Codice Appalti
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Codice appalti: un re assoluto, Cantone, un obiettivo, cambiare tutte le regole

APPROVATO IL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI PUBBLICI

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al Codice degli Appalti, ovvero ha varato il Decreto Legislativo che riforma il Codice degli Appalti e recepisce le Direttive UE 23, 24 e 25 del 2014.
 
Cosa significa ? che oggi 4 marzo sono cambiate le norme e quanto contenuto nel testo approvato sarà legge ? no, ora il testo passa al Consiglio di Stato, alle commissioni parlamentari e alla Conferenza Stato Regioni. Se tutto torna, se viene rispettata la legge delega, se c’è la copertura, se tutti sono d’accordo … tornerà in Consiglio dei Ministri e riusciremo a fare uscire il decreto e le linee guida entro il 18 aprile … avremo evitato le sanzioni della UE e avremo un nuovo Codice.
Una precisazione che abbiamo voluto fare all’inizio, per non fare cadere il nostro lettore nell’errore di pensare che tutto quelle che leggerà sui nostri mezzi e sugli altri su questo Codice sia già definitivo.
Però una valenza ne ha, e confidiamo che il testo finale non sia così distante dal testo appena pubblicato.
 
Cominciamo dal Ministro Graziano Delrio. Concluso il documento ha lanciato un tweet (il governo Renzi lo ha preso come strumento ufficiale di comunicazione al cittadino) "Graziano Delrio ‏@graziano_delrio  prevista una progettazione più intelligente, integrata e sostenibile con strumenti come il BIM #codiceappalti”.
Nel suo andirivieni sulla durata del cosiddetto periodo di sperimentazione ha una cosa chiara in mente: che il cambio di passo avviene attraverso una maggiore centralità del progetto, che deve essere integrata e digitale (o come dice Repubblica sull’articolo di oggi: ELETTRONICA ). 
Il BIM non sarà quindi obbligatorio, ma la novità è che le stazioni appaltanti più virtuose potranno prevederlo nelle gare di appalto, a prescindere dall’importo appaltato. Poi un decreto del MIT potrà individuare i tempi di “una progressiva introduzione dell’obbligatorietà del metodo, valutata in relazione alla tipologia delle opere da affidare e tenuto conto dei relativi importi”.
Per quanto riguarda la progettazione arrivano critiche dal CNI: “manca un capitolo dedicato ai servizi di ingegneria ed architettura ed è un male perchè non possiamo essere accumunati a tutti gli altri servizi”. Manca infatti un capitolo specifico, mentre si introduce un nuovo livello di progettazione, che diventano quindi 3: progetto di fattibilità, definitivo ed esecutivo. Il primo presuppone l’esecuzione di una valutazione del rapporto costi/benefici delle opere. Non è previsto neppure l’obbligo dei concorsi di progettazione, come richiesto più volte dagli architetti.
Confermata l’abolizione dell'incentivo del 2% per la progettazione interna. Sarà invece destinato per l’attività di programmazione della spesa degli investimenti, di predisposizione e controllo delle procedure di bando e di esecuzione dei contratti pubblici, di RUP, di DL e di collaudo tecnico ed amministrativo e di verifica. Quanto quindi richiesto a gran voce dal mondo dei liberi professionisti.
 
Il Codice degli appalti passa da 660 articoli a 217. Questo principalmente perchè si delega a un unico soggetto, Cantone, una serie infinita di superpoteri.
Il 10% degli appalti italiani sono truccati, la corruzione costa 60 miliardi di euro, il 3% del PIL italiano si perde in gare truccate (Fonti UE, richiamate oggi sul Corriere): il nuovo Codice doveva quindi avere come primo obiettivo la lotta alla corruzione, e lo fa abdicando all’ANAC il ruolo non solo di controllore, ma anche di legislatore, certificatole, selettore …. L’ANAC premierà con un bollino le amministrazioni virtuose, decidendo chi può fare l’ente appaltante e chi no, introdurrà un racing selettivo per le imprese di buona reputazione, individuerà i componenti delle Commissioni giudicatrici e li iscriverà in un albo ad hoc, elaborerà le linee guida necessarie per l’applicazione del nuovo codice, avrà i poteri di sanzione, predisporrà bandi tipo, avrà preso di se gli strumenti di vigilanza su tutti gli appalti … un potere assoluto quindi, che consentirà per esempio a Cantone di risolvere un contratto se l’impresa presenta troppe varianti. E i pareri di precontenzioso di ANAC diventano vincolanti se la stazione appaltante e l’aggiudicatario lo concordano.
Questa rivoluzione copernicana in cui si affida all’ANAC un potere così assoluto ha però delle ragioni d’essere. Come non essere d’accordo con Cantone quando afferma che “non è pensabile che un Comune di 1000 abitanti faccia una gara di messa in sicurezza di un costone di roccia per centinaia di milioni. LE competenze andranno attribuite a chi ha le strutture, come avviene per gli operatori economici”. Ecco perchè il sistema di qualificazione sarà organizzato per scaglioni.
E l’ANAC è forse il soggetto che si è portato più avanti per farsi trovare pronto a questo incarico. Solo un mese fa, il primo febbraio 2016, era stato infatti approvato il decreto di riordino dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (visibile a questo LINK - http://www.anticorruzione.it/portal/rest/jcr/repository/collaboration/Digital%20Assets/anacdocs/Attivita/PianoRiordino/PianoRiordinoAnac.accessibile.pdf)
 
Accolta la richiesta del Presidente di ANCE Claudio De Albertis di ridurre da un milione a 150.000 euro la soglia di gara sotto la quale le imprese non sono obbligate ad avere la certificazione SOA, che quindi rafforza la sua valenza. L’obiettivo era quello di togliere discrezionalità alle stazioni appaltanti, ed evitare quindi di creare un sistema fuori controllo.
 

Rivoluzione anche per il subappalto, un tema su cui si erano concentrate molte pressioni di ANCE (in particolare per quanto riguarda il pagamento diretto) e delle Superspecialistiche (in particolare per i limiti sui subappalti): si è scelto di eliminare il tetto del 30% sui subappalti, mantenendolo solo per le attività in cui è prevista una superspecializzazione. Inoltre, per gli appalti sopra la soglia UE dovranno essere indicati già in fase di gara una terna di subappaltatori. Le imprese subappaltatrici potranno richiedere il pagamento diretto. 

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Alla luce dei lavori di definizione del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, con questo topic intentiamo raccogliere tutti gli approfondimenti e le notizie riguardante questo importante testo unico della normativa italiana.

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