Architettura, Tecniche Costruttive

In questa area di INGENIO sono raccolte le pubblicazioni, gli approfondimenti, le news riguardanti il tema del costruire: le scelte e la progettazione architettonica, le soluzioni, le tecniche e le tecnologie costruttive, i dettagli e i particolari costruttivi, i materiali e i processi realizzativi

Sul Tema

Pagina 361

Le regole della valutazione della conformità

nell'articolo si approfondisce la norma UNI EN ISO/IEC 17021 stabilisce i requisiti per gli organismi che forniscono audit e certificazione di sistemi di gestione

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Progettazione

INGENIO n.10

 

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Calcestruzzo Armato

Dalla Commissione europea arrivano buoni segnali per il grave problema dei mancati pagamenti della P.A.

Dalla vice presidenza della Commissione europea arrivano buoni segnali per il grave problema dei mancati pagamenti della P.A. italiana

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Decreto Min. Economia 26.02.2013: definizione dei dati riguardanti le opere pubbliche

Ministero dell'Economia e delle Finanze. Attuazione dell'art. 5 del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, concernente la definizione dei dati riguardanti le opere pubbliche, oggetto del contenuto informativo minimo dei sistemi gestionali informatizzati che le Amministrazioni e i soggetti aggiudicatori sono tenute a detenere e a comunicare alla banca dati delle amministrazioni pubbliche, di cui all'art. 13 della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

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Fino al 28 marzo inchiesta preliminare per otto progetti di norma UNI

Fino al 28 marzo inchiesta preliminare per otto progetti di norma UNI

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Oneri di urbanizzazione: rimborso in caso di rinuncia al permesso di costruire

Oneri di urbanizzazione: rimborso in caso di rinuncia al permesso di costruire Allorché il privato rinunci o non utilizzi il permesso di costruire ovvero anche quando sia intervenuta la decadenza del titolo edilizio, sorge in capo alla p.a., anche ex artt. 2033 o, comunque, 2041 c.c. , l'obbligo di restituzione delle somme corrisposte a titolo di contributo per oneri di urbanizzazione e costo di costruzione e conseguentemente il diritto del privato a pretenderne la restituzione. Con la sentenza n. 159 del 18.01.2013, la sez. I del T.A.R. Catania, in conformità alla giurisprudenza del Cons iglio di Stato (sez. V, 23 giugno 2003, n. 3714), ha condannato un Comune a restituire i contributi concessori precedentemente versati dai ricorrenti poiché i lavori, oggetto del permesso di costruire, non erano mai stati iniziati. In particolare, i ricorr enti avevano presentato un progetto edilizio per la realizzazione di una struttura riabilitativa con poliambulatorio specialistico e, in vista del ritiro della concessione edilizia, avevano versato la prima rata degli oneri di urbanizzazione e costo di cos truzione pari a € 158.000,00

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Calcestruzzo Armato

INCONCRETO n.110

 

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Corte Giustizia UE: interventi sugli immobili storico-artistico tra le competenze esclusive degli architetti

Corte Giustizia UE: interventi sugli immobili di interesse storico e artistico tra le competenze esclusive degli architetti

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La norma UNI 11444 per la classificazione acustica degli edifici non seriali. Alcune considerazioni

Il documento fornisce alcune indicazioni per individuare le unità immobiliari caratterizzate da prestazioni acustiche peggiori in un edificio.

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Progettazione

INGENIO n.9

 

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Costruzioni in Legno

Giunti semirigidi con barre incollate per strutture lignee

Estratto dalla Tesi di Dottorato discussa in data 7 aprile 2011 presso l’Università degli Studi di Trento, Dottorato di Ricerca in “Ingegneria dei...

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INARCASSA e Sisma Emilia – Posticipato al 31/03 il recupero dei contributi sospesi.

