Colosseo: il rilievo 3D integrato ad altissima precisione
Precisione millimetrica, non poteva essere diversamente: il 90% delle misure registra uno scarto massimo di 2 mm, mai superiore a 5. Un risultato straordinario, ottenuto su un monumento vivo e complesso, grazie a un sistema combinato di topografia, laser scanning e fotogrammetria.
Rilievo integrato del Colosseo: i risultati del progetto
Durante il Salone del Restauro di Ferrara si è tenuta la seconda presentazione pubblica dell’ambizioso progetto di rilievo 3D e modellazione HBIM del Colosseo.
Fabio Fumagalli (collaboratore del Parco Archeologico del Colosseo) e Guido Galvani (Coordinatore scientifico, CFR - Consorzio Futuro in Ricerca), nel loro intervento hanno illustrato il cuore tecnico del rilievo, articolato in rilievo topografico, rilievo 3D laser scanning, fotogrammetria terrestre e aerea.
Precisione e multidisciplinarità sul campo
Nelle operazioni di rilievo e restituzione dei dati sul Colosseo, due momenti sono stati determinanti: la fase preparatoria e quella operativa. Fin dall’inizio, l’obiettivo è stato alzare l’asticella qualitativa e quantitativa: la rete topografica, ad esempio, doveva garantire il 90% delle misure inferiore o uguale a 2 mm e mai superiore a 5 mm di tolleranza. Una sfida complessa su un “monumento vivo” e frequentato da 30.000 persone al giorno.
Durante l’esecuzione, il confronto tra discipline – architettura, archeologia, restauro – ha permesso di migliorare progressivamente il lavoro. Il rilievo è stato pensato per essere minimale ma ad alta densità informativa, articolato in quattro ambiti (esterno, cavea, ipogeo, interno) e basato su un sistema integrato: topografia, laser scanner, fotogrammetria e fotomodellazione.
“Il Colosseo è stato suddiviso in quattro ambiti principali: esterno, cavea, ipogeo e interno. Il cantiere è stato pensato come a basso impatto: montare e smontare in giornata, senza lasciare tracce. La rete topografica (98 target) - progettata per essere reversibile e non invasiva - costituisce l’ossatura del modello”.
Un modello minimale ma ad alta densità informativa
Il risultato è un rilievo altamente preciso, interrogabile, aggiornabile, capace di dialogare con la ricerca e la manutenzione. Ogni ambito è stato trattato con strumenti e strategie specifiche, compreso l’ipogeo, documentato con tecnologie compatte per superare le criticità logistiche. Il rilievo diventa così un sistema dinamico e scalabile, fondamento per l’analisi e la conservazione.
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