzzo. Tecnologia ampiamente sperimentata e applicata all’estero, ma non ancora diffusa in Italia. Compito del convegno il rilancio delle pavimentazioni in calcestruzzo anche nel nostro Paese.

Le pavimentazioni in calcestruzzo, oltre al comfort automobilistico e all’elevato standard di sicurezza garantito sia in fase di esecuzione che nella guida degli automezzi, rappresentano anche una soluzione economicamente vantaggiosa in termini di realizzazione e manutenzione. L’impiego del calcestruzzo offre una valida alternativa alle soluzioni in conglomerato bituminoso per una mobilità più sostenibile che riduca il proprio impatto sociale, economico e ambientale.
Ad aprire il convegno, il prof. Francesco Biasioli, Segretario Generale Ermco, European ready-mix concrete organization, che ha inquadrato il tema generale delle strade in calcestruzzo a partire dalla prima strada realizzata negli Stati Uniti nel lontano 1891 in Ohio. Dopo una rapida descrizione della diffusione delle pavimentazioni negli Stati Uniti, in America Latina e in Europa, e delle tecniche che hanno trovato applicazione in questi paesi, dal calcestruzzo non armato con giunti, ai pavimenti in calcestruzzo con armatura continua per finire con i calcestruzzi decorativi per aree pubbliche e il calcestruzzo colorato con aggregati a vista per l’individuazione delle corsie degli autobus e delle linee tranviarie in Francia, il prof. Biasioli si è soffermato sui vantaggi nell’uso di tali pavimentazioni in termini di sicurezza, di sostenibilità economica in fase di costruzione, di inquinamento ambientale, di riciclabilità del materiale. Inoltre sono state descritti i vantaggi in termini di sicurezza, riduzione del dispendio energetico e delle emissioni acustiche, durevolezza e resistenza al fuoco nell’utilizzo delle pavimentazioni in galleria.

Al centro del convegno la più recente esperienza italiana di pavimentazioni stradale in calcestruzzo, le gallerie del Maxilotto 1 – Quadrilatero marche Umbria, SS 77 “della val di Chienti”, 35 km di strada tra Umbria e Marche, nella montagna appenninica, che alternano gallerie e viadotti. Il maxilotto 1 è parte del progetto viario “Quadrilatero” finalizzato alla costruzione di un sistema di strade e infrastrutture per collegare le due regioni. Affidata al contraente generale “Val di Chienti” SCpA, costituito dalle imprese STRABAG, GRANDI LAVORI FINCOSIT, Cooperativa Muratori Cementisti Ravenna e Consorzio Stabile Centritalia, la nuova statale consta di 14 gallerie, 13 viadotti e 5 svincoli. 300.000 metri quadrati di pavimentazione nelle 10 gallerie naturali di lunghezza superiore al chilometro per un totale di 40 km: è qui che in Val di Chienti è stato introdotto il calcestruzzo al posto del conglomerato bituminoso per la realizzazione del manto stradale.
Per presentare questa opera, sono intervenuti l’ing. Andrea Simonini, Quadrilatero Marche Umbria Spa, l’ing. Rocco fortunato e l’ing. Norberto Behmann, Val di Chienti SCpA, l’ing. Paolo Versace, Technital Spa, l’ing. Giuseppe Marchese, Consorzio Stabile San Francesco. Ciascun relatore ha fornito i dettagli relativi alla fase di progettazione, realizzazione e controllo in corso d’opera, dalla scelta delle materie prime, allo studio del mix-design appropriato, fino alle verifiche in termini di lavorabilità e resistenza del calcestruzzo.

Alla presentazione è seguita una tavola rotonda moderata da Fabrizio Apostolo, direttore editoriale “Le strade”, edizioni La Fiaccola, nella quale sono stati messi a confronto committenti, gestori, progettisti, imprese di costruzione e fornitori. L’ing. Luca Di Giampietro, Adr Engineering, l’ing. Marco Battaglia, Spea ingegneria Europea, l’ing. Fabrizio Mantegazza, Dipartimento Sviluppo infrastrutture e Manutenzione urbana Roma Capitale e l’ing. Luigi Ripamonti, CMB, sono intervenuti sottoponendo ai protagonisti dell’esperienza Quadrilatero i propri dubbi e perplessità su alcune problematiche tecniche legate alla scelta di una pavimentazione in calcestruzzo. Ad esempio, si è posto l’accento su quelli che potrebbero essere i problemi della scelta di strade in calcestruzzo in ambito urbano. Il deflusso delle acque meteoriche, risolvibile con la scelta di un calcestruzzo permeabile, l’adesione della segnaletica orizzontale sul conglomerato cementizio, o la necessità di realizzare sottoservizi con relative aperture di tracce non programmate in fase di manutenzione stradale. Fasce laterali realizzate in conglomerato cementizio facilmente scavabile e colorate con pigmenti diversi in funzione del tipo di sottoservizio previsto, rappresentano una soluzione facilmente percorribile.
A chiudere il convegno l’intervento del prof. Giuseppe Mancini del Politecnico di Torino, consigliere Aicap, che, nel ribadire i vantaggi della scelta del conglomerato cementizio rispetto a quello bituminoso, ha sottolineato il ruolo che l’Università dovrebbe avere nella formazione dei tecnici in relazione alla fase di progettazione più che di verifica.
L’esperienza Quadrilatero deve essere l’occasione per l’ingegneria italiana per competere con le numerose realtà straniere che sono già presenti nelle gare internazionali.

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