Sisma Emilia – Posticipato al 31/03 il recupero dei contributi sospesi. Al fine di contribuire a sostenere i propri associati nelle difficili condizioni create in Emilia dal terremoto anche in considerazione della complessa congiuntura economica del Paese, Inarcassa ha scelto di rinviare al 31 marzo 2013 il termine per il recupero dei contributi sospesi nel 2012, stabilito al 20 dicembre scorso dal Governo (Legge n. 213 del 07/12/2012). I professionisti emiliani coinvolti riceveranno una comunicazione con le istruzioni per il versamento.

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ITACA: LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELL’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIU’ VANTAGGIOSA negli LLPP

APPALTI PUBBLICI: LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELL’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIU’ VANTAGGIOSA E LA REDAZIONE DEGLI STUDI DI FATTIBILITA’

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Facciate Edifici

COPLAN: la tecnica della foto-incisione “RECKLI photo-engraving system”

COPLAN Srl, azienda di Trezzano sul Naviglio, rappresentante in esclusiva per l’Italia della prestigiosa casa tedesca RECKLI GmbH, specializzata...

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ITACA - SERVIZIO CONTRATTI PUBBLICI - RAPPORTO ANNUALE 2011

ITACA - SERVIZIO CONTRATTI PUBBLICI - RAPPORTO ANNUALE 2011 E’ stato redatto da ITACA con la collaborazione della Direzione Regolazione e...

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Confindustria Ceramica plaude la risoluzione del Parlamento Europeo su Agenda MADE IN

Confindustria Ceramica plaude la risoluzione del Parlamento Europeo che, a larga maggioranza, riporta al centro dell’agenda della Commissione il dossier ‘made in’. Una battaglia a tutela delle scelte consapevoli del consumatore e della trasparenza sul mercato.Il Parlamento Europeo, istituzione i cui membri sono eletti direttamente dall’Europa dei Popoli, ha approvato a larga maggioranza una risoluzione comune presentata da cinque gruppi parlamentari a favore del reinserimento nell’agenda della Commissione Europea del dossier sul ‘made in’, relativo all’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine della merce introdotta sul mercato comunitario. Confindustria Ceramica, nel ringraziare gli on. Cristiana Muscardini – relatrice del regolamento e vice presidente della Commissione Commercio Internazionale -, Gianluca Susta e Niccolò Rinaldi, rimarca con forza l’importanza di un provvedimento che punta ad allineare l’Europa ai principali competitori economici mondiali, quali Stati Uniti, Cina, Arabia Saudita, Brasile, Giappone solo per citarne alcuni.Una norma che, peraltro, consentirebbe al consumatore europeo di operare scelte di consumo consapevoli, grazie alla conoscenza dell’origine delle merci, un fattore sicuramente significativo ed importante nella decisione d’acquisto. Un provvedimento particolarmente importante soprattutto per quelle produzioni fortemente caratterizzate made in Italy, come lo è la ceramica italiana, che sconta anche in Europa, tra gli altri, fenomeni di’ ‘Italian sounding’: l’acquisto di prodotti il cui naming echeggia all’Italia, ma che vengono invece realizzati da produttori di altri Paesi.I prodotti realizzati nel Mercato Comune, che devono adottare elevatissimi standard ambientali e di sicurezza sul lavoro imposti dall’Europa, si scontrano con una incredibilmente incerta legislazione dell’origine della merce della stessa Europa, che richiederebbe invece una necessaria coerenza.Auspichiamo che la reiterata, ampia e chiarissima volontà espressa dal Parlamento Europeo venga recepita dalla Commissione e dal Consiglio Europeo e possa trasformarsi, nel più breve tempo possibile, in un provvedimento legislativo a valore su scala europea. Un indispensabile norma che, avente forza di legge in Europa, potrebbe ulteriormente rafforzare il ‘Ceramics of Italy’, marchio che l’intera industria ceramica italiana riserva ai soli prodotti realizzati sul suolo nazionale. “E’ veramente incomprensibile - dichiara Franco Manfredini, Presidente di Confindustria Ceramica - l’atteggiamento di alcuni governi europei che ostacolano ancora l’adozione nella Ue di una norma sull’obbligatorietà della indicazione d’origine delle merci. Il marchio di origine significa tracciabilità delle merci a partire dal luogo di produzione o fabbricazione e rappresenta una precondizione per garantire più sicurezza ai consumatori e per qualsiasi valutazione sulle caratteristiche green dei prodotti. E’ palesemente infondata la pretesa incompatibilità con le regole del WTO”.Sassuolo, 18 gennaio 2013 Per ulteriori informazioni: Andrea Serri Comunicazione tel. 0536 818111 fax 0536 807935 - cell. 348 1504905 e-mail: aserri@confindustriaceramica.it

