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Classificazione sismica in pratica: Strumenti e metodi per l'applicazione del Sismabonus

Classificazione sismica in pratica: Strumenti e metodi per l'applicazione del Sismabonus

Il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha firmato il Decreto che definisce contenuti e metodi di applicazione delle Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni.
La classificazione del rischio sismico delle costruzioni è la più importante novità in ambito edilizio dell'ultimo periodo e apre prospettive molto interessanti. L'effetto più significativo si avrà in termini di prevenzione e, di conseguenza, di riduzione del rischio sismico anche per effetto di un virtuoso meccanismo di sensibilizzazione verso i proprietari di immobili. È evidente che attribuire una classe sismica consenta una lettura semplice e comprensibile del rischio a cui è soggetto l'edificio e le persone che lo occupano.

La sensibilizzazione sui temi della sicurezza è solo il primo degli effetti della nuova classificazione; altrettanto fondamentale è l'applicazione del Sismabonus. Si concretizzano infatti gli incentivi fiscali previsti dalla Legge di Stabilità con il Sismabonus che consente detrazioni fino all'85% della spesa sostenuta sugli interventi di messa in sicurezza delle costruzioni. L'impatto sul mercato è notevole: sono circa 6.000 i comuni italiani dove è possibile beneficiare degli incentivi fiscali.

L'applicazione sistematica della classificazione permette inoltre di definire una mappatura sia comunale che nazionale della sicurezza degli edifici, utile su più piani: la protezione civile, la gestione di finanziamenti o interventi pubblici e la pianificazione urbanistica.
L'assegnazione di una data classe di rischio influirà anche sul valore economico dell'edificio; è quindi ipotizzabile che in futuro l'attestazione di rischio della costruzione venga inserito nell'atto di compravendita e nelle clausole assicurative dell'immobile.

In questo focus analizziamo le linee guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed il Decreto che da oggi le rende operative. In particolare approfondiamo i due distinti metodi di valutazione della classe di rischio e li mettiamo a confronto con casi pratici di applicazione del Sismabonus.
Gli esempi sono realizzati con il Modulo MURATURE e il Modulo CLASSIFICAZIONE di TRAVILOG.

Le Linee Guida
La stesura finale delle Linee Guida ha in sé gli stessi principi che avevano guidato il gruppo di lavoro istituito nel 2013 dall'allora ministro del MIT, ma presenta due sostanziali novità rispetto alla prima versione del documento.

Anzitutto viene introdotto un metodo semplificato legato ad una valutazione qualitativa della costruzione: si tratta di un metodo alternativo a quello analitico che permette l'applicazione della classificazione e quindi una diffusione capillare della messa in sicurezza degli edifici. Il metodo semplificato può essere utilizzato come valutazione preliminare della Classe di Rischio oppure in sostituzione del metodo convenzionale di classificazione, ma solo per costruzioni in muratura e relativamente a indagini e interventi di tipo locale.

Nonostante sia stato definito un metodo semplificato solo per le costruzioni in muratura, vengono date alcune indicazioni anche per le costruzioni in calcestruzzo armato e per le costruzioni assimilabili a capannoni industriali, in particolare sugli interventi necessari a garantire un miglioramento della Classe di Rischio, senza però alcuna valutazione preventiva della Classe di Rischio di partenza. La finalità è fornire comunque un metodo qualitativo e speditivo per intervenire in tutte le situazioni che mostrano criticità e rischi per le persone.

L'altra novità riguarda la presenza di due distinti parametri in base ai quali classificare il rischio: PAM e IS-V. Il primo, di tipo economico, indica la Perdita Annuale Media attesa, ovvero le perdite economiche dovute ai possibili danni degli elementi strutturali e non strutturali in termini di percentuale del Costo di Ricostruzione CR. Il secondo parametro, noto anche come Indice di Rischio, è dato dal rapporto tra capacità e domanda della costruzione in termini di accelerazione di picco al suolo PGA per lo Stato Limite di Salvaguardia della Vita. Questo secondo parametro rappresenta l'intenzione della commissione relatrice, che ha modificato le Linee Guida, di fare della classificazione sismica delle costruzioni non solo uno strumento di incentivazione economica, ma anche di mappatura della sicurezza degli edifici sul territorio nazionale.

Sulla base di questi due parametri viene quindi determinata la Classe di Rischio, espressa con una lettera da A+ a G tra le 8 classi previste dalle Linee Guida. I metodi e parametri definiti dal documento approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sono applicabili agli edifici di civile abitazione o comunque 'non tutelati'; per gli edifici storici sono necessarie ulteriori indicazioni dal MIBACT in accordo con il CSLLPP.
 

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