Dissesto idrogeologico, Pichetto: "I soldi ci sono, ma è necessario un coordinamento tra soggetti attuatori"
Nel corso del Question Time alla Camera dei Deputati il Ministro per l'Ambiente Gilberto Pichetto ha parlato della prevenzione del dissesto idrogeologico: "il problema non sono i soldi, ma sono necessari una corretta pianificazione e ci deve essere un controllo."
Ricarica elettrica: entro il 30 giugno va notificata l'aggiudicazione di 6500 appalti per le stazioni di ricarica.
Manutenzione del territorio: nel PNACC ci sono 361 azioni di breve e lungo termine
Tempi di emanazione del decreto sulle aree idonee, funzionamento del provvedimento sul “gas release”, colonnine di ricarica elettrica, misure per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per l’adattamento ai cambiamenti climatici: sono questi i temi affrontati dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, nel corso del “question time” alla Camera dei Deputati.
Sul dissesto idrogeologico “il problema non sono i finanziamenti, ma i meccanismi e le procedure di spesa”, ha detto Pichetto. “Il Ministero – ha ricordato, facendo riferimento all’alluvione in Emilia-Romagna – nel periodo 2010-2022 ha finanziato in favore della Regione interventi per oltre 375 milioni di euro”. “È necessario – ha aggiunto – un coordinamento tra i soggetti attuatori: ci sono grandi opere che hanno bisogno della programmazione statale, ma la manutenzione del torrente può e deve essere svolta da chi vive e gestisce il territorio”. “Pianificazione e controllo – ha detto Pichetto – sono le parole chiave per evitare di rincorrere l’emergenza”.
“Serve un sistema di governance rapido, che garantisca celerità di azione”, ha aggiunto Pichetto, confermando che “l’approvazione formale del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici avverrà entro l’estate”. Nel PNACC, ha detto, “ci sono 361 azioni di breve e lungo termine, articolate su livelli di interventi ‘sistemico’ e di ‘indirizzo’”.
“L’adozione di una legge nazionale sul consumo del suolo – ha detto Pichetto - è tra le priorità del Ministero: i tecnici sono a lavoro per una proposta quadro che possa recepire anche quanto di positivo è contenuto nei disegni di legge di iniziativa popolare sul tema”. Il governo, ha ricordato il Ministro, “ha già stanziato importanti risorse finanziarie nell’ultima legge di bilancio, istituendo un fondo per contenere il consumo del suolo e ripristino di aree degradate, con una dotazione di 160 milioni”.
Il Ministro ha spiegato che il decreto per la definizione dei criteri di individuazione delle aree idonee alla realizzazione di impianti di energia rinnovabile è “in fase avanzata di definizione”. Il provvedimento, ha detto Pichetto, intende fornire “indicazioni precise e univoche alle Regioni per adottare i rispettivi provvedimenti e la programmazione”, mirando a “garantire la massima compatibilità possibile con la tutela paesaggistica e la produzione agricola”. L’obiettivo, ha ribadito, è “garantire l’installazione di 80 gigawatt aggiuntivi di energia rinnovabile al 2030”.
Sempre sui temi energetici, Pichetto ha parlato della norma “gas release”, nata con l’obiettivo di “rafforzare la sicurezza nazionale dell’approvvigionamento a prezzi ‘ragionevoli’ per i clienti industriali a forte consumo di gas”. La norma, secondo il titolare dell’Ambiente, è resa “inefficace” per i limiti di prezzo previsti, “anche in ragione della favorevole evoluzione dei prezzi del gas naturale”. “Sono in corso – ha aggiunto - approfondimenti per le opportune proposte di modifica”.
Sulla misura del PNRR per l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica in zone urbane e superstrade, Pichetto ha espresso la convinzione del governo di “raggiungere gli obiettivi nei tempi prefissati, senza la necessità di dilazionare ulteriormente le scadenze già stabilite”. Il riferimento è alla “milestone” del 30 giugno 2023, data entro la quale va notificata l’aggiudicazione di tutti gli appalti per la costruzione di 2500 stazioni di ricarica lungo le superstrade e almeno 4000 nelle zone urbane. Pichetto ha anche ricordato che per chiarire ogni dubbio è stato attivato uno sportello virtuale col supporto del GSE e che in un partecipato incontro con oltre duecento soggetti sono state analizzate le potenziali criticità.
Dissesto Idrogeologico
Degrado ambientale dovuto principalmente all'attività erosiva delle acque superficiali, in contesti geologici naturalmente predisposti o per cause antropiche.
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