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AVCP: pubblicati due Comunicati alle SOA

AVCP: pubblicati due Comunicati alle SOA Sono stati pubblicati nel sito dell’Autorità due nuovi Comunicati alle Società organismi di attestazione S.p.A.. Il Comunicato n. 76 del 19 dicembre 2012, che fornisce indicazioni operative sulla valutazione dei certificati di esecuzione lavori nella categoria OG11, ed il Comunicato n. 77 del 19 dicembre 2012, in merito all’utilizzo dei lavori subappaltati per la qualificazione delle imprese che hanno affidato lavorazioni in subappalto, ai sensi dell’art. 85, comma 1, lettera b), punti 1), 2) e 3), del D.P.R. 207/2010.

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Riforma degli ammortizzatori sociali: Indennità e Assicurazione sociale per l'impiego

Riforma degli ammortizzatori sociali Indennità e Assicurazione sociale per l'impiego Con l'entrata in vigore dei nuovi ammortizzatori sociali da gennaio 2013 cambiano le tutele per tutti i lavori dipendenti compresi i giovani precari. La riforma si fonda su due pilastri: Aspi (Assicurazione sociale per l'impiego) e fondi di solidarietà bilaterali, per i quali il Governo si è impegnato con la legge di stabilità a garantire risorse. L'Aspi, sarà "più generosa" della vecchia disoccupazione e mobilità. "Un lavoratore che percepisca 1.300 euro al mese per 13 mensilità, ora avrà tra il 6 e il 10% in più rispetto al vecchio sistema. Chi prendeva 1.800 euro avrà tra il 14% e il 21% in più": è quanto sostiene il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero su un articolo pubblicato dal Corriere della Sera il 2 gennaio 2013. All'indennità, pensata in primo luogo per i giovani, si potrà accedere avendo lavorato almeno 13 settimane degli ultimi 12 mesi, senza ulteriori requisiti.

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AVCpass: demo del Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico

Disponibile una versione dimostrativa della componente del sistema AVCpass, relativa al Fascicolo Virtuale OE. L’art. 6 bis del dlgs 163/2006 introdotto dall'art. 20, comma 1, lettera a), legge n. 35 del 2012 dispone che dal 1 gennaio 2013 Stazioni Appaltanti ed Enti aggiudicatori possano verificare il possesso dei requisiti degli Operatori che partecipano alle gare, esclusivamente tramite BDNCP. A tal proposito, l’Autorità si è dotata del nuovo sistema AVCpass che, come sancito dall’art. 2 della Delibera AVCpass del 27/12/2012, permette rispettivamente alle Stazioni Appaltanti e agli Enti aggiudicatori l’acquisizione dei documenti a comprova del possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario per l’affidamento dei contratti pubblici ed agli Operatori Economici di inserire a sistema i documenti la cui produzione è a proprio carico ai sensi dell’art. 6-bis, comma 4, del Codice. Uno dei moduli dei quali il sistema AVCpass si compone è il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico che offre agli Operatori Economici la possibilità di creare un proprio repository dove collezionare i documenti utili da presentare in sede di partecipazione alle procedure di scelta del contraente per l’affidamento di contratti pubblici. Proprio per iniziare ad approcciare con il sistema AVCpass, è stata creata una versione dimostrativa del Fascicolo Virtuale grazie alla quale l’Utente potrà imparare a conoscere il sistema e le funzionalità da questo offerte.

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Calcestruzzo Armato

Le Matrici RECKLI: la soluzione per qualsiasi idea architettonica

La società COPLAN SRL , costituita nel 1988, rappresenta in esclusiva per l'Italia alcune case tedesche specializzate in prodotti chimici per...

