Al via la rassegna "L'anima colta dell'ingegnere", per approfondire il legame tra professionisti e letteratura
A Torino tra il 26 ottobre e il 9 novembre andrà in scena la seconda edizione della rassegna letterale "L'anima colta dell'ingegnere", con tre appuntamenti gratuiti aperti al pubblico per presentare tre opere scritte da ingegneri.
Incontri gratuiti per scoprire tre opere letterarie scritte da ingegneri
Carlo Emilio Gadda, Fedor Dostoevskij, Robert Musil: ingegneri divenuti protagonisti indiscussi della storia della letteratura mondiale, abbattendo lo stereotipo che vede l’universo dei tecnici per antonomasia sideralmente distante da quello della fantasia e della creatività.
All’ossimorica contaminazione ingegneristico-umanistica è dedicata, a distanza di alcuni anni dal debutto, la seconda edizione sabauda della rassegna "L'anima cólta dell'ingegnere", organizzata dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino e dalla sua Fondazione e dalle Biblioteche civiche torinesi, insieme all’ideatrice dell'iniziativa, l'ingegnere “umanista” Valentina Berengo (che ha “battezzato” l’evento nel 2012 a Padova).
Tre appuntamenti presso lo Spazio Incontri della Biblioteca civica Centrale di Torino (in via della Cittadella, 5), aperti gratuitamente al pubblico, a partire da giovedì 26 ottobre 2023, sempre alle ore 18, che intendono sfatare alcuni falsi miti su una professione che ha regalato anche fini umanisti. Verrà così corretto il ritratto dell'ingegnere isolato dal contesto culturale circostante e mostrato come la sua espressione si declini, nella sua attività come nei suoi interessi “extra-ordinari”, in modo imprescindibile dal pensiero umanistico che abbraccia l’uomo nella sua totalità di interessi.
Attraverso i racconti di ingegneri diventati musicisti e scrittori di narrativa di notte e tecnici di giorno, la finalità de "L’anima cólta" è trovare nuove parole per rappresentare fatti e pensieri legati all’ingegneria e ai suoi depositari, gli ingegneri, accogliendo nel ragionare tutte le altre parti.
Primo protagonista della nuova edizione torinese della rassegna sarà, giovedì 26 ottobre, nell’incontro intitolato "Illusioni, indizi e anfratti neri dell'anima", Patrick Fogli, ingegnere elettronico, giallista, noirista e sceneggiatore con al suo attivo più di una dozzina di romanzi. Con “A chi appartiene la notte” ha vinto il premio Scerbanenco. Il suo ultimo romanzo è “Così in terra”, edito da Mondadori.
Il 9 novembre sarà di scena, nell'appuntamento "Il nuovo musicista", Sergio Canazza, Professore Associato presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova e Direttore del Centro di Sonologia computazionale di Padova. Canazza ha vinto, nel febbraio 2023, con lo spin-off Audio Innova, l’AI Cannes Festival, il più importante festival dell’intelligenza artificiale in Europa e uno dei principali al mondo.
Serata conclusiva, il 16 novembre, con "Di meccanici, rose e scrittura", con Hamid Ziarati: ingegnere, nato a Teheran, vive a Torino, dove insegna alla Scuola Holden oltre a svolgere la libera professione tecnica. Per Einaudi ha pubblicato Salam, maman (vincitore dei Premi Giuseppe Berto, Marisa Rusconi, Fortunato Seminara e Rhegium Julii), Il meccanico delle rose (Premi Alziator e Paralup della Fondazione Nuto Revelli) e Quasi due.
Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina dedicata all'evento sul sito della Fondazione Ordine Ingegneri Torino.
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