Campania, report Bankitalia 2018: prosegue la ripresa, ma le costruzioni sono ferme. Cervelli ancora in fuga
La Campania continua a muoversi sulla via della ripresa, ma il comparto delle costruzioni è ancora in flessione e non si arresta la fuga dei laureati qualificati: sono questi i fattori critici che interessano più direttamente il settore delle professioni tecniche - e in particolare la categoria degli ingegneri – come emergono dal Rapporto annuale di Bankitalia "L'economia della Campania", presentato a Napoli lunedì 11 giugno con la partecipazione del Vice Direttore Generale della Banca d'Italia, Fabio Panetta.
Il Rapporto può essere scaricato integralmente cliccando sul pulsante rosso "ALLEGATO" in fondo all'articolo.
EDILIZIA PRIVATA, PESA L’INVENDUTO
Nel comparto delle costruzioni – si legge in una nota di sintesi diffusa da Bankitalia - che ha risentito pesantemente della lunga crisi, la produzione ha continuato a flettere.
Quella relativa all'edilizia privata è stata frenata dall’elevato stock di invenduto ereditato dalla crisi, la cui incidenza è ritornata su valori di medio periodo solo di recente grazie alla ripresa del mercato immobiliare.
Nel segmento delle opere pubbliche la produzione in Campania ha ristagnato. La contrazione degli appalti banditi nel 2017, che segue a una fase di riduzione dei progetti di opere pubbliche, non lascia intravedere a breve una inversione di tendenza per il comparto.
L’OCCUPAZIONE
Nel 2017 l'occupazione in Campania ha continuato ad aumentare, sebbene in netto rallentamento rispetto all’anno precedente. Gli addetti sono cresciuti in tutti i principali comparti di attività. Tuttavia la domanda relativamente contenuta di lavoro rivolta a figure professionali altamente qualificate ha contribuito ad alimentare le migrazioni di laureati verso altre regioni, principalmente del Centro Nord, e verso l’estero. Nel decennio 2006-2016 la fuoriuscita netta di laureati campani è stata nel complesso superiore a 54.000 unità.
LO SCENARIO
La Campania è stata una delle regioni italiane più pesantemente colpite dalla grande crisi economica e finanziaria, con una perdita di quasi 15 punti di PIL tra il 2008 e il 2013. Nel contempo essa è tra le regioni ad aver finora mostrato il maggior dinamismo nella fase di ripresa, recuperando nel triennio 2014-16 oltre 4 punti percentuali di PIL rispetto ai livelli pre-crisi.
Secondo quanto si legge nel rapporto Bankitalia, nel 2017, secondo vari indicatori, la ripresa dell'attività economica sarebbe proseguita, mostrando però alcuni segni di attenuazione rispetto al triennio precedente.
I divari rispetto al resto del Paese rimangono ancora ampi e diffusi e interessano diversi aspetti del sistema economico regionale, tra cui le meno favorevoli condizioni reddituali e di ricchezza delle famiglie campane, le maggiori difficoltà di accesso dei giovani al mercato del lavoro, la minore produttività delle imprese.
CARENZE INFRASTRUTTURALI
La ripresa dell'attività in regione è stata ancora disomogenea tra i principali settori. Bankitalia sottolinea che gravano sulle imprese campane alcune carenze infrastrutturali,tra cui quelle legate all’approvvigionamento di energia elettrica.
Nel comparto industriale, nel 2017, gli investimenti fissi hanno ripreso a crescere ed è aumentato anche il fatturato.
Il valore aggiunto è tuttavia ancora ampiamente inferiore ai livelli pre crisi.
A frenare la crescita del settore concorre una produttività che, nonostante il parziale recupero, rimane ancora al di sotto dei livelli medi nazionali. La distanza dalla media nazionale risente della più elevata specializzazione in settori a bassa produttività e della maggiore diffusione di imprese di piccole dimensioni, caratterizzate generalmente da una produttività inferiore.
LA FINANZA PUBBLICA
E’ interessante rilevare, per i riflessi sull'attività delle imprese e sulla domanda di servizi tecnico-professionali, che la spesa delle Amministrazioni locali è diminuita nella media del triennio 2014-16, sia nella componente corrente, per effetto del contenimento del personale nel comparto sanitario, sia in quella per investimenti, dopo la forte crescita registrata in chiusura del precedente ciclo di programmazione europea.
La spesa effettuata a valere sulla programmazione 2014-2020 è stata del 3 per cento della dotazione complessiva alla fine del 2017, valore distante dall'obiettivo intermedio di spesa da certificare entro la fine del 2018. L'incidenza del prelievo fiscale locale sulle famiglie residenti nei capoluoghi campani è rimasta pressoché stabile, sma u livelli significativamente superiori alla media nazionale.
È proseguito il calo del debito delle Amministrazioni locali, la cui incidenza sul PIL è ampiamente superiore alla media nazionale.