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Calcestruzzo Armato

INCONCRETO n.109

 

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NUOVA DIRETTIVA EUROPEA: i software per gli Appalti pubblici 3D e interoperativi

Votazione in materia di appalti pubblici I Membri di IMCO - lo Standing Comittees del Parlamento Europeo "Internal Market and Consumer Protection" - hanno votato la relazione di Marc Tarabella (Belgio) sulla proposta di emendamenti alla direttiva sugli appalti pubblici. La relazione è stata adottata con 23 voti a favore, 8 contrari e 7 astensioni. Circa 150 emendamenti sono stati approvati. Tra gli emendamenti approvati uno che possiamo definire rivoluzionario per il mondo delle infrastrutture: "In order to adapt to rapid technical, economic and regulatory developments, the power to adopt acts in accordance with Article 290 of the Treaty on the Functioning of the European Union should be delegated to the Commission in respect of a number of non-essential elements of this Directive. In fact, due to the need to comply with international agreements, the Commission should be empowered to modify the technical procedures for the calculation methods concerning thresholds as well as to periodically revise the thresholds themselves and to adapt Annexes V and XI; the lists of central government authorities are subject to variations due to administrative changes at national level. These are notified to the Commission, which should be empowered to adapt the Annex I; references to the CPV nomenclature may undergo regulatory changes at EU level and it is necessary to reflect those changes into the text of this Directive; the technical details and characteristics of the devices for electronic receipt should be kept up to date with technological developments and administrative needs; it is also necessary to empower the Commission to make mandatory technical standards for electronic communication, such as the submission of three-dimensional digital representations in the case of the public procurement of works, to ensure the interoperability of technical formats, processes and messaging in procurement procedures conducted using electronic means of communication taking into account technological developments and administrative needs; and the content of the European Procurement Passport to reflect administrative needs and regulatory changes at both national and EU level; the list of legislative acts of the Union establishing common methodologies for the calculation of life-cycle costs should be quickly adapted to incorporate the measures adopted on a sectoral basis. In order to satisfy these needs, the Commission should be empowered to keep the list of legislative acts including LCC methodologies up-to date. Justification Digital three-dimensional representations are essential tools enabling contracting authorities to improve the decision-making through the design, execution and the operation of public works, particularly for activities described in Annex II. Several Member States already require tenderers to submit interoperable three-dimensional digital representations for public works contracts." Si può notare che viene introdotto l'obbligo all'uso dei software tridimensionali interoperativi nell'ambito degli appalti pubblici. Nella giustificazione si evidenzia come i software tridimensionali siano strumenti essenziali, che consentono alle amministrazioni aggiudicatrici di migliorare il processo decisionale attraverso la progettazione, esecuzione e il funzionamento delle opere pubbliche. Diversi Stati membri hanno già richiedere agli offerenti di presentare solo software tridimensionali interoperabili per gli appalti di lavori pubblici. Mentre il relatore ha dichiarato la sua soddisfazione per l'esito della votazione e il lavoro svolto tra le Ombre, alcuni gruppi hanno espresso preoccupazione per quanto riguarda l'esito finale della votazione. In particolare, hanno sottolineato la mancanza di semplificazione raggiunti e ha sottolineato che potrebbe fare di più per aumentare la certezza del diritto per le amministrazioni aggiudicatrici e l'accesso agli appalti pubblici per le PMI. Riguardo alle azioni future, le direttive sui servizi e concessioni saranno messi al voto in IMCO il 24 gennaio 2013. Coordinatori IMCO deciderà in un secondo momento se aprire i negoziati con il Consiglio per un accordo in prima lettura o per presentare la relazione IMCO in plenaria.

