Alcune considerazioni sulle Linee Guida per la valutazione delle caratteristiche meccaniche attraverso prove non distruttive

Da In Concreto n.84

Le prove semidistruttive e non distruttive sui materiali in sito (calcestruzzo, muratura, ecc.) incontrano tra i tecnici un favore sempre più crescente sia per la rapidità esecutiva, sia per la maneggevolezza della strumentazione, sia, infine, per la sufficiente affidabilità dei risultati che forniscono.

Introduzione

L’analisi della disciplina tecnica affiancata a quella della disciplina normativa ha trovato recentemente un’organica ed ampia prospettazione nella letteratura di settore [1] e, relativamente al solo calcestruzzo strutturale, indicazioni tecniche nazionali con la pubblicazione (febbraio 2008) delle “Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche mediante prove non distruttive” (§ 10, 11, 12) [2].
• murarie per le quali appaiono abbastanza consolidate le prove non distruttive per la conoscenza della composizione e stato di consistenza (endoscopia) e della resistenza e deformabilità (martinetti piatti semplici, doppi, tripli [4]);
• lignee per le quali si dispone di strumentazione (Figura 1) che consentono di ispezionare in modo non distruttivo l’intero spessore del componente strutturale ottenendo, attraverso un programma dedicato, indicazioni sulle sue caratteristiche meccaniche e sulla localizzazione di eventuali cavità;
• al monitoraggio dello stato di conservazione delle opere in conglomerato cementizio armato con riferimento agli effetti della corrosione attraverso tecniche non distruttive basate su misure elettriche ed elettrochimiche.

Le “Linee Guida” che hanno il pregio di aver raccolto ed ordinato in maniera organica una serie di indicazioni contenute sostanzialmente nelle UNI 10766, nelle UNI EN 12390-1-2-3, nelle UNI EN 12504-2-3-4, nell’ASTMC 83, nella pr EN 13791, e che meritano alcune considerazioni.

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