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Alla Sapienza in atto un confronto tra le regole UE per gli APPALTI E QUALIFICAZIONE IMPRESE

APPALTI E QUALIFICAZIONE IMPRESE: PROCEDURE UE A CONFRONTO FONTE: http://www.cnim.it/ Uno studio comparativo è in corso presso la Sapienza Università di Roma, nell'ambito dell'Ingegneria Gestionale, sulle procedure adottate nei paesi UE per bandire gare pubbliche e qualificare le relative imprese concorrenti. Lo studio proseguirà poi con un confronto rispetto alle procedure di appalto pubblico adottate negli USA. Le procedure italiane quanto sono diverse rispetto a quelle degli altri principali paesi UE (Francia, Germania, Inghilterra)? In cosa sono diverse e perché? E' giustificata questa differenza ed essa incide sulle opportunità delle imprese italiane ed europee? Le procedure adottate garantiscono medesime opportunità alla imprese italiane ed europee, in Italia e in Europa? Le procedure adottate garantiscono la qualità e l'economicità delle opere pubbliche appaltate? Le procedure adotatte tutelano le imprese dai fenomeni di corruzione e da altri trattamenti ineguali, ovvero assicurano loro la possibilità di competere fra di loro ad armi pari? Quanto vale la corruzione negli appalti pubblici in Italia, Francia e Germania? La normativa sugli appalti pubblici e sulla qualificazione delle imprese partecipanti alle gare pubbliche è stata ampiamente revisionata negli anni '90-2000 alla luce delle direttive europee. Il sistema di qualificazione delle imprese che partecipano ad appalti pubblici - come è stato recepito in Italia - è uno dei più articolati e complessi fra quelli che si possono riscontrare nei principali paesi UE. Le Imprese devono essere qualificate da Società Organismi di Attestazione (Società per Azione - private dunque - con 1 mln di euro di capitale sociale interamete versato) e, nel settore delle Costruzioni, devono essere obbligatoriamente certificate (unico caso in UE) in conformità alle norme UNI EN ISO 9000 sulla Qualità. Tutto ciò mentre, alla luce della Legge 183/2011 (cosiddetta Legge di stabilità 2012) è in atto presso la Pubblica Amministrazione un processo di Decertificazione, che - però - una ben precisa lobby privata non vuole adottare continuando ad imporre alle nostre imprese nazionali procedure medioevali di stampo inquisitorio. Ovviamente qualificazione e certificazione sono procedure che costano molto alle imprese (una sorta di tassa occulta), alimentando un circuito economico parallelo fatto di consulenti (di varia natura e genere), di enti di certificazione e di accreditamento. Il settore dei contratti pubblici muove circa il sette per cento del PIL nazionale, il sedici per cento del PIL europeo e assegna ogni anno in Italia circa 125 mila contratti di importo superiore a 40 mila euro. Secondo le stime di Transparency International, del Servizio anticorruzione e trasparenza della Presidenza del Consiglio dei ministri e della Procura generale presso la Corte dei conti, la corruzione «costa» al sistema economico italiano circa 60 miliardi di euro all’anno. Sebbene i dati sul numero di condanne, di denunce e di arresti per corruzione ne tratteggino un trend decrescente, almeno dal 2000 al 2007, sembra che questi stessi dati, dal 2008 in poi, abbiano fatto registrare una controtendenza e che la «qualità» della corruzione, ossia la sua pervasività ai più alti livelli istituzionali, il suo utilizzo costante da parte delle organizzazioni criminali e la sua percezione sociale siano cresciuti notevolmente. Inoltre, i dati sul Corruption Perception Index, dal 2005 al 2011, mostrano come la corruzione percepita nel settore pubblico, legata principalmente al numero di casi esistenti ma non scoperti (c.d. «numero oscuro»), sia aumentata in maniera evidente. Nel 2011 l'Italia si è classificata per la corruzione al 69° posto su 182 Paesi presi in esame (nel 2010 eravamo al 67° posto). Nella Ue fa meglio solo della Grecia (80esima), e di Romania e Bulgaria nella lotta alla corruzione. Su una scala da zero (massimo livello di corruzione percepita) a 10, l'ong tedesca che annualmente pubblica il rapporto ha assegnato all'Italia 3,9 punti e ad Atene 3,4, entrambe molto vicine alla Cina, settantacinquesima.

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Progettazione

INGENIO n.8

 

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